[Notizie_interesse] Notizie di interesse del 8/6/2018
Notizie di interesse Coordinamento Agenzie Fiscali UNSA (SALFi)
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Ven 8 Giu 2018 10:15:07 CEST
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8 Giugno 2018
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Notizie di Interesse
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Di Maio promette: l'Iva non salirà 'Fisco, invertire l'onere della
prova'
Autore: Andrea Ducci
Fonte: Corriere della Sera pag: 2
All'assemblea di Confcommercio Luigi Di Mario ha detto che l'Iva non
aumenterà e che le clausole di salvaguardia saranno disinnescate. Per
farlo servono 12,4 miliardi di euro. La promessa mette nell'angolo
quanto anticipato dal ministro dell'Economia Giovanni Tria,
possibilista sull'aumento delle aliquote Iva per recuperare risorse
necessarie. Naturalmente le parole di Di Maio sono state apprezzate dai
commercianti ai quali il vicepremier ha annunciato il piano per abolire
lo spesometro e il redditometro ed inserire l'inversione dell'onere
della prova. Perché 'siete tutti onesti ed è onere dello Stato provare
il contrario'. Tutto questo si inserisce nel quadro di pace fiscale
annunciato nei giorni scorsi. Le misure per combattere evasori e furbi
saranno diverse da quelle adottate in passato da Equitalia. 'Noi
incroceremo tutti i dati della pubblica amministrazione' per dimostrare
l'evasione. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: 'Di Maio blocca l'Iva, avanti
con gli incentivi' - pag. 3)
Imposte, manovra, pensioni e cittadinanza Un conto da 25 miliardi
Autore: Enrico Marro e Mario Sensini
Fonte: Corriere della Sera pag: 2
Il vicepremier Di Maio ha promesso che l'Iva non aumenterà, questo farà
salire il conto della manovra. Per il 2019 servono 12,4 miliardi per la
sterilizzazione delle clausole di salvaguardia Iva, 5 miliardi per
rendere più flessibile la legge Fornero sulle pensioni e 2 miliardi per
rafforzare i centri per l'impiego funzionali al reddito di
cittadinanza. La manovra 2019 lievita a 25 miliardi se aggiungiamo il
rifinanziamento di sanità, missioni di pace ed emergenza sisma. Tutto
questo senza tener conto della flat tax che da sola vale circa 40
miliardi. All'orizzonte si profila una manovra di proporzioni
assolutamente rilevanti. La cui sostenibilità dipende dalla capacità
del governo di trovare coperture 'blindate'. Con Bruxelles non ci sono
più i margini del passato. Ora è tornata la crescita e, a meno di un
repentino peggioramento della situazione, sul deficit il nuovo governo
non potrà contare. Salterebbe il tavolo con Bruxelles. Meglio cercare
coperture strutturali. Nel mirino deduzioni, detrazioni e sconti vari.
Allarme Istat: Pil, la crescita sta rallentando
Autore: Claudia Voltattorni
Fonte: Corriere della Sera pag: 37
Nell'area euro la crescita economica rallenta. L'Istat, nella sua nota
mensile, registra una decelerazione del suo ritmo di crescita con un
+0,4% (stima preliminare rispetto allo 0,7% del trimestre precedente)
con una moneta che nel mese di maggio si è deprezzata del 3,8% rispetto
ad aprile, per la terza volta consecutiva. E l'andamento del Pil
italiano conferma il rallentamento europeo (esclusa la Spagna il cui
ritmo di crescita è costante: +0,7%). Nel primo trimestre 2018, il Pil
italiano è cresciuto dello 0,3% (nel trimestre precedente era 0,4%), ma
solo grazie ai consumi finali nazionali (+0,3%) e alla variazione delle
scorte e agli oggetti di valore (+0,7%), perché invece sia gli
investimenti sia la domanda estera hanno segnato un calo (-0,2% e
-0,4%). L'Istat parla di 'tendenze incerte' e prevede per i prossimi
mesi un rallentamento dei ritmi produttivi. Frenano i consumi. In
difficoltà l'industria che ha registrato un calo del 2% per gli
ordinativi nei primi tre mesi dell'anno. Anche le esportazioni extra-Ue
sono calate.
Pace fiscale, no tax area e bonus: si complicano i conti della 'dual
tax'
Autore: Marco Mobili e Gianni Trovati
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 2
La pace fiscale è al primo posto nell'elenco delle priorità del nuovo
governo. A spingerla è il suo ruolo di motorino d'avviamento per la
dual tax, cuore della riforma penta-leghista. Ma la strada verso il
nuovo fisco non è agevole. Il primo ostacolo è rappresentato proprio
dalla pace fiscale. Per la definizione ultra-agevolata delle vecchie
cartelle le stime parlano di oltre 30 miliardi di euro da raccogliere
nel primo anno sugli oltre 50 miliardi di entrate che si perderebbero
con la riforma. Ma l'obiettivo pare molto ambizioso. L'idea di maxi
incassi si basa sulla speranza che le aliquote agevolate spingano
all'adesione molti dei contribuenti titolari di 348,4 miliardi di
cartelle arretrate, su cui il fisco ha provato, invano, le azioni
esecutive. La dual tax prevede una doppia aliquota, al 15% per i
redditi familiari fino a 80mila euro e al 20% per quelli superiori.
Previsti anche due livelli di deduzioni da 3mila euro: per tutti quando
il reddito familiare è fino a 35mila euro, per i soli familiari a
carico nella fascia 35-50mila euro, e per nessuno sopra. Un sistema del
genere, senza correttivi, produrrebbe degli 'scaloni fiscali' a 35mila,
50mila e 80mila euro. Problemi di equità fiscale.
Autotutela anti-pignoramento se la sanatoria liti è ignorata
Autore: Rosanna Acierno
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 25
I contribuenti che, nonostante abbiamo presentato l'istanza di
definizione delle liti pendenti e pagato le prime due rate, siano stati
comunque raggiunti da un preavviso di fermo o direttamente da una
comunicazione di pignoramento presso terzi, devono attivarsi,
presentando un'istanza sia all'ente impositore che all'agenzia della
Riscossione, per comunicare l'avvenuta adesione e chiedere
l'interruzione immediata della procedura avviata. Eliminati i casi in
cui vi sia stato un esplicito diniego da parte delle Entrate in merito
all'accoglimento dell'istanza di definizione, in presenza di pagamenti
regolari o regolarizzati attraverso il ravvedimento, l'unica
spiegazione plausibile è un difetto di comunicazione tra l'ente
impositore e l'agente della riscossione. Sembrerebbe, infatti, che gli
uffici delle Entrate che hanno gestito la definizione delle liti
pendenti non sempre abbiano tempestivamente comunicato tale circostanza
all'agente della riscossione, con conseguente richiesta di sgravio
delle relative somme affidategli.
Piccole imprese con meno obblighi nel processo
Autore: Gianfranco Ferranti
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 26
Nei casi di accertamenti riguardanti le imprese nei cui confronti trova
applicazione il regime di trasparenza fiscale, la Cassazione, di
recente, ha ribadito che il litisconsorzio è obbligatorio tra soci e
società di persone o associazioni tra artisti e professionisti. Non è,
invece, necessario tra il titolare e i collaboratori dell'impresa
familiare. La giurisprudenza di legittimità non risulta, invece,
univoca in merito alla necessità del litisconsorzio tra la società a
ristretta base partecipativa e i soci ai quali si applica la
presunzione di distribuzione degli utili extra-bilancio. L'applicazione
di regole diverse nei riguardi di soggetti per i quali trova
applicazione la stessa disciplina finalizzata ad evitare la
duplicazione impositiva suscita perplessità e non risulta sempre
giustificata dalle peculiarità delle diverse situazioni. Un riquadro a
lato dell'articolo riporta gli orientamenti della Cassazione in caso di
società di persone, imprese familiari e Srl a ristretta base.
Non ammissibile la cartella se l'errore è stato corretto
Autore: Laura Ambrosi
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 27
La Corte di cassazione, con l'ordinanza 14859 depositata ieri, ha
chiarito che non c'è danno all'Erario se il contribuente, dopo aver
ricevuto l'avviso bonario per aver indicato erroneamente il credito a
rimborso in dichiarazione ma precedentemente compensato, presenta
autotutela all'ufficio consentendo così di emendare l'errore e di
annullare la pretesa avanzata dall'Agenzia. I giudici supremi hanno
ricordato che sono emendabili solo gli errori commessi dal contribuente
in dichiarazione e non le scelte operate che manifestano invece una
precisa manifestazione di volontà. Inoltre particolare rilievo ha
l'istanza presentata dalla società dopo la ricezione dell'avviso
bonario. Con tale atto il contribuente ha manifestato l'intento di non
attivarsi per ottenere il rimborso, escludendo così qualunque intento
elusivo o evasivo.
Dati integrati, deduzione salva
Autore: Antonio Iorio
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 27
La documentazione integrativa prova la legittima deduzione dei servizi
ricevuti, anche se l'indicazione in fattura è generica e non c'è alcun
contratto tra le parti delle prestazioni rese. E' quanto si legge
nell'ordinanza n. 14858, depositata ieri, della Corte di cassazione.
Nel caso analizzato le Entrate disconoscevano ad una società la
deducibilità di alcuni costi perché non adeguatamente giustificati e
quindi non inerenti. Le fatture contestate riguardavano prestazioni di
manodopera rese da un'altra impresa per operazioni di carico e scarico
e di sistemazione di materiali effettuati presso stabilimenti della
società. I giudici della Suprema corte hanno rilevato che la fattura è
un elemento probatorio a favore dell'impresa solo se redatta in
conformità della norma. La contribuente può comunque integrare il
contenuto della fattura con elementi di prova idonei a dimostrare la
deducibilità del costo. Proprio per questo il ricorso è stato
rigettato.
Bonus investimenti al Sud utilizzabile con il primo nullaosta
dell'agenzia Entrate
Autore: Alessandro Sacrestano
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 28
Bonus investimenti al Sud. Dopo i chiarimenti del Mise dello scorso 23
aprile, il dicastero di via Molise ha pubblicato una serie di Faq
chiarificatrici sul tema. Il ministero chiarisce innanzitutto che per
accedere alle risorse la procedura prevede la presentazione di
un'istanza telematica. Il fisco, fatta una verifica preliminare,
trasmette un provvedimento di autorizzazione alla fruizione del credito
d'imposta. In questo momento prende il via la seconda fase
dell'istruttoria; la stessa Agenzia delle Entrate trasmette i progetti
presentati dalle pmi non appartenenti al settore primario al Mise,
affinché ne valuti la cofinanziabilità con le risorse del Pon. Se
l'attività istruttoria si conclude positivamente il ministero adotta un
provvedimento aggiuntivo di utilizzo delle risorse Pon, all'interno del
quale riepiloga tutti gli obblighi e gli adempimenti a carico
dell'impresa beneficiaria che derivano dal cofinanziamento comunitario.
Ricevuto il nulla osta dalle Entrate il credito d'imposta è fruibile
subito senza attendere l'esito dell'istruttoria del Mise.
L'elusione è nelle piccole cose
Autore: Valerio Stroppa
Fonte: Italia Oggi pag: 25
Si moltiplicano le fattispecie elusive che il fisco deve contrastare.
PayPal, criptovalute e coupon si ostacolano sempre più difficilmente
con i tradizionali sistemi d'indagine. Protagoniste dell'evasione nel
settore dell'economia digitale sono le grandi multinazionali del web
alle quali fa capo la maggior parte del gettito mancante. A sfuggire
alle tasse attraverso il web sono anche gli operatori economici che
vendono beni e servizi attraverso la rete. Ad evidenziarlo è la Corte
dei conti nella relazione 'L'e-commerce e il sistema fiscale'. I
giudici contabili rilevano che per evadere il commercio elettronico fa
sempre più ricorso ai conti PayPal in quanto la banca lussemburghese
non è tenuta a comunicare saldi e movimentazioni al fisco italiano. La
conseguenza è che per le Entrate diventa difficile individuare le
situazioni a maggior rischio di evasione.
E-fattura con semplificazioni
Autore: Cristina Bartelli
Fonte: Italia Oggi pag: 27
L'anticipo dell'entrata in vigore della fatturazione elettronica non è
visto con favore dai professionisti. I consulenti del lavoro guardano
sempre con favore lo sviluppo tecnologico e lo snellimento delle
procedure dice Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale
dell'ordine. Tuttavia questo deve avvenire con l'introduzione di
incentivi che rendano la fatturazione elettronica più vantaggiosa per
tutti. Inoltre le imprese devono avere tempo per prepararsi
all'adempimento. Contemporaneamente l'Amministrazione deve adeguare i
propri sistemi a un'efficiente ricezione e gestione delle informazioni.
Si potrebbe introdurre un sistema premiale, e non obbligatorio, per chi
si adegua subito alla fatturazione elettronica oppure eliminare le
sanzioni per un periodo transitorio per non penalizzare chi vive in
zone non ancora coperte da internet. Il presidente di Anc, Marco Cuchel
chiede gradualità e tempi non frenetici.
Una mini voluntary senza Ivie
Autore: Duilio Liburdi e Massimiliano Sironi
Fonte: Italia Oggi pag: 27
Ieri l'Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 43/E/2018, ha
istituito il codice tributo '8080' per il pagamento di imposte,
sanzioni ed interessi ai fini della regolarizzazione delle attività
depositate e delle somme detenute all'estero. Il documento fornisce le
istruzioni per la compilazione del modello da presentare entro il
prossimo 31 luglio per accedere alla mini voluntary disclosure. Escluse
dalla mini sanatoria l'Ivie e le attività patrimoniali detenute
all'estero dai soggetti che hanno violato le disposizioni in materia di
monitoraggio fiscale. Per accedere alla nuova sanatoria è necessario
che le attività finanziarie derivino da redditi di lavoro dipendente o
autonomo ovvero che si tratti del provento conseguito dalla cessione di
un immobile. Il pagamento della somma forfettariamente determinata del
3% sulla giacenza al 31 dicembre 2016, copre, in una unica soluzione,
le imposte sui redditi, l'Ivafe e le sanzioni previste in materia di
monitoraggio fiscale.
Funzionario con firma
Autore: Debora Alberici
Fonte: Italia Oggi pag: 27
Il funzionario dell'agente di riscossione può firmare la citazione per
il pignoramento al posto dell'avvocato. Lo si legge nella sentenza n.
14741 di ieri della Corte di cassazione che ha accolto il ricorso di
Equitalia. Il caso trattato riguarda un pignoramento relativo al debito
Inps. L'esattore aveva dato il via libera alla citazione con la sola
firma del funzionario. Il contribuente aveva chiesto e ottenuto dal
tribunale la nullità dell'atto. Ora la Suprema corte ha ribaltato il
verdetto.
Impresa familiare, il professionista paga l'Irap
Autore: Debora Alberici
Fonte: Italia Oggi pag: 28
Se il piccolo professionista svolge la propria attività con l'aiuto di
moglie e figli e cioè sotto forma di impresa familiare, è tenuto a
pagare l'Irap. Lo ha affermato la Corte di cassazione con l'ordinanza
n. 14789/2018. I giudici hanno accolto il ricorso dell'Agenzia delle
Entrate. Il caso riguardava un agente di commercio che nella sua
attività si faceva aiutare dai parenti. Completamente ribaltato il
verdetto della Ctr di Bologna. Secondo i giudici di piazza Cavour le
mansioni svolte dal coniuge e dai figli configurano l'impresa
familiare.
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