[Notizie_interesse] Notizie di interesse del 26/2/2018
Notizie di interesse Coordinamento Agenzie Fiscali UNSA (SALFi)
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Lun 26 Feb 2018 10:30:00 CET
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26 Febbraio 2018
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Notizie di Interesse
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Debito
Autore: Federico Fubini
Fonte: Corriere della Sera pag: 9
La demografia e le tendenze del debito pubblico sono i due fattori che
vanno tenuti insieme per capire cosa lasceremo in eredità alle prossime
generazioni. Quando i due si incrociano emerge una doppia lezione. La
prima è che l'Italia resta un'anomalia in Europa, con il debito più
alto e il tasso di nascite più basso. Il debito per abitante è di
37.260 euro. Il debito pubblico per persona occupata oggi è di circa
100 euro. Nel 2040 salirà a 103mila euro in Italia, mentre in Francia
sarà cresciuto a 82mila euro, in Germania a 65.300 come in Spagna. In
tutti questi Paesi i bambini di oggi potrebbero affacciarsi alla vita
lavorativa tra 22 anni con un carico di oneri che nessuna generazione
post bellica aveva ricevuto prima di loro: frutto del calo della
popolazione attiva, quando non dei conti in disordine, perché il peso
dello stesso debito andrà ripartito fra meno produttori di reddito. La
seconda lezione è per l'Italia: i partiti non possono più permettersi
di improvvisare. Con questo debito e questi squilibri demografici,
anche solo un po' di disattenzione alla finanza pubblica rischia che
fra 20 anni su ogni lavoratore graverà circa 180mila euro di debito
pubblico.
Liti con il Fisco, lo sprint del processo telematico: il 27% degli atti
già online
Autore: V.Melis, M.Mobili e G.Parente
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 2
Secondo i numeri della direzione Giustizia tributaria del dipartimento
delle Finanze, da agosto 2017 a gennaio 2018 sono 202mila i file tra
ricorsi, appelli e memorie arrivati con il processo tributario
telematico. Il dato più sorprendente è che il 27% dei documenti è
transitato attraverso il meccanismo digitale. La percentuale richiede
però una serie di riflessioni. La prima, è che si tratta di un sistema
ancora facoltativo. Il 27% poi è un dato estremamente variabile. Per
ricorsi e appelli, infatti, la percentuale di telematico sul totale
arriva appena all'11%. Quindi almeno i contribuenti stanno usando il
canale digitale ancora con molta cautela. Quasi il doppio, invece, è la
percentuale relativa alle controdeduzioni. L'applicativo del processo
tributario telematico viene usato maggiormente per gli 'altri atti
processuali'. Si tratta essenzialmente degli allegati ai ricorsi e agli
altri documenti tipici del contenzioso tributario.
Oggi scatta il click day per le spese sugli alberghi
Autore: Antonello Cherchi
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 4
Oggi scatta il click day per accedere al credito d'imposta per le spese
di ristrutturazione degli alberghi. Sino a domani (alle 16) è possibile
inviare la domanda, ma solo i più veloci avranno la garanzia di
usufruirne. Infatti la graduatoria sarà stilata in base all'ordine
cronologico di arrivo delle istanze. A disposizione ci sono fondi per
60 milioni di euro. Il credito d'imposta è riconosciuto nella misura
del 65% su un tetto di spesa di 307.692,30 euro. Dunque, l'agevolazione
- da usare esclusivamente in compensazione attraverso l'F24 - è di
massimo 200mila euro, da spalmare, a partire dall'anno d'imposta
successivo a quello in cui sono stati realizzati i lavori sulla
struttura ricettiva, in due quote annuali di pari importo. Per accedere
al credito d'imposta, oltre alla rapidità, è necessario che i lavori
siano finalizzati all'incremento dell'efficienza energetica o alla
riqualificazione antisismica. Il tax credit turismo riguarda pure
l'acquisto di mobili e complementi di arredo.
La Tari incassa 9 miliardi con criteri fuori controllo
Autore: Gianni Trovati
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 5
Ancora non è stato raggiunto l'obiettivo di correlare il prelievo della
Tari alla quantità di rifiuti prodotti dal cittadino. La Commissione
bicamerale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti ha messo nero su bianco il
fallimento della Tari nel suo compito fondamentale: far pagare di più a
chi produce più rifiuti. L'Unione Europea lo chiede dal 2004, l'Italia
ci prova dal 2006 ma il risultato non cambia. Anche nel 2018 cittadini
e imprese pagheranno intorno ai 9 miliardi di Tari, ma senza un
controllo effettivo che il prezzo sia giusto. Chi ha la fortuna di
abitare in territori coperti da gestori efficienti pagherà meno
usufruendo di un servizio migliore; agli altri toccheranno bollette più
care e una raccolta meno efficiente. La certificazione del fallimento
arriva da un altro documento istituzionale, le Linee guida con cui il
Mef ha disciplinato la (non) applicazione dei fabbisogni standard nel
calcolo della Tari.
Così il welfare aziendale apre ai trasporti
Autore: Gianfranco Ferranti e Gabriele Sepio
Fonte: Il Sole 24 Ore - Norme e Trib. pag: 19
La legge di Bilancio 2018 ha esteso il welfare aziendale al trasporto
pubblico locale, ma restano dubbi di applicazione. Una disposizione
stabilisce la non concorrenza alla formazione del reddito di lavoro
dipendente delle somme erogate o rimborsate o delle spese sostenute
direttamente dal datore di lavoro per l'acquisto di abbonamenti per il
trasporto pubblico locale, regionale e interregionale a favore dei
dipendenti. Tali abbonamenti devono riferirsi ai dipendenti e ai loro
familiari fiscalmente a carico. La novità entra in vigore dal 2018 e
può essere applicata volontariamente o nell'ambito di un piano di
welfare. Se nel 2017 era già in vigore un piano di welfare occorre
valutare l'opportunità di modificarlo per inserire questa agevolazione.
Per l'acquisto di abbonamenti è prevista una detrazione del 19% con un
tetto di spesa di 250 euro. Se il contratto assume la forma di
abbonamento che preveda un numero illimitato di tratte, anche il
servizio di car sharing potrebbe rientrare nella nozione di 'trasporto
pubblico locale'.
Le perdite ritrovano l'integrativa 'a catena'
Autore: Giorgio Gavelli e Riccardo Giorgetti
Fonte: Il Sole 24 Ore - Norme e Trib. pag: 20
Il divieto generale alle integrative 'a catena' stabilito dalle Entrate
nel corso di Telefisco 2018, non può avere valenza assoluta.
Diversamente, in alcune fattispecie il contribuente si troverebbe a non
poter usufruire a proprio favore della correzione posta in essere.
Anche nel modello Redditi 2018 troviamo il quadro DI destinato ad
evidenziare la presentazione di una integrativa ultrannuale e l'importo
del relativo credito. Logicamente tale quadro va utilizzato unicamente
quando dall'integrativa si genera un credito. Le istruzioni ai modelli
Redditi 2018 affermano infatti che la compilazione del quadro riguarda
soltanto il caso in cui dall'integrativa si generi un credito o un
maggior credito. Le possibili situazioni di integrative ultrannuali che
non devono confluire nel quadro DI possono essere molte, il caso più
importante è rappresentato dalle perdite fiscali. Per utilizzare la
maggiore perdita dichiarata è necessario riportarla nelle dichiarazioni
successive fino a giungere al primo periodo d'imposta in cui potrà
essere impiegata. E questo può avvenire solo attraverso la procedura
delle integrative 'a catena'.
I giudici tracciano l'identikit dell'amministratore di fatto
Autore: Laura Ambrosi e Antonio Iorio
Fonte: Il Sole 24 Ore - Norme e Trib. pag: 21
L'Agenzia delle Entrate mette nel mirino l'amministratore di fatto
della società. Sempre più spesso, infatti, al termine degli
accertamenti gli uomini del Fisco contestano violazioni non soltanto a
coloro che ufficialmente risultano amministratori dell'impresa, ma
anche a chi, a indagini ultimate, risulta il reale gestore. Parliamo di
coloro che non formalmente investiti da una qualifica, risultano
comunque operativi con continuità nelle scelte aziendali. Il
legislatore, recependo le indicazioni giurisprudenziali, ha reso
irrilevante la denominazione formale dell'incarico eventualmente
rivestito, rispetto al contenuto reale dei poteri esercitati. Il
concetto di potere è riferito al ruolo svolto all'interno della
compagine. L'amministratore di fatto non deve necessariamente
esercitare le sue funzioni in via esclusiva, ma può anche affiancare o
collaborare con l'amministratore di diritto. Per estendere la
responsabilità all'amministratore di fatto è sufficiente lo svolgimento
di alcune attività ma è necessario la 'continuatività e
significatività'.
La società veicolo mantiene l'Ace
Autore: Giacomo Albano
Fonte: Il Sole 24 Ore - Norme e Trib. pag: 22
Secondo la Ctr Lombardia (sentenza 192/6/2018 depositata lo scorso 22
gennaio) non è elusiva la capitalizzazione di una società veicolo
italiana da parte di un gruppo estero. Il conferimento di risorse
finalizzato all'acquisizione è compatibile con il beneficio dell'Ace. I
giudici tributari d'appello hanno respinto il ricorso presentato
dall'Ufficio. Anziché acquistare direttamente la partecipazione, il
soggetto estero costituisce un veicolo societario con capitale proprio,
conferendovi i fondi necessari per l'acquisto della partecipazione,
l'operazione così veicolata comporta un beneficio fiscale. Infatti,
l'attribuzione delle risorse genera un incremento di capitale proprio
che non viene sterilizzato una volta fatto l'acquisto della
partecipazione.
Sì al recupero della sostitutiva se l'erede rivaluta di nuovo
Autore: Marco Ligrani
Fonte: Il Sole 24 Ore - Norme e Trib. pag: 22
Per la Ctr Emilia Romagna (sentenza 3188/14/17) l'imposta pagata dal de
cuius va restituita se l'erede procede a una nuova rivalutazione. I
giudici tributari d'appello hanno accolto il ricorso di un erede a cui
era stato negato il rimborso dell'imposta sulla rivalutazione di un
terreno, nonostante il padre, nel frattempo deceduto, l'avesse già
pagata. In base ad una prima perizia di stima era stata corrisposta
l'imposta sostitutiva sul nuovo valore di un terreno. Dopo la morte del
proprietario, il figlio, avvalendosi di un'ulteriore rivalutazione,
provvedeva a far redigere una nuova perizia di stima e versava la
relativa imposta. Di qui la richiesta di rimborso nel presupposto che
le imposte sostitutive versate, in due momenti distinti, sia dal padre
che dal figlio, avessero realizzato un'illegittima duplicazione,
trattandosi dello stesso cespite. I giudici d'appello hanno confermato
la spettanza del rimborso.
Rimborso Iva decennale dopo la liquidazione
Autore: Luca Benigni e Ferruccio Bogetti
Fonte: Il Sole 24 Ore - Norme e Trib. pag: 22
Con la sentenza 400/1/2018 la Commissione tributaria regionale della
Lombardia ha affermato che le presentazione della dichiarazione Iva,
anche se in modo erroneo, non fa perdere il rimborso perché il diritto
alla detrazione e quindi il successivo rimborso è subordinato
unicamente al possesso della fattura passiva regolarmente compilata.
Quindi, non rileva l'erronea indicazione del credito nel rigo delle
detrazioni/compensazioni anziché in quello relativo alle istanze di
restituzione creditorie. Il termine per il rimborso Iva è un termine
prescrizionale decennale per le società messe in liquidazione e poi
cessate perché l'attività non prosegue e non è più possibile utilizzare
l'eccedenza in detrazione.
Le perdite della società non penalizzano gli Sfp
Autore: Angelo Busani
Fonte: Il Sole 24 Ore - Norme e Trib. pag: 24
Dalle massime dei notai di Firenze emerge che le perdite della società
non intaccano gli strumenti finanziari partecipativi (Sfp) emessi dalla
stessa società. Il ragionamento dei notai fiorentini conduce a ritenere
che nello statuto della Spa può essere contenuta una previsione secondo
la quale gli Sfp conservino, in tutto o in parte, inalterati i propri
diritti patrimoniali e amministrativi anche qualora la riserva del
patrimonio netto costituita a seguito della sottoscrizione di tali
strumenti finanziari partecipativi sia stata erosa da perdite. Gli
strumenti finanziari partecipativi sono stati introdotti con lo scopo
di offre alle società per azioni un nuovo supporto tecnico finalizzato
a facilitare l'ampliamento e la diversificazione dei canali di
reperimento delle risorse finanziarie. Dunque, nati per agevolare la
crescita delle imprese, sono stati usati, però, per ristrutturare i
debiti in particolare verso le banche. La crisi ha infatti provocato il
frequente ricorso a operazioni di ristrutturazione del debito delle
società.
Xbrl, la carica degli 800 mila Oltre il 60% in sole 5 regioni
Autore: Cinzia De Stefanis
Fonte: Italia Oggi pag: 4
Nel primo anno di applicazione della riforma i bilanci depositati in
formato Xbrl al 30 luglio 2017 sono stati oltre 800mila. Cinque regioni
su venti detengono da sole il 60% del totale dei bilanci depositati
presso il registro camerale. In testa per numero di depositi c'è la
Lombardia, seguita da Lazio, Veneto, Campania ed Emilia Romagna. E'
quanto emerge dall'ultimo report elaborato da Infocamere sui bilanci
relativi all'esercizio 2016. L'estensione Xbrl consente di
automatizzare i controlli da parte del sistema camerale, velocizzando
la pubblicazione, in modo tale che i dati siano fruibili in tempi
sempre più brevi. Il fine del registro delle imprese è quello di una
pubblicità delle aziende efficiente, trasparente e facilmente
accessibile non solo per professionisti, imprese e privati ma anche per
le Pa, le banche, le autorità giudiziarie e gli uffici fiscali. Il
bilancio fotografa l'impresa nella sua complessità
economico-finanziaria.
Recupero edilizio, Iva ridotta con distinguo tra interventi
Autore: Franco Ricca
Fonte: Italia Oggi pag: 6
Sul recupero edilizio l'aliquota Iva ammonta al 10%. L'agevolazione,
tuttavia, ha una portata diversa a seconda del tipo di intervento:
maggiore per i lavori impegnativi, minore per le semplici manutenzione,
in relazione alle quali inoltre è previsto il meccanismo limitativo dei
'beni significativi'. E' la legge n. 457/1978 che elenca gli interventi
edilizi e, di riflesso, il regime Iva applicabile. Distingue tra
manutenzione ordinarie, manutenzioni straordinarie, restauro e
risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia e ristrutturazione
urbanistica. Sulle manutenzioni ordinarie e straordinarie l'aliquota
Iva del 10% si applica soltanto alle prestazioni di servizi realizzate
su fabbricati a prevalente destinazione abitativa privata. Le opere di
manutenzione ordinarie riguardano gli interventi di riparazione,
rinnovamento e sostituzione di finiture degli edifici. Gli interventi
straordinari sono finalizzati a sostituire e rinnovare parti anche
strutturali degli edifici. Sono escluse dall'agevolazione le unità
immobiliari non abitative, anche se situate in edifici a prevalente
destinazione abitativa.
Sanzioni, la crisi non salva
Autore: Sergio Trovato
Fonte: Italia Oggi pag: 8
La crisi di liquidità non giustifica il mancato pagamento delle imposte
e non può essere configurata come causa di esclusione dal pagamento
delle sanzioni fiscali. La forza maggiore va vista come una causa
esterna che obbliga il contribuente a comportarsi in modo difforme da
quanto voluto e che lo costringe a commettere la violazione tributaria
a causa di un evento imprevisto, imprevedibile e irresistibile. Ad
affermarlo la Corte di cassazione, con l'ordinanza n. 3049 dello scorso
8 febbraio. Richiamando la Corte di giustizia Ue (sentenza C/314/06 Ce)
i Supremi giudici circoscrivono la nozione di forza maggiore
connaturandola a una condotta esimente posta in essere da un soggetto
passivo a causa di un evento imprevisto, imprevedibile e irresistibile,
non imputabile a esso, nonostante tutte le cautele adottate. Per i
giudici di legittimità la Ctr non aveva svolto alcuna indagine circa la
sussistenza degli elementi soggettivi e oggettivi che avrebbero
impedito il pagamento dei tributi.
Niente accertamento sulla Tarsu
Autore: Sergio Trovato
Fonte: Italia Oggi pag: 9
Per l'omesso versamento della Tarsu, il contribuente non può essere
assoggettato alla sanzione ordinaria del 30%. Ciò, a differenza della
Tari e della Tares. L'amministrazione comunale ha solo il potere di
liquidare il tributo sulla base di quanto dichiarato dal contribuente
e, in caso di mancato pagamento, dopo una formale richiesta, può
riscuotere coattivamente a mezzo ruolo o ingiunzione, a seconda dello
strumento scelto dall'ente. A chiarire il trattamento da riservare al
soggetto inadempiente è la Corte di cassazione con la sentenza n. 3184
del 9 febbraio 2018.
Ss, fisco soft sullo scioglimento
Autore: Sandro Cerato
Fonte: Italia Oggi pag: 10
La Dre Piemonte in risposta ad un'istanza di interpello formulata da
una società semplice chiarisce che lo scioglimento della società con
assegnazione degli immobili detenuti da più di cinque anni ai soci non
comporta alcuna tassazione in capo a questi ultimi, trattandosi di
redditi diversi esclusi da tassazione. Nel caso analizzato una società
semplice immobiliare intendeva assegnare i beni posseduti ai propri
soci e contestualmente sciogliere la società. Già in passato la Dre
Lombardia aveva affermato il medesimo concetto. La conferma arrivata
dalla Dre Piemonte è importante soprattutto per quelle società che, a
seguito della trasformazione agevolata in società semplice, intendono
sciogliere la società e assegnare gli immobili ai soci. Poiché la
società semplice non può svolgere attività commerciale, il reddito
prodotto deve essere suddiviso nelle singole categorie reddituali di
cui all'art. 6 del Tuir. Pertanto, la locazione degli immobili
posseduti produce reddito da imputare per trasparenza ai soci secondo
le quote di partecipazione.
Imprese sociali, quadro ad hoc
Autore: Bruno Pagamici
Fonte: Italia Oggi pag: 11
Il nuovo modello Redditi Sc-2018 contiene per la prima volta la casella
'Impresa sociale' che gli operatori del settore sono tenuti a barrare
per consentire di attuare la disapplicazione delle disposizioni
relative alle società di comodo, agli studi di settore e ai parametri.
Il modello, che dovrà essere utilizzato dalla platea dei soggetti Ires,
contiene dunque il quadro che interessa chi esercita stabilmente e in
via principale un'attività d'impresa di interesse generale, senza scopo
di lucro e per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.
Il Dlgs 112/2017 indica i soggetti che possono acquisire la qualifica
di impresa sociale. La casella 'Impresa sociale' potrà essere barrata
solo in presenza dell'autorizzazione della Commissione europea.
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