[Notizie_interesse] Notizie di interesse del 15/3/2018
Notizie di interesse Coordinamento Agenzie Fiscali UNSA (SALFi)
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Gio 15 Mar 2018 10:05:54 CET
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15 Marzo 2018
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Notizie di Interesse
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Agcom: 'Giorni gratuiti per i clienti' E' il rimedio per le bollette a
28 giorni
Autore: Claudia Voltattorni
Fonte: Corriere della Sera pag: 39
Bollette a 28 giorni. Nella battaglia tra l'Autorità garante per le
comunicazioni e le compagnie telefoniche spunta la proposta di uno
sconto immediato. L'Agcom ha infatti scritto quattro lettere di diffida
a Tim, Vodafone, Fastweb e Wind Tre per chiedere di posticipare
l'emissione della prossima fattura di un numero di giorni pari a quelli
'erosi' con l'emissione delle bollette a 28 giorni. La misura
garantirebbe 'un immediato effetto ripristinatorio a beneficio degli
utenti'. La battaglia è nota. Un anno fa il Garante ha giudicato
irregolari le bollette a 28 giorni e obbligato le società a tornare
alla fatturazione mensile con l'obbligo per le compagnie di stornare
dalle bollette gli importi corrispondenti al numero di giorni che, a
partire dal 23 giugno 2017, non sono stati fruiti dagli utenti per le
bollette a 4 settimane. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: 'Bollette a 28
giorni L'Agcom: rimborso con giorni gratis' - pag. 15)
E-fattura con la credit card
Autore: Marco Mobili e Giovanni Parente
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 5
Corrono i tempi e l'addio alla scheda carburanti e il debutto
dell'e-fattura sono sempre più vicine. I tavoli tecnici
dell'Amministrazione finanziaria e delle associazioni di categoria
stanno lavorando ad una serie di semplificazioni per arrivare pronti
alla data del 1°luglio. Si punta sull'automatismo cioè su un meccanismo
che consenta di far partire in tempo reale l'e-fattura al momento in
cui si paga il pieno di benzina o diesel con carte di credito, di
debito o bancomat. Questo richiede la collaborazione attiva di chi
opera nel sistema interbancario. Occorre stabilire tecnicamente una
modalità per far corrispondere preventivamente alle carte di pagamento
gli elementi anagrafici necessari al gestore per emettere e trasmettere
le fatture elettroniche. Il punto d'arrivo è l'invio in automatico
della fattura elettronica a chi ha effettuato il rifornimento. L'altra
soluzione allo studio passa da una triangolazione con l'Agenzia delle
Entrate. Si potrebbe realizzare un'applicazione per consentire la
creazione di un codice QR che contiene tutti i dati di fatturazione
dell'acquirente. Una delle ipotesi allo studio potrebbe richiedere una
preventiva registrazione su un portale gestito dall'Agenzia o da un
altro soggetto terzo.
Il Def potrebbe slittare a fine aprile
Autore: Marco Rogari e Gianni Trovati
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 12
'Quella del 3% è una regola comune e di buon senso e assicura la
riduzione del debito' ha spiegato Pierre Moscovici, commissario agli
Affari economici. Moscovici risponde indirettamente a Matteo Salvini
che dopo l'investitura di Palazzo Grazioli, nella sua prima giornata da
leader 'ufficiale' del centrodestra, torna a ipotizzare lo sforamento
del tetto del 3%. Il M5S, con Di Maio, sostiene che è meglio recuperare
fondi con la spending review prima di parlare di sforamento. A via XX
Settembre si lavora ad un Def 'leggero', limitato al quadro
tendenziale, con l'aggiornamento delle prospettive su deficit e debito
alla luce degli ultimi dati macro. Ma serve una risoluzione a
maggioranza votata dal Palamento che al momento non c'è. Per questo
prende quota l'idea di rimandare a fine mese la presentazione del
documento. Bruxelles ha spiegato di non avere fretta. I tempi per la
formazione di una maggioranza e di un governo potrebbero rivelarsi
lunghi.
Il rinvio dei costi abbatte le rimanenze
Autore: Mario Cerofolini e Lorenzo Pegorin
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 27
La contabilizzazione delle fatture ai fini Iva con il metodo
dell'annotazione separata, determina per i contribuenti che adottano il
regime 'Registrazione = incassi/pagamenti' la deducibilità del costo
nel 2018 perché la registrazione avviene materialmente in questa
annualità. In questo modo si verifica un rinvio della deduzione dei
costi ai fini Irpef al 2018 preservando la detrazione Iva nel 2017 con
la conseguenza di generare maggior reddito nella prossima
dichiarazione. Questa soluzione potrebbe essere interessante per i
contribuenti che al 1°gennaio 2017 si trovano con rimanenze iniziali
elevate, il cui importo spesato integralmente nello stesso anno
potrebbe generare perdite fiscali che rischiano di non essere fruibili.
Perdite che in assenza di altri redditi d'impresa non sarebbero in
alcun modo utilizzabili. L'articolo 18, comma 5 del Dpr 600/73 consente
ai contribuenti in contabilità semplificata non di effettuare a fine
anno le annotazioni dei mancati incassi e pagamenti, utilizzando, nella
determinazione del reddito imponibile, quale metodo per l'imputazione
di costi e ricavi, quello della registrazione ai fini Iva.
Arma a doppio taglio per gli studi di settore
Autore: Gian Paolo Ranocchi
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 27
La possibilità di registrare in annotazione separata nel corso del 2018
le fatture di acquisto datate e ricevute nel 2017, con detrazione
direttamente in dichiarazione Iva, rischia, per i contribuenti in
contabilità semplificata che hanno optato per il regime della
registrazione, di falsare il risultato finale degli studi di settore. E'
questo uno degli effetti collaterali che si produce ai fini dei redditi
in conseguenza della possibilità di detrarre l'imposta direttamente in
dichiarazione Iva, a seguito dell'interpretazione fornita dall'Agenzia
delle Entrate con la circolare 1/E/2018 dedicata alle nuove regole di
detrazione dell'imposta previste dal Dl 50/2017. E' una modalità di
registrazione che comporta di fatto un miglioramento dell'esito degli
studi di settore nel periodo d'imposta 2017 a scapito degli strumenti
di analisi che verranno nell'annualità 2018, alterando così il delicato
equilibrio dei 'ricarichi' su cui lavora il software Gerico per le
proprie analisi.
Troppo lunghi i tempi per i rimborsi dei crediti Iva
Autore: Fe.Mi.
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 28
I commercialisti denunciano che sono troppo lunghi i tempi per il
rimborso dei crediti Iva. Dovrebbero avvenire in 75 giorni ma nella
realtà dei fatti si attendono, nella migliore delle ipotesi, sei mesi
visto che la media è di un anno, che può arrivare anche a un anno e
mezzo. La lungaggine dipende dalla documentazione richiesta dalle
Entrate che necessita di tempi lunghi se c'è una fidejussione. A questo
si aggiunge il problema di disponibilità finanziaria dello Stato.
L'Agenzia delle Entrate risponde affermando che da gennaio 2018 i tempi
medi di lavorazione dei rimborsi Iva sono scesi a 70 giorni dalla data
di presentazione della richiesta. Una contrazione di tempi di tre
settimane rispetto al 2017.
Prestazioni gratis nel mirino del Fisco
Autore: Rosanna Acierno
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 29
Se le 'rinunce al compenso' del professionista sono troppo numerose
scatta l'accertamento induttivo del fisco. E' la conclusione a cui
arriva la Corte di cassazione, con l'ordinanza n. 6215 depositata ieri.
Sempre più spesso gli uffici concentrano la loro attenzione sullo
scostamento tra le prestazioni di servizio rese che risultano in
anagrafe tributaria in un determinato periodo di imposta e le
corrispondenti fatture emesse per tali servizi. Nel caso specifico la
vicenda trovava origine da un accertamento induttivo ai fini Irpef,
Irap e Iva che, per gli anni 2007 e 2009, ha fatto l'Agenzia delle
Entrate nei confronti di un avvocato, sulla base dell'esiguità dei
compensi dichiarati rispetto alle prestazioni di servizio rese. Per gli
'ermellini' il ridotto numero delle fatture emesse e l'esiguità degli
importi fatturati a titolo di compenso, a fronte delle numerose
prestazioni di servizio professionale, confliggono con le più
elementari regole di ragionevolezza. Non sono credibili le
dichiarazioni dei clienti sulla presunta non onerosità della
prestazione ricevuta.
Per l'interposizione fittizia la prova spetta alle Entrate
Autore: Laura Ambrosi
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 29
Spetta all'Agenzia delle Entrate provare il disegno elusivo, attuato
anche attraverso l'interposizione fittizia. Dunque, non può essere
attribuito in via automatica e presuntiva al padre il corrispettivo
derivante dalla vendita di terreni donati ai figli e da questi ceduti
lo stesso giorno a terzi. A precisarlo la Corte di cassazione con
l'ordinanza n. 6276/18, depositata ieri. La vicenda aveva per
protagonista un contribuente che donava ai propri figli quote di
terreni agricoli. Nella stessa data gli stessi vendevano i terreni ad
una società. Per le Entrate gli effetti della vendita si erano
realizzati direttamente in capo all'originario proprietario e non in
capo ai donatari. Secondo questa tesi, pertanto, il padre avrebbe
dovuto corrispondere l'imposta sulla plusvalenza realizzata. Sia la Ctp
che la Ctr annullavano la pretesa del fisco. La Cassazione ha ribadito
che l'intento elusivo è ricavabile da semplici indizi purché gravi,
precisi e concordanti. Nella specie, tuttavia, i giudici d'appello
avevano ritenuto inconsistenti gli elementi addotti dall'ufficio.
L'avviso nullo non cancella l'accusa
Autore: Antonio Iorio
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 29
La Cassazione penale, con la sentenza n. 11570 depositata ieri, ha
affermato che l'eventuale nullità dell'avviso di accertamento non
determina l'inutilizzabilità ai fini penali dell'avviso stesso e degli
atti su cui si fonda in quanto le patologie dell'atto impositivo si
esauriscono nell'ambito del rapporto giuridico tributario. Il delitto
di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di false fatture,
inoltre, è ascrivibile al rappresentante legale della società alla data
di presentazione della dichiarazione, a nulla rilevando che le false
fatturazioni siano state contabilizzate, e pagate in epoca antecedente,
allorché l'amministratore della società era un altro soggetto. Nel
ricorso per cassazione il rappresentante legale della società eccepiva
che era divenuto amministratore in data successiva alla sottoscrizione
dei contratti, dai quali avevano avuto origine le false fatturazioni, e
alla registrazione nella contabilità societaria delle fatture. Le
doglianze della difesa non sono state ritenute fondate.
Pir, minusvalenze da certificare
Autore: Roberto Torre
Fonte: Italia Oggi pag: 29
L'Agenzia delle Entrate, dedica la circolare n. 3/E dello scorso 26
febbraio ai Piani individuali di risparmio (PIR) le cui minusvalenze
sono da certificare. L'utilizzo delle minusvalenze è al di fuori del
rapporto Pir, se costituito esclusivamente da quote di Oicr. Mentre la
Sgr ha il ruolo di sostituto di imposta, anche in caso di collocamento
indiretto, ad esempio tramite una banca, se il Piano individuale di
risparmio è aperto presso la Sgr stessa. Particolarità del regime
fiscale dei piani Pir è la non applicazione della tassazione prevista
per i redditi finanziari derivanti dagli investimenti inseriti nel
piano ed effettuati nel rispetto delle condizioni previste dalla norma.
L'apertura di un piano Pir presso la Sgr comporta che questa rilasci
all'investitore una certificazione delle minusvalenze da utilizzare in
dichiarazione dei redditi. L'investitore residente deve rilasciare alla
Sgr un'autocertificazione con la quale richiede l'apertura di uno
stabile rapporto Pir attribuendo alla Sgr il ruolo di sostituto di
imposta.
Le sanzioni tributarie disapplicate a richiesta
Autore: Valerio Stroppa
Fonte: Italia Oggi pag: 29
Con la sentenza n. 41/1/2018 la Commissione tributaria regionale del
Molise ha affermato che il giudice non può disapplicare d'ufficio le
sanzioni tributarie se il contribuente non lo richiede espressamente.
Viceversa la sentenza incorrerebbe nel vizio di ultrapetizione, dal
momento che la causa di non punibilità deve essere eccepita dalla parte
nel ricorso introduttivo della causa. La pronuncia dei giudici
tributari d'appello ha riformato il verdetto dei colleghi di prime
cure, che avevano invece annullato le sanzioni irrogate.
Conti ok anche nel penale
Autore: Antonio Ciccia Messina
Fonte: Italia Oggi pag: 30
Con il ravvedimento operoso il contribuente può mettersi in regola con
il fisco e con il giudice penale. Questo, anche per le fattispecie
connotate da fraudolenza. E' quanto si desume dalla norma di
comportamento n. 202 dell'Associazione italiana dottori commercialisti
ed esperti contabili. Secondo l'Aidc, anche per evitare disparità di
trattamento, la rimozione dell'inadempimento tributario, attuata in
applicazione degli istituti deflattivi del contenzioso e, in
particolare, del ravvedimento operoso e dell'integrazione delle
dichiarazioni fiscali, determina i medesimi effetti, anche di non
punibilità del reato, senza alcuna distinzione in ordine alla tipologia
di violazione sanata. Il deposito, spontaneo, della dichiarazione
rettificativa costituisce indice dell'assenza di volontà di frodare il
fisco e questo determina la non punibilità del reato anche in assenza
di espressa previsione nell'art. 13 Dlgs 74/2000. (Ved. anche Il Sole
24 Ore: 'Il ravvedimento sana ogni violazione fiscale' - pag. 28)
L'omessa risposta costa cara
Autore: Debora Alberici
Fonte: Italia Oggi pag: 30
Costa caro al contribuente non rispondere agli avvisi del Fisco per
giustificare lo scostamento dallo studio di settore. L'interessato può
vedersi ricapitare un avviso di accertamento solo sulla base
dell'incongruenza dei fatturati rispetto agli standard delle Entrate,
senza la necessità di contestualizzare la pretesa fiscale in alcun
modo. Ad affermarlo è stata la Corte di cassazione con l'ordinanza n.
6212 del 14 marzo 2018. I giudici del Palazzaccio hanno accolto il
ricorso dell'Agenzia delle Entrate ribaltando il verdetto espresso
dalla Ctr di Firenze. L'atto impositivo è stato emesso a carico di una
Srl poi fallita.
La Gdf supporto delle Entrate
Autore: Cristina Bartelli
Fonte: Italia Oggi pag: 31
La circolare della Guardia di Finanza per il 2018 punta sulla
formazione. Prevede infatti l'implementazione di corsi di lingua araba
e cinese per il personale. L'addestramento è finalizzato a una più
stretta e fattiva collaborazione con l'Agenzia delle Entrate. Le Fiamme
gialle filtreranno per fini fiscali le informazioni di contrasto al
riciclaggio e agli altri illeciti economico-finanziari, proseguendo
l'azione di contrasto al gioco e alle scommesse illegali. Il documento
impartisce le disposizioni per migliorare la selezione dei contribuenti
da sottoporre a controllo e verifica con maggiore attenzione
all'utilizzo delle informazioni derivanti dalle indagini di polizia
giudiziaria, dalle segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio,
dai controlli transfrontalieri di valuta, dal controllo economico del
territorio, nonché dall'utilizzo delle banche dati. Una migliore
formazione del personale eviterà la reiterazione delle indagini nei
confronti dei medesimi contribuenti. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: 'La
Gdf studierà l'arabo e il cinese' - pag. 28)
Libri sociali Vidimazione al 16 marzo
Autore: -
Fonte: Italia Oggi pag: 31
Fisco Oggi ricorda che il 16 marzo scadono i termini per la vidimazione
dei libri sociali. L'adempimento interessa le società di capitali
chiamate al versamento, in misura forfettaria, della concessione
governativa per la numerazione e la bollatura dei registri obbligatori.
La vidimazione e bollatura dei libri e delle scritture contabili, con
il conseguente versamento della tassa, riguarda Spa, Srl, Sapa, Scrl, e
le società in liquidazione ordinaria come pure le società sottoposte a
procedure concorsuali diverse dal fallimento.
Due help desk per i maxibonus
Autore: Diego Avolio e Alessandro Mastromatteo
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 28
Per fruire degli incentivi legati a Impresa 4.0 previsti per il super e
l'iper ammortamento di beni e software le imprese possono trovarsi
nella difficoltà di interpretare le norme fiscali o di capire se i beni
o i software acquistati rientrano tra quelli agevolabili. Per questo
l'Agenzia delle Entrate e il Mise hanno predisposto due strumenti di
dialogo per fugare ogni dubbio in materia. I due strumenti hanno natura
e effetti del tutto autonomi e con obiettivi distinti. L'Agenzia delle
Entrate mette a disposizione l'interpello ordinario. Mediante la
presentazione dell'istanza l'interessato chiede chiarimenti sulla
corretta applicazione delle regole fiscali. Lo strumento del Mise serve
a dirimere i dubbi relativi all'agevolabilità o meno dei beni che
l'impresa intende acquisire; è molto snello perché l'istanza va inviata
via Pec alla direzione generale per la politica industriale, la
competitività e le Pmi.
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Telefono 06 4819507 Fax 4874618
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