[Notizie_interesse] Notizie di interesse del 5/6/2018

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Mar 5 Giu 2018 09:35:17 CEST


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5 Giugno 2018
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Notizie di Interesse
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Governo, scoppia il caso flat tax 'Prima le imprese, famiglie nel 2020'
Autore:  Lorenzo Salvia 	
Fonte:  Corriere della Sera  pag:  4 	
L'economista della Lega, Alberto Bagnai, intervistato da Agorà su Rai
Tre, ha detto che dall'anno prossimo partirà la flat tax sui redditi di
imprese mentre quella sulle famiglie si applicherà dal 2020. Poi la
Lega ha corretto il tiro. La linea ufficiale è che la riforma fiscale
su due aliquote (15% e 20%) riguardi anche le famiglie. Non è una
riforma semplice e non solo per le coperture. E' probabile che venga
introdotta a tappe. Difficilmente verrà applicata nel primo anno ai
soli redditi aggiuntivi rispetto all'anno precedente, per far emergere
l'evasione fiscale. L'intento è quello di iniziare dalle famiglie
numerose, con almeno 3 o 4 figli. Sulle imprese l'iter è più semplice
perché, anche se con aliquote più alte, la flat tax c'è già. L'Ires è
al 24% mentre per le piccole imprese dal prossimo anno arriverà l'Iri
sempre al 24%. Critiche dal Pd e da Forza Italia. (Ved. anche Il Sole
24 Ore: 'La flat tax parte da imprese e partite Iva' - pag. 6) 	
  	


Siri: no a strumentalizzazioni, con la 'tassa piatta' per tutti
partiremo l'anno prossimo 	
Autore:  Marco Cremonesi 	
Fonte:  Corriere della Sera  pag:  4 	
L'economista Armando Siri è convinto che la flat tax vedrà la luce già
nel 2019. E anche per le famiglie. Le parole espresse ieri dal
professor Bagnai sono state strumentalizzate. Non voleva dire che la
tassa piatta entrerà in vigore nel 2019 solo per le imprese ma che nel
2019 entrerà in vigore il nostro sistema fiscale per le imprese. Ora è
necessario mettere a punto il provvedimento che potrebbe partire, per
esempio, dalle famiglie più numerose. Per le imprese passare dal 24 al
15% è solo un fatto percentuale, per le famiglie, invece, si passa da
un sistema progressivo a scaglioni, con detrazioni e una serie di bonus
a un sistema flat con solo una deduzione fissa. Il che richiede
un'elaborazione più complessa. La flat tax, a regime, costerà 50
miliardi ma l'espressione non è corretta perché sono soldi che non
entrano nel sistema dello Stato ma nel sistema della spesa. E' più
corretto dire che ha un valore di 50 miliardi. Sono risorse riammesse
nell'economia grazie alla maggiore capacità di spesa di famiglie e
imprese. 	
  	


Meno imposte sui redditi e sterilizzazione dell'Iva, il puzzle 'riforma
fiscale' sul tavolo di Tria 	
Autore:  Mario Sensini 	
Fonte:  Corriere della Sera  pag:  5 	
Il governo M5S-Lega vuole far partire la flat tax dal prossimo anno per
imprese e famiglie e farla arrivare a regime in due anni. Il primo
modulo, quello del 2019, dovrà essere molto consistente. Per
massimizzare gli effetti positivi sui consumi e la crescita, e così
ridurre il costo per la riforma i penta leghisti ragionano su uno
sgravio da almeno una trentina di miliardi nel primo anno. L'operazione
è complicata e i tempi sono stretti, ma il dossier flat tax è sul
tavolo del ministro dell'Economia, Giovanni Tria. Ieri il ministro ha
ricevuto la visita di Armando Sira, economista della Lega e ispiratore
della tassa piatta. Insieme hanno iniziato a mettere giù il piano
d'azione per la riforma fiscale che presuppone anche la sterilizzazione
dell'Iva. Per scongiurare l'impennata dell'Iva servono 12 miliardi,
altri 30 per il primo modulo della flat tax. Una somma imponente da
coprire cono tagli di spesa o nuove entrate. Ma anche con la crescita.
Il progetto dovrà essere pronto per la legge di Bilancio. Per le
imprese sarà più facile mentre per le persone fisiche lo sgravio andrà
costruito anche con l'accorpamento delle detrazioni e delle deduzioni. 	
  	


Aggiustamenti in bilancio per i fatti noti ma definiti dopo la fine
dell'esercizio 	
Autore:  Giorgio Gavelli e Franco Roscini Vitali 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  37 	
Quest'anno il principio di derivazione rafforzata acquisisce ancora più
importanza sotto il profilo fiscale visto che si è esaurita la clausola
di salvaguardia che ha caratterizzato l'anno d'imposta 2016. Uno degli
aspetti maggiormente discussi riguarda le conseguenze fiscali di uno
degli ambiti applicativi della derivazione rafforzata, quello della
competenza, in particolare per quanto concerne agli eventi accaduti
dopo la chiusura dell'esercizio, ma prima dell'approvazione del
bilancio. In questo senso sono utili i principi generali stabiliti
dall'Oic 29. Un fatto successivo alla chiusura del bilancio non può
portare all'iscrizione nel bilancio stesso di un credito o di un
debito, poiché ancora tale posizione creditoria/debitoria non è
giuridicamente sorta. La conoscenza dell'evento successivo, pertanto,
può solo portare ad aggiornare il fondo al suo valore corretto, poiché
'le condizioni in essere alla data della chiusura del bilancio' non
possono giustificare altro che una stima. 	
  	


Transfer price equo se c'è la variabile-perdita 	
Autore:  Giuseppe Lagrutta e Luca Miele 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  39 	
Con il Dm del 14 maggio la disciplina interna in tema di prezzi di
trasferimento è stata adeguata al principio di libera concorrenza nella
determinazione del valore delle operazioni tra imprese associate. Le
norme prevedono una presunzione di applicazione del valore di mercato
alle transazioni poste in essere tra un soggetto residente e un altro
soggetto non residente se parte dello stesso gruppo. La finalità è
quella di salvaguardare la base imponibile sottoposta a tassazione in
Italia attraverso la sua rideterminazione, nei casi in cui nelle
relazioni infragruppo internazionali vengano fissati prezzi divergenti
dal 'valore di mercato' che comportino una riduzione della base
imponibile nazionale. Significa che in sede di dichiarazione dei
redditi il contribuente è tenuto ad apportare una variazione in aumento
del reddito complessivo pari al maggior reddito che questo avrebbe
realizzato laddove le imprese fossero state indipendenti l'una
dall'altra. Il Dm richiama i 'fattori di comparabilità' previsti dalle
linee guida Ocse. Per determinare i valori di mercato va utilizzata la
metodologia più appropriata al caso concreto. 	
  	


I controlli sul no profit setacciano utili e attività 	
Autore:  Andrea Fatarella e Gabriele Sepio 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  41 	
Enti non profit. I controlli del fisco mettono nel mirino le modalità
di svolgimento delle attività e l'effettiva destinazione degli utili a
finalità sociali. In attesa della completa attuazione della riforma del
Terzo settore e dell'entrata in funzione del Registro unico nazionale,
gli adempimenti e i controlli fiscali continuano ad essere regolati
dalle norme precedenti. Per le Onlus va prestata attenzione
all'effettivo perseguimento delle finalità solidaristiche, all'assenza
di distribuzione di utili, alla corretta tenuta delle scritture
contabili, al rispetto dei limiti nell'esercizio della raccolta fondi.
I proventi, ad esempio, non potranno superare il limite del 66% delle
spese complessive dell'ente. Per gli enti associativi è importante fare
attenzione al tipo di attività svolta nei confronti degli associati. Se
le quote associative sono defiscalizzate, infatti, non sempre i servizi
resi a fronte di corrispettivi specifici hanno lo stesso trattamento:
pensiamo a un'associazione culturale che offra un servizio bar. Caso
diverso è quello in cui dietro lo schermo di iscrizioni associative
fittizie, si nasconda l'esercizio di attività commerciali con finalità
lucrative. 	
  	


Contraddittorio preventivo d'obbligo con il Registro unico 	
Autore:  Andrea Fatarella e Gabriele Sepio 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  41 	
La riforma del Terzo settore introduce l'obbligo di un contraddittorio
preventivo nelle verifiche fiscali nei confronti degli enti, a pena di
nullità del relativo avviso di accertamento. L'obiettivo è quello di
facilitare un rapporto di collaborazione tra fisco e contribuente,
idoneo a valutare in modo completo la sussistenza dei presupposti per
l'accesso ai regimi fiscali previsti dal Codice del terzo settore.
Amministrazione finanziaria e uffici del Registro unico nazionale
dovranno trasmettersi gli esiti dei rispettivi controlli di competenza
prima di adottare eventuali provvedimenti. Le contestazioni che possono
nascere in seguito a un accertamento di questo tipo sono molto delicate
e possono avere riflessi negativi sul piano economico e reputazionale
dell'ente del terzo settore. Alla perdita della qualifica di Ets non
commerciale e al recupero delle maggiori imposte dovute, infatti, potrà
accompagnarsi, nei casi più gravi, la cancellazione dal Registro. 	
  	


Il locatario leasing paga l'Imu fino alla consegna dell'immobile 	
Autore:  Giacomo Albano 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  45 	
In caso di risoluzione del contratto di leasing, la soggettività
passiva Imu resta in capo al locatario fino a quando non si verifica la
riconsegna del bene alla società di leasing. E' questa la tesi accolta
da diverse commissioni tributarie, che sono intervenute nelle numerose
controversie insorte tra Comuni e società di leasing in merito alla
soggettività passiva Imu per gli immobili in leasing rivenienti da
contratti risolti. Non mancano, però, tesi di avviso opposto.
L'indirizzo espresso sostiene che la soggettività passiva all'imposta
si protrae perché legata al possesso del bene. Solo con la restituzione
si produce per il locatario un effetto liberatorio dal punto di vista
civile e fiscale. 	
  	


Gli accertamenti fiscali utilizzeranno i dati antiriciclaggio 	
Autore:  - 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  27 	
Approda in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo n. 60/2018 che
prevede l'Attuazione della direttiva Ue che ampia le informazioni in
materia di antiriciclaggio a cui le autorità fiscali potranno accedere.
Il decreto prevede che i servizi di collegamento designati a fornire
alle autorità richiedenti degli altri Stati membri gli elementi utili
per lo scambio di informazioni e la cooperazione amministrativa, oltre
a utilizzare i dati e le notizie contenuti nell'anagrafe tributaria o
acquisiti dall'Agenzia delle Entrate nel corso dei propri accertamenti,
hanno accesso anche ai dati e alle informazioni sulla titolarità
effettiva di trust e di persone giuridiche, contenuti nell'apposita
sezione del registro delle imprese. Registro attualmente in stand by,
in attesa che il nuovo Governo dia attuazione alla IV direttiva
antiriciclaggio. 	
  	


Bitcoin difficili da spendere 	
Autore:  Maurizio Dattilo e Stefania Barsalini 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  27 	
Bitcoin: il problema non è pagare le tasse ma usare i fondi guadagnati
senza essere indagati per riciclaggio. Per concretizzare la ricchezza
virtuale e spenderla occorre convertire in euro e bonificare la somma
dei conti omnibus della Exchange company ai propri conti correnti.
Tuttavia questo bonifico non è un'operazione semplice e scevra da
rischi, fino a quando essi non verranno sdoganati dalla funzione
antiriciclaggio della propria banca. Nonostante gli exchange sono
classificati come dei cambiavalute e soggetti alla normativa
antiriciclaggio dei 'cambiavalute' (virtuali), le banche riceventi
quasi sempre reputano a priori i fondi rivenienti dai conti omnibus di
incerta provenienza e pretendono dunque una approfondita verifica sulla
provenienza. A complicare il quadro è che in Italia non vi sono banche
strutturate a recepire i fondi derivanti dagli investimenti in
criptovalute, quando questi sono di importo sensibile. 	
  	


Fatture, reato in discesa 	
Autore:  Valerio Stroppa 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  29 	
Con la sentenza n. 24856/2018, depositata ieri, la Cassazione penale ha
affermato che la mancata indicazione da parte del pm di tutte le
fatture ritenute false non comporta la nullità del capo d'imputazione.
Non c'è indeterminatezza della contestazione del reato fiscale,
infatti, purché i documenti siano 'agevolmente identificabili
attraverso il richiamo a una categoria omogenea che ne renda comunque
possibile l'individuazione'. La sentenza è giunta al termine una
complessa vicenda giudiziaria che aveva portato alla luce una frode
fiscale realizzata attraverso l'emissione di fatture relative a
operazioni inesistenti e al loro conseguente utilizzo nelle
dichiarazioni dei redditi (fraudolente). Sia il tribunale di Monza che
la Corte d'appello di Milano avevano inflitto agli imputati condanne
per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione
di più reati in materia tributaria. 	
  	


Porte aperte per i super-ricchi 	
Autore:  Matteo Rizzi 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  30 	
In Italia non decolla la misura per i soggetti ad alta capacità
contributiva. Eppure al mondo sono 30 i Paesi (12 nella Ue) che con
agevolazioni fiscali o altre misure cercano di attrarre ricchi
stranieri. Nonostante più di 150 soggetti abbiano presentato richiesta
di interpello per trasferire la residenza nel Belpaese, i primi dati
effettivi potranno emergere solo dalle dichiarazioni dei redditi che
verranno presentate per il 2019. La legge di Bilancio 2017 ha
introdotto una misura che consente di attirare i 'paperoni' che
decidono di trasferire la residenza in Italia consentendo loro di
pagare un'imposta fissa di 100mila euro all'anno per 15 anni,
indipendentemente dal loro reddito. L'iniziativa copia la misura
attuata in Portogallo che negli anni passati ha registrato un buon
successo. 	
  	


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