[Notizie_interesse] Notizie di interesse del 9/5/2018
Notizie di interesse Coordinamento Agenzie Fiscali UNSA (SALFi)
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Mer 9 Maggio 2018 09:48:12 CEST
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9 Maggio 2018
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Notizie di Interesse
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Lo spettro delle urne spaventa la Borsa (e fa salire lo spread)
Autore: Mario Sensini
Fonte: Corriere della Sera pag: 9
Dopo aver registrato la migliore performance in Europa da inizio anno
la Borsa di Milano cade pesantemente. La perdita di Piazza Affari è
stata dell'1,64%, ma in giornata il segno meno ha superato anche il 2%.
Il tasso sui Btp a dieci anni è salito all'1,87% e lo spread si è
portato a quota 131, tornando ai livelli pre-elettorali. Lo stallo
politico e la prospettiva di nuove elezioni in piena estate
innervosisce i mercati dice il ministro dell'Economia Pier Carlo
Padoan. L'incertezza politica potrebbe frenare la ripartenza degli
investimenti. Il quadro economico nei primi mesi dell'anno ha
registrato un indebolimento e sulla crescita, ha aggiunto Padoan,
pesano i rischi geopolitici ed in particolare le misure
protezionistiche annunciate da Trump. E' necessario scongiurare
l'aumento dell'Iva previsto nel 2019 e al tal proposito il M5S
sollecita un decreto correttivo immediato. (Ved. anche Il Sole 24 Ore:
'Rischio-voto, stress sui mercati' - pag. 3)
Padoan: per l'Iva non serve decreto ma legge di bilancio
Autore: Gianni Trovati
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 3
Non c'è alcun bisogno di un decreto d'urgenza per la rimozione delle
clausole Iva. A dirlo, ieri, davanti alle commissioni riunite di Camera
e Senato è stato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Non
serve, dunque, un provvedimento prima della Nota di aggiornamento del
Def, a settembre, e della Legge di Bilancio, a ottobre. Ma questo
calendario non piace ai Pentastellati che rilanciano l'idea del
decreto-Iva. Con un accordo fra le forze politiche, dicono i grillini,
si può fare il provvedimento urgente per disinnescare subito la mina
più pericolosa per l'economia. Il Pd si attesta sulla linea di Padoan e
con Francesco Boccia annuncia la presentazione di una risoluzione
unitaria in cui si ribadisce la necessità di evitare l'aumento dell'Iva.
La decisione su come sterilizzare le clausole, aggiunge, sarà inserita
nel Nadef, mentre continuare a richiamare la necessità di un decreto è
strumentale oltre che sbagliato.
Transfer price a doppia efficacia
Autore: Giovanni Parente
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 17
L'istanza di riconoscimento di una variazione in diminuzione del
reddito a fronte di una rettifica estera in aumento potrà contenere
anche la richiesta di attivazione delle procedure amichevoli previste
dalle convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni o dalla
Convenzione in materia relativa agli utili di imprese associate qualora
la domanda non vada a buon fine. Istanza di riconoscimento per la quale
non sarà necessario che alla data di presentazione la rettifica estera
in aumento sia già definitiva. Anche se la certificazione della
definitività dovrà essere presentata durante il procedimento per il
riconoscimento delle maggiori imposte pagate all'estero che le Entrate
dovranno concludere nel termine perentorio di 180 giorni dal
ricevimento dell'istanza. Conclusione che potrà avvenire con un parere
di riconoscimento o di mancato riconoscimento. Mentre in caso di
mancata risposta varrà la regola del silenzio-rifiuto. Sono i
correttivi contenuti nella bozza sul transfer pricing che sono stati
discussi ieri durante il tavolo di confronto al Mef con i
rappresentanti delle associazioni di categoria e studi professionali.
Nello scambio automatico 101 Paesi 'collaboranti'
Autore: Alessandro Galimberti e Valerio Vallefuoco
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 17
Cresce il numero dei Paesi che invieranno automaticamente alle Entrate
i dati di risparmiatori/investitori italiani. Nell'aggiornamento
periodico della lista entrano infatti due Stati europei (Albania e
Turchia), un ex paradiso fiscale (Bahamas), quattro Paesi del Golfo
(Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Kuwait e Quatar) oltre a Nigeria e
Azerbaijan. Il dm dello scorso 26 aprile, pubblicato nella G.U. n. 104
del 7 maggio, aggiorna l'elenco dei Paesi con cui l'Italia attua lo
scambio automatico di informazioni in materia fiscale. L'elenco che
contiene ora 101 giurisdizioni copre oramai tutti i cinque continenti
anche se restano fuori gli Stati Uniti che non hanno aderito al Common
Reporting Standard (Crs) dell'Ocse ma che adottano l'unilaterale Fatca.
L'e-fattura dribbla l'accreditamento
Autore: Alessandro Mastromatteo e Benedetto Santacroce
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 19
Sale la febbre da fatturazione elettronica che dal 1°luglio sarà
obbligatoria per gli acquisti di carburante e per i subappalti Pa per
poi estendersi a tutte le altre operazioni da gennaio 2019. Dubbi e
quesiti nascono spontanei ed anche per questo molti vogliono
sperimentare i servizi messi a disposizione dal fisco per ottemperare
all'obbligo. I quesiti arrivati al Sole riguardano per lo più le
modalità di collegamento al sistema di interscambio. La prima cosa da
fare è l'abilitazione del canale di trasmissione. In alternativa al Sdi
c'è la Pec, un canale web fruibile attraverso il servizio 'Fatture e
corrispettivi', un sistema di cooperazione amministrativa (servizio
SdiCoop) e un servizio di trasmissione dati tra terminali interconnessi
(servizio SdiFtp). Per ognuno di questi canali esiste una procedura di
collegamento ovvero di accreditamento.
Split payment, fiduciarie all'esame-titolarità
Autore: Marco Magrini
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 19
Con la circolare n. 9/E/2018 l'Agenzia delle Entrate si sofferma sulle
novità introdotte dal dl 148/2017 che ha esteso l'ambito applicativo
dello split payment. Dal 1°gennaio 2018, infatti, la disciplina della
scissione dei pagamenti trova applicazione anche per le fondazioni
sottoposte al controllo pubblico, indipendentemente dalla quota di
partecipazione pubblica al fondo di dotazione. Il documento di prassi
amministrativa affronta il tema delle società fiduciarie e dei compensi
del consulente tecnico d'ufficio del giudice, giungendo a delle
conclusioni che impongono ai soggetti interessati di rivalutare la
propria posizione rispetto all'obbligo dello split payment. La
circolare afferma, inoltre, che le novità decorrono dalle operazioni in
relazione alle quali la fattura sia stata emessa e la cui imposta sia
divenuta esigibile dal 1°gennaio 2018 e permarranno fino al 30 giugno
2020 o comunque fin quando opererà la deroga rilasciata dal Consiglio
Ue. (Ved. Anche Italia Oggi: 'Split payment di larghe vedute' - pag.
34)
Crediti inesistenti senza doppia sanzione
Autore: Salvina Morina e Tonino Morina
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 20
Il contribuente che usa in compensazione un credito inesistente, già
recuperato in sede di accertamento e sanzionato quale infedele
dichiarazione e illegittima detrazione, non è soggetto ad altre
penalità. Ad affermarlo, ieri, l'Agenzia delle Entrate nella
risoluzione n. 36/E/2018. Nei casi di falsi crediti usati in
compensazione le modalità di recupero sono rappresentate dalla notifica
di un atto di recupero che, a pena di decadenza, deve essere notificato
entro il 31 dicembre dell'ottavo anno successivo a quello di utilizzo
del credito inesistente. Nei casi in cui il credito inesistente da
eccedenze d'imposta sia stato esposto in dichiarazione e
successivamente usato, si deve procedere unicamente con l'emissione
degli atti di accertamento in rettifica della dichiarazione, da
notificare entro gli ordinari termini di decadenza, con applicazione
della sanzione per infedele dichiarazione. (Ved. Anche Italia Oggi: 'Un
credito Iva, una sanzione' - pag. 33)
Fatture false, l'assenza di struttura non fa prova
Autore: Enrico Holzmiller
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 20
Nell'ambito degli accertamenti per fatture soggettivamente inesistenti
la giurisprudenza nazionale e comunitaria considera un duplice onere di
prova. In primis al fisco spetta l'obbligo di dimostrare che il
contribuente sapeva o avrebbe dovuto sapere della frode. In un secondo
momento, e solo se il fisco è riuscito a provare il coinvolgimento, il
soggetto è tenuto a dimostrare di aver adempiuto ai controlli
richiamati dalla Corte Ue, in capo al fornitore che ha perpetrato la
frode. Solo in questo modo è possibile detrarre l'Iva. In questo
contesto assume rilevanza l'eventuale mancanza di struttura del
soggetto che fornisce il contribuente accertato. In molte verifiche
fiscali focalizzate su frodi carosello, l'assenza di dipendenti,
magazzino e struttura fisica minima è considerata di per sé una
presunzione qualificata, atta a identificare un coinvolgimento o
quantomeno una colpevole ignoranza di chi sta a valle della catena. E'
bene focalizzare l'attenzione sull'adeguatezza della struttura in
funzione del mercato in cui si colloca.
Società di legali, Ires e Irap ordinarie
Autore: Fabrizio G.Poggiani
Fonte: Italia Oggi pag: 34
E' reddito d'impresa il reddito prodotto dalle società tra avvocati. Lo
stesso deve pertanto essere assoggettato a Ires e Irap con modalità
ordinarie, così come avviene per tutte le società commerciali. E'
quanto afferma l'Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n.
35/E/2018, in risposta a un interpello presentato da una società tra
professionisti (Sta). Richiamando l'art. 4 della legge 247/2012
l'Agenzia precisa che l'esercizio dell'attività forense è consentita
anche in forma societaria nel rispetto di precise condizioni. In
presenza di soggetto collettivo, resta fermo il principio della
personalità della prestazione eseguita e che l'incarico deve essere
svolto solo da soci professionisti, in possesso dei dovuti requisiti.
Sul piano civilistico le Sta appartengono al genus delle società
tipiche e di conseguenza sono soggette alla disciplina legale del
modello scelto.
Precompilata, assistenza zoppa
Autore: Andrea Bongi
Fonte: Italia Oggi pag: 35
Debutto difficile per la compilazione assistita della precompilata
2018. Molti contribuenti stanno infatti incontrando difficoltà
nell'utilizzo della nuova modalità di modifica del modello 730
precompilato. Tra le principali problematiche emerse ci sono l'accesso
alla nuova sezione, la mancata accettazione delle modifiche proposte
dal contribuente e persino l'inserimento di importi diversi da quelli
editati. Ma quali sono le ragioni di queste anomalie? E' molto
probabile che la nuova funzionalità che da quest'anno dovrebbe
consentire ai contribuenti di inserire nuovi documenti di spesa non
presenti oppure modificare, integrare o cancellare i dati degli oneri
comunicati da soggetti terzi, presenti delle difficoltà tecniche che
l'Amministrazione finanziaria dovrà risolvere. La nuova funzionalità è
operativa da lunedì scorso. E' probabile che sul campo siano emerse
criticità non sufficientemente valutate o testate.
La Gdf punta al contraddittorio e al riesame degli atti
Autore: Andrea Bongi
Fonte: Italia Oggi pag: 35
La Guardia di finanza punta sul contraddittorio endoprocedimentale e
sul riesame degli atti. Con questi due strumenti, dice la circolare n.
1/2018, non si garantisce soltanto il contribuente, ma l'intera
collettività, evitando l'emissione di atti errati o non
sufficientemente motivati. Atti che se non corretti in tempo
finirebbero per incrementare il contenzioso tributario, il cui
deflazionamento costituisce invece l'obiettivo primario degli organi
verificatori. Sono queste le principali considerazioni che il
Comandante generale della Guardia di Finanza, Giorgio Toschi, ha
espresso nel corso dell'incontro svoltosi ieri presso l'Università
degli Studi di Firenze. Il nuovo manuale punta molto anche su un nuovo
rapporto tra fisco e contribuente.
Più equità fiscale per i token
Autore: Maurizio Dattilo e Stefania Barsalini
Fonte: Italia Oggi pag: 36
L'Agenzia delle Entrate rispondendo a interpello fornisce chiarimenti
in materia di token e Ico. Sul tema Ico su criptovalute (Coin) l'Agenzia
afferma che qualora la partecipazione alle Ico dia diritto a ricevere
una valuta virtuale, essa è suscettibile di generare un reddito diverso
ai sensi dell'art. 67, comm 1, lettera c-ter) del Tuir. La posizione
appare poco condivisibile in quanto se le Ico sono paragonabili alle
Ipo, la plusvalenza verrebbe eventualmente tassata solo al momento
della successiva cessione dell'asset ricevuto e incassato secondo il
principio di casa. Sui token e, in particolare sui security token,
l'Agenzia sostiene che i proventi derivanti da tali rapporti
costituiscono redditi di capitale, considerandoli come share like cioè
simili alle azioni e partecipazioni societarie.
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