[Notizie_interesse] Notizie di interesse del 4/6/2018

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Lun 4 Giu 2018 10:10:09 CEST


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4 Giugno 2018
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Notizie di Interesse
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Spending review a somma (quasi) zero 	
Autore:  Marco Rogari 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  2 	
Dal 2014 ad oggi tagli per 32 miliardi di euro ma quasi tutti
utilizzati per coprire misure espansive come il bonus da 80 euro e
quelle sul lavoro o come concorso indiretto alla riduzione del deficit.
E' il conto della revisione della spesa realizzata nell'ultima
legislatura, che coincide con il piano presentano nel 2014 dall'allora
commissario alla spending review Carlo Cottarelli, rimasto poi al palo:
34 miliardi di risparmi 'effettivi' da realizzare in soli tre anni
(2014-2016). Proprio il dossier Cottarelli è stato uno dei punti di
riferimento dei programmi elettorali di M5S e Centrodestra, ma il
contratto giallo-verde contiene solo un generico riferimento a tagli
agli sprechi, oltre all'intervento su vitalizi e costi istituzionali.
In ogni caso quello della revisione della spesa sarà uno snodo chiave
per l'eventuale decreto estivo nell'agenda di Governo e, soprattutto,
per la definizione del quadro programmatico del Def da cui scaturirà la
prossima legge di bilancio. 	
  	


Dual tax, risparmi fino al 20% del reddito 	
Autore:  Marco Mobili e Gianni Trovati 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  3 	
La Dual tax è la misura che figura al primo posto nell'agenda fiscale
del nuovo governo. Prende il posto della Flat tax con l'intento di
aumentare la progressività dell'imposta rispetto alla tassa piatta. Il
ministro dell'Economia, Giovanni Tria, vede con favore la
semplificazione e la riduzione del carico fiscale alla base della
riforma, ma non nasconde le difficoltà in termini di fattibilità e
coperture. Il nuovo 'pacchetto Irpef' è al momento composto da due
aliquote secche: al 15% per i redditi familiari fino a 80mila euro e al
20% per quelli superiori. La Dual tax, se verrà approvata, manderà in
soffitta il sistema attuale delle aliquote 'marginali'. A completare il
quadro ci sarebbe, poi, un sistema di deduzioni a tre livelli:
applicate a ogni componente del nucleo familiare fino a 35mila euro di
reddito complessivo, solo ai familiari a carico nella fascia 35-50mila,
per scomparire quando le entrate dichiarate sono più alte. Il nuovo
sistema di tassazione si basa sulla somma delle entrate dei coniugi.
Maggiori vantaggi per le famiglie con guadagni da 60-80mila euro. 	
  	


Imu e Tasi, prima rata senza nuovi sconti 	
Autore:  Dario Aquaro e Cristiano Dell'Oste 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  5 	
L'acconto Imu e Tasi scade il 18 giugno (il 16 è sabato). I proprietari
di case sono chiamati a fare i conti con le delibere comunali che quasi
sempre confermano le aliquote degli anni precedenti. Questa prima rata
del 2018 farà verosimilmente confluire nelle casse dei Comuni e
dell'Erario una cifra vicina a quella dello scorso anno: poco meno di
10 miliardi, per il 70% riferibili all'Imu sugli 'altri fabbricati'
(seconde case, negozi, uffici, box auto ecc.). Le aliquote medie
applicate agli immobili sono rimaste praticamente ferme dal 2015. Gli
sconti sono così rari che, per vederne l'impatto sui dati aggregati,
bisognerebbe pubblicare le aliquote medie con tre, quattro o cinque
decimali. Il record, a livello di media nazionale, spetta ai fabbricati
produttivi. Qui l'asticella del tax rate arriva fino al 9,96 per mille
considerando l'Imu e, nelle città che l'hanno istituita, la Tasi. Per
questi fabbricati, infatti, il prelievo rimane mediamente elevato anche
nei Comuni con meno di 5mila abitanti, dove invece - per le altre
tipologie di immobili - tende ad essere sensibilmente più basso
rispetto ai grandi centri. L'aliquota Imu massima è pari a 10,6 per
mille, con la Tasi si può arrivare a 11,4. (Ved. Anche Italia Oggi:
'Imu-Tasi, comuni all'incasso' - pag. 11) 	
  	


Stop ai controlli 'infiniti' 	
Autore:  Laura Ambrosi e Antonio Iorio 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.  pag:  17 	
Di recente la Corte di cassazione ha sostenuto che per i costi
pluriennali la rettifica da parte dell'amministrazione è possibile solo
se nell'esercizio di sostenimento, ossia il primo di imputazione, il
potere di accertamento non è ancora decaduto, a nulla rilevando le
successive imputazioni annuali. Nell'ipotesi di costi la cui
deducibilità è frazionata nel tempo, il computo della decadenza decorre
dall'anno in cui è stato iscritto in bilancio il valore da ripartire.
Perciò, se il fisco non ha disconosciuto tale originaria iscrizione, le
relative quote imputate negli esercizi successivi divengono deducibili.
L'unica contestazione in tali periodi di imposta, può riguardare
un'eventuale errata determinazione perché ad esempio imputata in misura
superiore o malamente calcolata. 	
  	


Quote estere alla prova del tax rate 	
Autore:  Nicola Fasano e Paolo Meneghetti 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.  pag:  18 	
Ai fini del calcolo della fiscalità per l'esercizio 2017 va prestata
particolare attenzione alla cessione di partecipazioni detenute in
società residenti all'estero e controllate da una società italiana che
le detiene a titolo di impresa. Se dalla cessione emerge una
plusvalenza occorre valutare la sussistenza dei requisiti per
l'applicazione della Pex e tra questi in modo particolare va verificato
se la partecipata risiede in un Paese a fiscalità privilegiata,
elemento essenziale per applicare la detassazione da participation
exemption. Proprio questo elemento di recente è stato modificato e oggi
si presenta come una condizione di non semplice dimostrazione per le
partecipazioni detenute in società residenti al di fuori della Ue e
dello Spazio economico europeo. Il presupposto della territorialità
della partecipata estera assume rilievo anche nella imminente
compilazione del modello Redditi 2018, poiché l'agevolazione Pex va
segnata con apposita evidenza se la partecipata estera risiede in un
Paese potenzialmente black list e non è stato fatto l'interpello. 	
  	


Spese fuori bilancio da recuperare 	
Autore:  Giorgio Gavelli 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.  pag:  19 	
Rientrano nel modello Redditi i costi di pubblicità e ricerca eliminati
dal rendiconto nel 2016. Questo, sia ai fini Ires che Irap.
L'eliminazione contabile intervenuta nello scorso esercizio non deve
far dimenticare la deduzione del costo ammessa in ambito fiscale. A
partire dai bilanci 2016 non è più consentita la capitalizzazione delle
spese di ricerca e pubblicità che vanno quindi spesate a conto
economico nell'esercizio di competenza. Poiché tali regole si
applicavano retroattivamente, le spese in corso di capitalizzazione
alla chiusura del bilancio precedente a quello di prima applicazione
andavano eliminate contabilmente, con contropartita preferibile sugli
utili portati a nuovo o ad una riserva libera di utili presente nel
patrimonio netto. Fiscalmente parlando i costi cancellati contabilmente
non cessano di essere deducibili, in quanto per i costi imputati a
conto economico in precedenti esercizi e non più capitalizzabili 'resta
ferma la deducibilità sulla base dei criteri applicati negli esercizi
precedenti'. 	
  	


Per il patent box cresce l'opzione del know how 	
Autore:  Davide Cagnoni e Angelo D'Ugo 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.  pag:  19 	
Fino ad oggi i marchi hanno rappresentato il bene immateriale per il
quale sono state presentate più istanze di patent box. Il Dl 50/2017 ha
però eliminato l'incentivo per le richieste inviate dal 2017 e ha
previsto che chi l'aveva chiesto non potrà esercitare il rinnovo
dell'opzione una volta scaduti i cinque anni. Usciti di scena i marchi,
su quali asset si concentreranno le imprese nel futuro? L'agevolazione
consente di escludere dal reddito complessivo il 50% dei redditi
derivanti dalla concessione in uso o dall'utilizzo diretto dei beni
immateriali agevolabili. Sotto questo profilo non va sottovalutato il
know how, che, tecnicamente, è inteso come processi, formule e
informazioni relativi a esperienze acquisite in campo industriale,
commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili. In alcuni settori,
come l'alimentare, il know how trova spazio in relazione alle tecniche
di produzione e alle formule e ricette segrete. Oltre al know how, tra
gli altri intangible agevolabili per il patent box ci sono il software
coperto da copyright, i brevetti industriali e i disegni e modelli
giuridicamente tutelabili. 	
  	


Cedere solo le merci non è elusione 	
Autore:  Giorgio Gavelli 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.  pag:  20 	
Non costituisce elusione la vendita del magazzino prima
dell'omologazione del concordato preventivo quando l'operazione si
giustifica per esigenze di liquidità e deperibilità delle scorte. E
questo, anche se contestualmente viene stipulato un contratto biennale
di affitto di azienda ed un preliminare di cessione della stessa ad un
prezzo prestabilito con facoltà di recesso per gli organi del
concordato. E neppure la 'classica' operazione di conferimento di ramo
d'azienda e successiva cessione integrale delle quote della newco
integra i requisiti per l'applicazione dell'art. 20 del Dpr 131/1986,
rendendo illegittima la riqualificazione in cessione d'azienda operata
dall'ufficio. Continua a far discutere la previgente versione della
norma sulla interpretazione degli atti ai fini dell'imposta di
registro, come dimostrano i due principi giuridici affermati dalla Ctr
dell'Emilia-Romagna (decisione 956/01/2018) e dalla Ctp di Reggio
Emilia (decisione 64/02/2018). 	
  	


'Pronti' di tipo attivo: differenziali negativi totalmente deducibili 	
Autore:  Gabriele Ferlito 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.  pag:  20 	
Con la sentenza 729/7/2018 la Ctr del Piemonte afferma che nei
contratti di pronti contro termine 'attivi', stipulati con finalità di
impiego del capitale, gli eventuali differenziali negativi hanno la
funzione di ricondurre il rendimento dell'operazione a quello previsto
contrattualmente tra le parti. Pertanto, non avendo la funzione di
remunerare la raccolta di capitale, tali differenziali non
costituiscono interessi passivi o oneri ad essi assimilati e non
subiscono limitazioni di deducibilità ai fini fiscali. La sentenza
conferma integralmente quanto espresso dai giudici di primo grado (Ctp
Torino 1997/10/2016). 	
  	


Il Fisco compensa i crediti verso il fallito 	
Autore:  Luca Benigni e Ferruccio Bogetti 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.  pag:  20 	
Il Fisco può compensare il credito di imposta di una società fallita
riferito all'anticipo delle ritenute d'acconto sul Tfr con i propri
crediti quando il pagamento del Tfr e delle relative ritenute di
acconto viene poi operato dall'Inps attraverso il Fondo di garanzia. Ad
affermarlo la Ctp di Varese con la sentenza 59/01/2018. L'importante è
che entrambi i crediti originino da fatti giuridici anteriori al
fallimento. Il fatto generico dell'obbligazione azionata dal fallimento
non muta inoltre anche quando il Fondo di garanzia dell'Inps,
surrogandosi, si insinua al passivo per recuperare il credito per Tfr
comprensivo delle ritenute fiscali gravanti sullo stesso. 	
  	


Operazioni transfrontaliere, nuovi obblighi per i consulenti 	
Autore:  Stefano Loconte 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  4 	
L'Unione europea si adegua alle nuove regole dettate dall'Ocse e
approva le modifiche alla direttiva 2011/16/Ue che impone ai consulenti
nuove regole per contrastare l'evasione e l'elusione fiscale. Residenze
estere, strutture off-shore e scatole cinesi stanno tramontando per far
spazio alla trasparenza dei dati e allo scambio di informazioni. In
piena sintonia con il panorama internazionale, volto ad una sempre più
proficua cooperazione tra gli Stati per la trasparenza dei dati e lo
scambio di informazioni ai fini fiscali, anche l'Europa impone uno
standard unico e delle linee guida ben definite per gli Stati membri.
Le autorità fiscali di ciascun Paese membro sono chiamate a determinare
le sanzioni sia pecuniarie sia amministrative e disciplinari, ribadendo
che le stesse dovranno essere effettive, proporzionate e dissuasive. 	
  	


Immobili locati con servizi, trattamento Iva a doppia via 	
Autore:  Franco Ricca 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  8 	
Il trattamento Iva, imponibilità o esenzione, delle prestazioni di
locazione di immobili rese nell'esercizio di un'attività economica
dipende da diverse variabili, sia oggettive, come la tipologia
dell'immobile, che soggettivo, ossia la qualifica del locatore. Le
questioni più problematiche sorgono nell'ambito di contratti che
contemplano non solo la messa a disposizione dell'immobile, ma la
fornitura al locatario di altri beni e/o servizi, dovendosi in tal caso
stabilire se ci si trovi di fronte a un'operazione unica, da trattare
unitariamente, oppure a più operazioni distinte, da assoggettare al
regime Iva proprio di ciascuna di esse. La risposta va cercata seguendo
i criteri della Corte di giustizia Ue, tenendo presente che non sempre
è possibile arrivare a soluzioni indiscutibili. Un riquadro a lato
dell'articolo riporta alcune questioni risolte dalla Corte Ue. 	
  	


Esenzione Ici solo su richiesta 	
Autore:  Sergio Trovato 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  10 	
Chi intende fruire dell'esenzione Ici per l'abitazione principale deve
presentare al Comune un'apposita istanza se utilizza due o più immobili
come unica unità immobiliare destinata a prima casa, per consentire
all'ente di poter controllare la sussistenza dei requisiti. Lo ha
stabilito la Commissione tributaria regionale di Roma, con la sentenza
n. 2830 dello scorso 3 maggio. Per il giudice d'appello va accolta
l'eccezione del Comune secondo cui il ricorrente, per beneficiare di
tale esenzione per i due appartamenti, avrebbe dovuto fare apposita
richiesta con variazione della dichiarazione, al fine di consentire i
controlli per la verifica dei requisiti previsti. 	
  	


Il bonus cinema passa di mano 	
Autore:  Bruno Pagamici 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  12 	
Nei due decreti del Mibact sul credito d'imposta per il settore
cinematografico e audiovisivo nazionale viene chiarito che il tax
credit può essere utilizzato in compensazione e può essere ceduto a
intermediari bancari, finanziari e assicurativi. Il credito d'imposta
riconosciuto alle sale cinematografiche varia dal 25 al 40% per la
costruzione di nuove sale, l'adeguamento e la ristrutturazione. In caso
di acquisto di area e immobile i costi ammissibili sono aumentati del
20%. La legge sul cinema (n. 220/2016) ha riordinato il quadro
normativo del settore cinematografico e audiovisivo nazionale. Il bonus
cinema interessa le imprese di produzione, di distribuzione, di
esercizio cinematografico, per il potenziamento dell'offerta
cinematografica, per l'attrazione in Italia di investimenti
cinematografici e audiovisivi. 	
  	


Beni interconnessi a oltranza 	
Autore:  Roberto Lenzi 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  13 	
L'interconnessione deve durare per tutto il periodo agevolato, pena la
decadenza dell'iperammortamento. Significa che dovrà essere presente
anche nei periodi di imposta successivi a quello in cui il bene viene
interconnesso. L'integrazione automatizzata con il sistema logistico di
fabbrica è possibile anche con modalità diverse dai sistemi di
movimentazione e tracciabilità. Sono alcune delle novità contenute
nella circolare Mise n. 177355 dello scorso 23 maggio con la quale sono
stati forniti ulteriori chiarimenti sull'iperammortamento. Sappiamo che
per beneficiarne non basta l'acquisizione e la semplice messa in
funzione di un bene strumentale nuovo, ma è necessario anche che il
bene oggetto di agevolazione soddisfi il requisito di interconnessione.
Per i beni del primo gruppo dell'allegato A, al requisito di
interconnessione si aggiunge quello di integrazione automatizzata con
il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con
altre macchine del ciclo produttivo. 	
  	


In rampa di lancio il credito d'imposta per la pubblicità 	
Autore:  Giovanni Valcarenghi e Raffaele Pellino 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  18 	
Per il credito d'imposta sulla pubblicità manca solo la pubblicazione
in Gazzetta Ufficiale del Dpcm. Possono beneficiare del tax credit
pubblicità i soggetti titolari di reddito d'impresa o di lavoro
autonomo nonché gli enti non commerciali che effettuano investimenti in
campagne pubblicitarie, il cui valore superi di almeno l'1% gli
analoghi investimenti effettuati nell'anno precedente sugli stessi
mezzi di informazione. Il credito d'imposta è pari al 75% del valore
incrementale degli investimenti effettuati, elevato al 90% nel caso di
microimprese, pmi, e startup innovative. Il bonus liquidato potrà
essere 'inferiore' a quello richiesto nel caso in cui l'ammontare
complessivo dei crediti richiesti con le domande superi l'ammontare
delle risorse stanziate. In tal caso, si provvede ad una ripartizione
percentuale delle risorse tra tutti i richiedenti aventi diritto. 	
  	


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