[Notizie_interesse] Notizie di interesse del 5/2/2018
Notizie di interesse Coordinamento Agenzie Fiscali UNSA (SALFi)
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Lun 5 Feb 2018 10:09:03 CET
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5 Febbraio 2018
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Notizie di Interesse
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Tasse e contributi non pagati: uno sconto per mettersi in regola
Autore: Rosanna Acierno e Valentina Melis
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 2
Il 15 maggio scade il termine per aderire alla rottamazione delle
cartelle. Chi ha debiti fiscali, contributivi o vecchie multe non
pagate può presentare domanda all'Agenzia delle Entrate-Riscossione. La
rottamazione bis interessa coloro che sono stati esclusi dalla prima
edizione perché al 24 ottobre 2016 avevano piani di rateazione in corso
e non erano in regola con i pagamenti delle rate e coloro che hanno
carichi pendenti affidati agli agenti della riscossione dal 1°gennaio
al 30 settembre 2017. La definizione agevolata interessa anche i
carichi per gli anni 2000-2016 . La rottamazione è molto conveniente
per i debiti di vecchia data (il risparmio sfiora la metà delle somme
dovute), mentre lo è meno per chi sta già pagando a rate il suo debito
e magari ne ha saldato una buona parte. Per aderire alla rottamazione-
bis occorre presentare il modello 'Da 2000/17'. Se la domanda verrà
accolta, entro il 30 giugno l'Agenzia delle Entrate-Riscossioni
comunicherà l'importo delle somme da versare.
Con la domanda tempestiva si bloccano ipoteca e fermo
Autore: Ro.Ac.
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 2
Chi aderisce alla rottamazione-bis estingue il debito senza pagare né
sanzioni, né interessi di mora. L'importo è costituito dalle somme
affidate all'agente della riscossione, dagli interessi da ritardata
iscrizione a ruolo, dall'aggio, dalle spese di notifica della cartella
e dalle eventuali spese maturate a seguito dell'invio di procedure
esecutive. Per le multe stradali, invece, si dovrà versare la
contravvenzione (per intero), l'aggio di riscossione, le eventuali
spese di esecuzione e le spese di notifica della cartella, mentre
saranno stralciate eventuali maggiorazioni (legge 689/81) e gli
interessi di mora. Il risparmio non è l'unico vantaggio perché
presentando l'istanza si blocca la riscossione coattiva dei debiti. Con
la domanda l'agente della riscossione non potrà avviare nuove azioni
cautelari ed esecutive, ferme restando quelle eventualmente già in
corso.
Via d'uscita anche per le multe
Autore: Maurizio Caprino e Silvio Scotti
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 4
La rottamazione delle cartelle vale anche per le multe. Questo,
ovviamente, per i Comuni che hanno deciso di avvalersi dell'Agenzia
delle Entrate-Riscossione. La definizione agevolata taglia solo gli
interessi e non evita il raddoppio della sanzione. L'agevolazione non è
fruibile se l'infrazione è di carattere penale (ad esempio la guida in
stato di ebbrezza oltre 0,8 g/l o sotto l'effetto di droghe). Riguarda
solo gli interessi e non anche le sanzioni, perché la somma da cui
nasce il debito è essa stessa una sanzione e non un tributo. Per ogni
infrazione ci sono un importo minimo e uno massimo che è il suo
quadruplo. Nella maggior parte dei casi si paga il minimo se si salda
entro 60 giorni dalla notifica. Sforato questo termine, diventa dovuto
un importo che è la metà del massimo, cioè all'incirca il doppio del
minimo. E' in questo raddoppio che normalmente sta l'aggravio
principale per chi ha multe arretrate: e la rottamazione lo lascia
invariato.
Tiro all'Irpef, la più pagata dagli italiani
Autore: Salvatore Padula
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 5
In principio, nel 1973, l'Irpef era il cumulo dei redditi familiari in
capo al marito, con una fitta griglia di 32 scaglioni e aliquote per
garantire il principio di progressività. Poche le detrazioni,
pochissimi gli oneri deducibili. Oggi è solo simile a quella che ha
debuttato nel 1974. In 44 anni l'imposta sul reddito delle persone
fisiche è stata modificata quasi 200 volte. Costituisce un labirinto
complicato da sconti fiscali che non sempre assicurano l'equità. Molti
i tentativi di riforma organica. Uno avvenne nel 2003 ma rimase
inattuata. Modifiche e integrazioni si sono succedute, nel 2007 le
detrazioni a scalare in funzione del reddito presero il posto delle
detrazioni fisse. L'Irpef oggi è uno strumento molto complesso ma anche
meno efficace a causa della stratificazione di cambiamenti che ne hanno
snaturato l'impianto. Il tema di un intervento di riordino sembra
tornato d'attualità almeno nei programmi elettorali dei partiti, tra
proposte di flat tax e nuove curve delle aliquote.
Bonus verde, manutenzione esclusa
Autore: Cristiano Dell'Oste e Giorgio Gavelli
Fonte: Il Sole 24 Ore - Norme e Trib. pag: 17
In occasione di Telefisco 2018 l'Agenzia delle Entrate ha fornito
chiarimenti in merito al bonus verde introdotto dalla legge di Bilancio
che prevede una detrazione del 36% su una spesa massima di 5mila euro.
Sono agevolabili le sistemazioni a verde di unità immobiliari,
pertinenze o recinzioni, gli impianti di irrigazione, la realizzazione
di coperture a verde e di giardini pensili. La detrazione interessa
anche la progettazione e la manutenzione (straordinaria). Gli esperti
hanno chiarito che non sono agevolati i lavori ordinari di sistemazione
annuale (per intenderci, la manutenzione) e gli interventi eseguiti in
economia. Via libera, invece, all'agevolazione doppia nel caso di
interventi su parti comuni condominiali e su giardini privati. Gli
interventi in economia sono esclusi in quanto la Relazione
accompagnatoria alla manovra 2018 parla di 'interventi straordinari di
sistemazione a verde'.
Figli, reddito su base annua
Autore: Lorenzo Pegorin
Fonte: Il Sole 24 Ore - Norme e Trib. pag: 17
Nel corso di Telefisco 2018 l'Agenzia delle Entrate ha precisato che il
nuovo limite di reddito a 4 mila euro per essere considerato
fiscalmente a carico, introdotto dalla legge di Bilancio a partire dal
2019 per i figli di età non superiore a 24 anni, vale per tutto l'anno
in cui si verifica il requisito d'età, a prescindere dalla data del
compleanno. Gli ulteriori requisiti della convivenza e della percezione
di assegni alimentari non risultanti da provvedimenti dell'autorità
giudiziaria continuano ad essere richiesti solo per gli altri familiari
indicati dall'art. 433 c.c. e non interessano l'agevolazione sul nuovo
limite di reddito introdotto per i figli che non superano i 24 anni di
età. Va inoltre precisato che lo status di familiare a carico continua
a prescindere dalla circostanza che i figli siano dediti o meno agli
studi o al tirocinio gratuito.
Trasporti, sì alle intese 2017
Autore: Mario Cerofolini
Fonte: Il Sole 24 Ore - Norme e Trib. pag: 17
La legge 205/2017 ha introdotto, dallo scorso 1°gennaio, due
agevolazioni fiscali a favore dei pendolari: la detrazione sugli
abbonamenti al trasporto pubblico che da quest'anno consente una
detrazione Irpef del 19% fino a 250 euro; un rimborso esentasse che i
datori di lavoro possono erogare ai dipendenti per l'abbonamento ai
servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale. In
materia di sgravio sugli abbonamenti ai trasporti Telefisco 2018 ha
chiarito che le spese per il trasporto pubblico locale pagate quest'anno
dal datore di lavoro per i dipendenti, anche se in base ad accordi o
regolamenti aziendali vigenti già nel 2017, possono usufruire
dell'agevolazione introdotta dalla manovra 2018 ed essere trattate come
valori esenti nei limiti di 258,23 euro.
Imposta di soggiorno fuori dal blocco nel 2018
Autore: Giuseppe Debenedetto e Cristiano Dell'Oste
Fonte: Il Sole 24 Ore - Norme e Trib. pag: 18
Anche quest'anno i Comuni sono liberi di istituire o rimodulare
l'imposta di soggiorno, ma non possono estendere la figura del
'responsabile d'imposta' oltre il perimetro delle locazioni brevi. A
chiarirlo è il Dip. delle Finanze nelle risposte ai quesiti di
Telefisco 2018. Il chiarimento si è reso necessario in quanto
nonostante la 'manovrina' di primavera avesse liberalizzato
l'istituzione o la rimodulazione dell'imposta di soggiorno, l'ultima
legge di Bilancio ha prorogato il blocco dei tributi locali anche per
il 2018. Secondo i funzionari del Mef conta il fatto che il dl 50/2017
abbia liberalizzato l'imposta di soggiorno 'a decorrere dal 2017',
previsione quindi non limitata solo allo scorso anno. Dunque, i comuni
possono aumentare le tariffe dell'imposta di soggiorno o istituire il
tributo per la prima volta. Questa opzione interessa, però, solo gli
enti previsti dal Dlgs 23/2011.
Esenzione Tasi per gli occupanti confermata per i fabbricati 'D'
Autore: Giuseppe Debenedetto
Fonte: Il Sole 24 Ore - Norme e Trib. pag: 18
I Comuni hanno la possibilità di ridurre l'Imu al 7,6 per mille
aumentando la Tasi al 2,4 per mille, rinunciando però alla Tasi dovuta
dagli occupanti. Per il Dipartimento delle Finanze questa soluzione è
compatibile con il blocco dei tributi locali. L'orientamento - espresso
nel corso di Telefisco - ribadisce quanto reso noto con la risoluzione
n. 2/DF/2017. Per i funzionari l'ente dovrebbe prevedere per gli
occupanti una specifica ipotesi di azzeramento dell'aliquota Tasi.
Aliquota che può essere differenziata in ragione del settore di
attività, della tipologia, e della destinazione degli immobili. La
manovra, pur prevedendo un regime differenziato tra possessore e
detentore, risulterebbe in linea con le disposizioni Tasi. La risposta
non convince del tutto perché il comma 683 della legge 147/2013 non
consentirebbe al Comune di intervenire sulla soggettività passiva del
tributo.
Anche il Cosap è rottamabile
Autore: Luigi Lovecchio
Fonte: Il Sole 24 Ore - Norme e Trib. pag: 19
Rottamazione locale. I Comuni possono decidere di includervi anche le
ingiunzioni relative al Cosap e possono delimitare le annualità
coinvolte e le entrate sanabili. Il chiarimento arriva da Telefisco
2018, il convegno organizzato dal Sole 24 Ore. Il dl 148/2017 ha
previsto che i Comuni possono applicare la definizione agevolata delle
ingiunzioni notificate entro il 16 ottobre 2017. Le entrate interessate
sono quelle tributarie e le multe stradali. Il vantaggio della
definizione è dato dall'azzeramento delle sole sanzioni, mentre restano
dovuti gli interessi di mora. Per le multe sono azzerate le somme
aggiuntive mentre resta dovuto l'importo. Il Cosap rientra nella
definizione agevolata in quanto dotato di sanzione collegata
all'entrata. Non può essere invece azzerata la sanzione per le
violazioni del regolamento comunale.
Tari gonfiata sulle pertinenze, rimborsi a carico del bilancio
Autore: Pasquale Mirto
Fonte: Il Sole 24 Ore - Norme e Trib. pag: 18
Tari. I rimborsi della quota variabile applicata sulle pertinenze
finiscono a carico del bilancio comunale. E' questa la soluzione del
Dipartimento delle Finanze espressa nel corso di Telefisco. La legge
prevede che le tariffe Tari coprano integralmente il costo del servizio
per non gravare sul bilancio. Nella determinazione dei costi Tari il
Comune deve avvalersi anche dei fabbisogni standard. La norma non
obbliga di adeguarsi ai fabbisogni, ma di valutare la gestione del
servizio rifiuti. Il parametro da considerare non è quello pubblicato
sul sito 'OpenCivitas' ma quello della tabella 2.6 della 'Revisione
della metodologia dei fabbisogni standard dei comuni. Il problema è che
mentre OpenCivitas pubblica il fabbisogno standard per singolo Comune,
la tabella 2.6 riporta il costo standard di una tonnellata di rifiuto
urbano.
Invio tardivo del Cbcr: possibile il ravvedimento
Autore: Giacomo Albano e Massimo Bellini
Fonte: Il Sole 24 Ore - Norme e Trib. pag: 20
In caso di invio tardivo del country by country reporting (Cbcr) gli
interessati possono utilizzare il ravvedimento operoso. La scadenza per
il primo invio è prevista per il 9 febbraio 2018 e interessa le imprese
con periodo d'imposta che inizia il 1°gennaio 2016 o in data successiva
e chiude al 31 dicembre2016. A regime la scadenza è fissata in 12 mesi
dal periodo di rendicontazione. La legge di Stabilità 2016 non ha
previsto un quadro sanzionatorio per l'invio tardivo della reportistica
ma ha previsto una sanzione per omessa presentazione o invio di dati
incompleti che va da 10mila a 50mila euro. Le Entrate hanno chiarito
che tale sanzione è applicabile anche in caso di invio tardivo e che
sarà possibile sanare la violazione tramite ravvedimento. Per la
presentazione della rendicontazione entro 30 giorni dalla scadenza si
applica la sanzione ridotta a 1/9 del minimo. In sostanza la sanzione è
di 556 euro.
Prove, contribuenti disarmati
Autore: Andrea Bongi
Fonte: Italia Oggi pag: 7
Le più recenti pronunce della giurisprudenza tributaria confermano che
sono validi e fanno prova contro il contribuente gli elementi acquisiti
durante una verifica fiscale non autorizzata o condotta in maniera
irrituale. La sezione tributaria della Corte di cassazione, con la
sentenza n. 959 dello scorso 17 gennaio, ha affermato che
nell'ordinamento tributario non esiste un principio generale di
inutilizzabilità delle prove illegittimamente acquisite. Né esiste un
potere del contribuente, salvo alcuni casi specifici, di poter bloccare
una verifica fiscale nonostante la stessa appaia viziata da
irregolarità formali e procedurali. Diversamente dal diritto penale,
nel diritto tributario l'acquisizione di elementi rilevanti ai fini
dell'accertamento fiscale non comporta l'inutilizzabilità degli stessi.
Trust, imposte in misura fissa
Autore: Sandro Cerato
Fonte: Italia Oggi pag: 8
La disposizione di beni immobili in trust deve scontare le imposte
ipotecarie e catastali in misura fissa non realizzandosi alcun
arricchimento in capo ai beneficiari del trust. E' quanto emerge dalla
sentenza n. 26/4/18 dello scorso 12 gennaio emessa dalla Commissione
tributaria provinciale di Treviso con cui si consolida l'orientamento
giurisprudenziale in merito alla corretta tassazione indiretta delle
disposizioni di beni in trust. E' bene ricordare che l'ordinamento
italiano non disciplina i trust ai fini delle imposte indirette, anche
se recentemente è stata presentata una proposta di legge a riguardo.
Tasse fondiarie con la trappola
Autore: Fabrizio G. Poggiani
Fonte: Italia Oggi pag: 9
L'Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 11/E/2018, ribadisce che
rientrano nel reddito agrario le attività di concimazione, di
inserimento di ritentori idrici nel terriccio, il trattamento delle
zolle e le attività come la potatura, la steccatura e la rinvasatura.
Si tratta di attività che richiedono competenze specifiche, capacità e
conoscenze tecniche agronomiche proprie dell'imprenditore agricolo. La
manipolazione delle piante acquistate da terzi è assorbita dal reddito
agrario ma va dimostrata. Il nuovo articolo 2135 c.c. conferma
l'inquadramento agricolo per le attività di coltivazione del fondo,
silvicoltura e allevamento di animali e sostituisce il vecchio concetto
di 'normalità' con quello di 'prevalenza' per le attività di
manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e
valorizzazione dei prodotti agricoli.
Benefici fiscali formato famiglia
Autore: Sergio Trovato
Fonte: Italia Oggi pag: 10
La Suprema corte, con l'ordinanza n. 303 dello scorso 9 gennaio,
individua gli elementi decisivi per il riconoscimento delle
agevolazioni fiscali. Il bonus Ici sulla 'prima casa' non spetta, ma la
stessa regola vale anche per l'Imu e la Tasi, se l'immobile non viene
utilizzato da tutti i componenti del nucleo familiare. L'immobile deve
infatti essere adibito a dimora abituale di tutta la famiglia.
L'utilizzo come abitazione principale solo da parte di uno dei coniugi
fa perdere il diritto a fruire dei benefici fiscali. Al contribuente il
compito di provare che l'abitazione costituisce dimora abituale non
solo propria, ma anche dei suoi familiari. Per abitazione principale si
intende quella nella quale il contribuente, che la possiede a titolo di
proprietà, usufrutto o altro diritto reale, e i suoi familiari dimorano
abitualmente.
Immobili occupati senza tasse
Autore: Andrea Bongi e Mario Cicala
Fonte: Italia Oggi pag: 11
Imu e Tasi non sono dovuti se l'immobile è occupato abusivamente. Al
proprietario spetta tuttavia il compito di dimostrarlo. Ad affermarlo
la Commissione tributaria provinciale di Roma in diverse sentenze
emesse nel 2017. I giudici tributari di primo grado hanno accolto i
ricorsi proposti dai contribuenti contro gli avvisi di accertamento
emessi dall'ufficio tributi del comune capitolino. Il proprietario che
a causa di un'omissione della pubblica autorità, non può godere di un
bene non può essere costretto a versare le imposte inerenti detto bene.
Spesso le autorità pubbliche, per svariati motivi, non provvedono a
reimmettere il proprietario nel possesso dei suoi beni in tempo
'ragionevoli' e questo giustifica il mancato pagamento dei due tributi
locali.
Tari/Tarsu, tariffe insindacabili
Autore: Sergio Trovato
Fonte: Italia Oggi pag: 12
La Corte di cassazione, con l'ordinanza n. 1977 del 26 gennaio 2018,
afferma che non devono essere motivate le delibere comunali che fissano
le tariffe della tassa rifiuti per le diverse attività produttive.
L'ente locale ha infatti il potere di differenziare le tariffe tenuto
conto della maggiore o minore produzione di rifiuti. La motivazione
della delibera non è necessaria perché l'aumento è giustificato dalla
copertura dei costi del servizio. Questa regola, nata per le tariffe
Tarsu vale anche per la Tari nonostante dal 2013, con l'introduzione
della Tares, siano cambiate le modalità di calcolo del tributo.
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