[Notizie_interesse] Notizie di interesse del 9/4/2018

Notizie di interesse Coordinamento Agenzie Fiscali UNSA (SALFi) notizie_interesse a salfi.it
Lun 9 Apr 2018 10:10:22 CEST


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9 Aprile 2018
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Notizie di Interesse
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Si dimezzano gli alert antiriciclaggio 	
Autore:  Marco Mobili e Giovanni Parente 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  2 	
L'Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia rende noto il
crollo, verticale, delle segnalazioni di operazioni sospette (Sos)
giunte dagli studi professionali: tra il 2017 e il 2016 la differenza è
stata pari a -43,5%. La flessione delle segnalazioni legate alla
voluntary disclosure si è riflessa sull'intero meccanismo di
segnalazione delle operazioni sospette da parte di banche, intermediari
ma anche da parte di commercialisti, avvocati e studi associati. Anche
se è bene ricordare che le Sos dei professionisti sono state sempre
scarse; nel 2016, in piena voluntary, quelle recapitate all'Uif sono
state 8.801. Nel 2017, con la fine della prima disclosure, le Sos degli
studi si sono quasi dimezzate attestandosi a 4.969. Nell'ultimo anno le
segnalazioni dei commercialisti sono scese di mille unità: erano 1.326
nel 2016 e si sono fermate a 361 nel 2017. Un calo di oltre il 72%.
Ancora più significativo il crollo negli studi associati: nel 2016 le
segnalazioni erano 3.388, nel 2017 sono state solo 222. 	
  	


Doppio appeal per gli affitti concordati 	
Autore:  Cristiano Dell'Oste e Valeria Uva 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  5 	
Cresce il numero dei proprietari che opta per gli affitti concordati.
Grazie alla cedolare secca al 10% e al rinnovo delle intese locali.
Nelle dichiarazioni dei redditi presentate lo scorso anno il numero di
chi ha scelto la flat tax ridotta è cresciuto del 28,8%, contro un
incremento del 10,9% dei soggetti che l'hanno applicata sui contratti a
canone libero. In sei anni i locatori del canale agevolato sono
moltiplicati per nove: dai 65mila del 2011 ai quasi 592mila del 2016.
Insomma, i proprietari trovano vantaggiosi i contratti concordati: un
canone non superiore ai livelli fissati dall'intesa locale in cambio di
sconti su Imu e Tasi e sulla tassazione dei canoni. A favorire la
diffusione di questi contratti contribuisce il lavoro di revisione
degli accordi locali che le associazioni di proprietari e inquilini
stanno compiendo sul territorio. A un anno di distanza dall'arrivo
delle nuove regole sono quasi 100 le intese locali rinnovate che
'coprono' quasi 500 Comuni sul territorio nazionale. 	
  	


Vendite dei beni-garanzia a rischio reato 	
Autore:  Laura Ambrosi e Antonio Iorio 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.  pag:  17 	
Crescono le contestazioni di sottrazione fraudolenta. Spesso derivano
da operazioni imprenditoriali finalizzate alla cessione di patrimoni
per vanificare le pretese erariali. La legge punisce con la reclusione
da sei mesi a quattro anni chiunque simuli la vendita o compia altri
atti fraudolenti per privarsi di ogni bene che l'Amministrazione
potrebbe aggredire in caso di riscossione coattiva, per il recupero di
imposte sui redditi, Iva, interessi o sanzioni di ammontare superiore a
50mila euro, con un'aggravante di pena per debiti maggiori di 200mila
euro. Il reato di sottrazione fraudolenta, che si prescrive in sei
anni, è un reato di pericolo per il quale non si richiede la
preesistenza del debito tributario; per la sussistenza basta che gli
atti fraudolenti posti in essere siano idonei a vanificare
un'ipotizzabile futura procedura di riscossione coattiva. 	
  	


Confisca limitata al valore alienato 	
Autore:  Laura Ambrosi e Antonio Iorio 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.  pag:  17 	
Per il reato di sottrazione fraudolenta è prevista la confisca del
profitto anche per equivalente, eventualmente preceduta dal sequestro
preventivo. Nei reati tributari il profitto del delitto, generalmente
coincide con il vantaggio economico ricavato in via immediata e diretta
dal fatto compiuto. Si identifica, normalmente, nell'ammontare delle
ritenute o delle imposte dovute e non versate, concretizzandosi in tali
valori un illecito risparmio del contribuente. Scopo della sottrazione
fraudolenta è evitare il pagamento delle imposte. Tuttavia il reato
sussiste anche in assenza di un'attività di riscossione avviata, con la
conseguenza che non è necessaria la preesistenza di un debito di
imposta già conclamato. Il profitto del reato non è ravvisabile
nell'imposta evasa, ma nel valore dei beni sottratti a garanzia
dell'Erario. La punibilità scatta sopra i 50mila euro, mentre
l'aggravante speciale è sopra ai 200mila euro. 	
  	


Via libera ai costi definibili nel 2017 	
Autore:  Giulio Andreani e Gianfranco Ferranti 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.  pag:  18 	
I soggetti Oic adopter possono imputare a bilancio solo i crediti e i
debiti sorti giuridicamente in base a fatti avvenuti nell'esercizio.
Questo principio formulato nella newsletter di febbraio 2018
dall'Organismo italiano di contabilità è applicabile, per effetto del
principio di derivazione rafforzata, anche per la determinazione del
reddito dei soggetti diversi dalle microimprese. La conseguenza è che i
criteri della certezza e della oggettiva determinabilità previsti dal
Tuir risultano sostanzialmente confermati in quanto in linea con le
prescrizioni dei principi contabili. L'Oic 29 stabilisce che devono
essere recepiti in bilancio i fatti che si manifestano dopo la chiusura
e che richiedono modifiche ai valori di attività e passività iscritte
in bilancio. Non si deve tenere conto, invece, dei valori relativi a
situazioni sorte dopo la chiusura dell'esercizio, destinate a rilevare
in quello successivo. 	
  	


Leasing e comodato, 150% al bivio 	
Autore:  Paolo Meneghetti 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.  pag:  19 	
In fase di chiusura dei bilanci 2017 il calcolo della fiscalità assume
un ruolo importante ed emerge la delicata questione della variazione
diminutiva da iper/superammortamento, che presenta criticità.
Nonostante i chiarimenti dell'Agenzia sull'interconnessione, restano
dubbi che rendono complicato il calcolo della variazione diminutiva e,
in particolare: se il bonus spetta qualora il bene strumentale sia
concesso in comodato d'uso; se interventi incrementativi su beni
detenuti in leasing possano essere agevolati. I beni concessi in
comodato non sono classificati tra i beni merce bensì tra quelli
strumentali e per essere fiscalmente agevolabile il bene, pur se
concesso in uso a terzi, deve cedere la propria utilità al soggetto
comodante e non a quello comodatario. Per la seconda domanda l'Agenzia
fa presente che sono agevolabili anche interventi tesi a rendere beni,
già di proprietà dell'impresa, conformi a Industria 4.0, tramite
ammodernamento. La precisazione è valida anche se l'intervento è
eseguito sul beni in leasing che a sua volta è oggetto di
iperammortamento. 	
  	


Spese accessorie senza piano ad hoc 	
Autore:  Paolo Meneghetti 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.  pag:  19 	
Nella redazione del bilancio d'esercizio occorre prestare attenzione
alle spese accessorie sostenute in occasione dell'acquisto di un bene
strumentale. L'Oic 16 afferma che il costo di acquisto comprende anche
i costi accessori, ad esempio quelli di progettazione, trasporto,
installazione, montaggio e messa a punto. I costi di installazione,
specie quando sono costituiti da opere edili incorporate nell'immobile,
costituiscono una criticità . L'Agenzia delle Entrate, con la
risoluzione 152/E/2017, ha precisato che devono considerarsi accessorie
le spese asservite al macchinario e che non presentano una autonoma
funzionalità. Da ciò deriva che: non sempre il costo per la spesa
accessoria viene sostenuto nel medesimo periodo d'imposta in cui il
macchinario è acquistato; inoltre, essendo la spesa accessoria parte
integrante del valore del cespite, essa non determina un proprio
ammortamento quale spesa incrementativa dell'immobile, anche se si
tratta di un'opera muraria che alla fine risulta incorporata
nell'immobile. 	
  	


Nulle le vecchie notifiche private 	
Autore:  Ferruccio Bogetti e Gianni Rota 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.  pag:  20 	
La Commissione tributaria regionale della Sicilia, con la sentenza
510/2/2018, ha stabilito che è sempre inammissibile il ricorso
tributario comunicato tramite servizio privato anziché con Poste
italiane prima del 10 settembre 2017. In primo luogo, non ha effetto
retroattivo la norma che, dal 10 settembre dello scorso anno, ha
abrogato la disposizione previgente che attribuiva in via esclusiva il
servizio di notifica degli atti giudiziari tributari alle Poste
italiane. La notifica tramite servizio privato va, inoltre, considerata
inesistente e non sanabile neppure se le parti resistenti si
costituiscono in giudizio. Tale orientamento è stato confermato dalla
Corte di cassazione con la sentenza 8089 dello scorso 3 aprile. Il caso
analizzato riguardava un contribuente che riceveva tramite cartella
l'iscrizione a ruolo relativa all'anno 2005 emesso a seguito del
controllo automatizzato delle dichiarazioni 2006 e del mod. 770S/2006. 	
  	


Stop alla cartella senza avviso bonario 	
Autore:  Rosanna Acierno 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.  pag:  20 	
La mancata notifica preventiva dell'avviso bonario di liquidazione
automatica rende illegittima l'iscrizione a ruolo e annulla la cartella
di pagamento. Ad affermarlo la Ctr Sicilia con la sentenza 3074/4/17.
La vicenda riguardava l'impugnazione dinanzi alla Ctp di Ragusa di una
cartella relativa a imposte e sanzioni per l'anno 2010 a seguito della
liquidazione automatica delle dichiarazioni per omessa notifica degli
avvisi bonari sottostanti. I giudici provinciali hanno accolto
parzialmente il ricorso e annullato solo le sanzioni. La contribuente
ricorreva in appello. La Ctr, riformando la pronuncia di primo grado,
ha annullato totalmente il ruolo e la cartella precisando che nel caso
esaminato non è stata ravvisata alcuna certezza in merito al fatto che
la pretesa derivasse da una mera differenza tra quanto esposto in
dichiarazione e quanto versato. La pronuncia è in linea con il
principio secondo cui l'omessa comunicazione bonaria causa la nullità
della cartella di pagamento solo quando ci sono incertezze su aspetti
rilevanti della dichiarazione. 	
  	


Niente presunzioni per il socio estraneo alla gestione 	
Autore:  Andrea Barison 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.  pag:  20 	
Con la sentenza 4755/1/2017 la Ctr Lombardia ha affermato che il socio
di una cooperativa a ristretta base sociale che non ha la gestione
della società e non ha commesso l'illecito non ha incamerato, nemmeno
in via presuntiva, gli utili pro quota derivanti dalla condotta. I
giudici tributari d'appello sovvertono la pronuncia della Ctp di Milano
e condannano l'Agenzia delle Entrate anche al pagamento delle spese
processuali. In primo grado non era emersa l'estraneità del socio alla
gestione societaria che era nelle mani dell'amministratore di fatto.
Inoltre, il presidente del cda non era altro che un prestanome
ingaggiato dal primo. Non ci sono prove per affermare che il socio
contribuente abbia partecipato agli illeciti né che abbia maturato
quote di utili. 	
  	


Contraddittorio non perfezionato: si discute ancora 	
Autore:  Marco Ligrani 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.  pag:  20 	
Ancora si discute sul diritto al contraddittorio preventivo. Ne è
riprova la sentenza 30/03/2018 della Ctp di Vicenza che ha sanzionato
la mancata attivazione, annullando l'accertamento. Tutto ha inizio a
seguito di un controllo incrociato, a conclusione del quale l'Ufficio
contestava ad una Srl l'indebita deduzione di costi, ritenuti
inesistenti. In sede di ricorso la società contestava la mancata
convocazione proveniva. Per l'Agenzia in questi casi non vi era
l'obbligo di redigere un Pvc. La commissione ha incentrato il proprio
iter argomentativo sulla lesione dei diritti costituzionali, che
deriverebbero dal mancato coinvolgimento del contribuente alla
formazione delle pretese. I giudici hanno evidenziato che l'art. 12,
settimo comma, della legge 212/2000 permette al cittadino-contribuente
di esplicitare le proprie ragioni nel contraddittorio. L'obbligo non
sussiste solo per gli accertamenti a tavolino. 	
  	


Tax expenditures irrefrenabili 	
Autore:  Valerio Stroppa 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  8 	
Crescono ancora le spese fiscali. Le statistiche sulle dichiarazioni
presentate nel 2017 dalle persone fisiche relative a detrazioni e
deduzioni Irpef hanno superato quota 112 miliardi di euro, con un
incremento del 2,5% rispetto all'anno precedente. Una cifra enorme,
frutto di centinaia di agevolazioni accumulatesi negli anni in maniera
non coordinata. L'Esecutivo che verrà dovrà necessariamente
intervenire; è, infatti, dal 2011 che la legge richiede il riordino
delle tax expenditures per esigenze di spending review e di
semplificazione del sistema. Ma fino ad oggi nessuno è riuscito a
riscrivere in maniera organica il corpus delle agevolazioni. Se davvero
prendesse piede l'ipotesi della flat tax molti dei benefici fiscali
attualmente esistenti potrebbero venire meno. Gli oneri scomputati dai
redditi imponibili dei contribuenti pesano per oltre 26 miliardi di
euro. 	
  	


E-commerce intraUe più facile 	
Autore:  Franco Ricca 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  9 	
La direttiva 2017/2455 del 5 dicembre 2017 semplifica il commercio
elettronico intra Ue. Tutto questo a partire dal 2019. Infatti, i
fornitori di servizi 'b2c' via internet (musica, film, software ecc.) a
privati consumatori di altri Paesi Ue, dovranno applicare l'Iva del
proprio Paese anziché quella del Paese di consumo entro il limite di
10mila euro annui. Un'altra novità interessa, invece, i fornitori che
si avvalgono del regime speciale del mini sportello unico (Moss), i
quali osserveranno le norme di fatturazione del proprio Paese e non
quelle dei Paesi in cui è dovuta l'imposta. L'Italia deve ancora
recepire la direttiva, ma le relative disposizioni, vincolanti e
precise, potranno comunque essere applicate secondo i principi e con i
limiti statuiti dalla giurisprudenza comunitaria in materia di
direttive 'self executing'. 	
  	


Super ammortamento blindato 	
Autore:  Sandro Cerato 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  10 	
La Fondazione nazionale di commercialisti, con il documento dello
scorso 29 marzo, fornisce chiarimenti sulla disciplina agevolativa del
super e dell'iper ammortamento e precisa che se il bene entra in
funzione nel periodo d'imposta 2018 la misura del super ammortamento
resta quella del 40% per gli investimenti effettuati entro il 31
dicembre 2017. Il documento, inoltre, ricorda che il super ammortamento
non assume la forma di aiuto di Stato, con la conseguenza che
l'incentivo è cumulabile con altre agevolazioni, a meno che le norme
che disciplinano gli altri incentivi non dispongano diversamente. Per
l'iper ammortamento confermata la misura agevolativa del 150%; viene
inoltre introdotto un meccanismo che consente di fruire
dell'agevolazione anche a seguito della cessione del bene, a patto che
l'impresa sostituisca il bene con un altro avente analoghe o superiori
caratteristiche. 	
  	


Pf, in scena il regime di cassa 	
Autore:  Andrea Bongi 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  11 	
Cambiano i modelli Redditi 2018 delle persone fisiche titolari di
redditi d'impresa. Per far spazio al nuovo regime semplificato per
cassa, al debutto dal 1°gennaio 2017, sono stati adeguati sia il quadro
RG che le relative istruzioni. E' stato inserito anche un rigo ad hoc
(RG38) per il monitoraggio delle rimanenze finali al 31 dicembre 2017
nella sezione dedicata agli 'Altri dati' del quadro RG. Tra le altre
novità da segnalare anche il nuovo spazio per la gestione dell'iper
ammortamento in chiave Industria 4.0 e la riconferma del super
ammortamento per l'acquisto di beni strumentali nuovi. Sono queste le
novità che tutte le persone fisiche titolari di redditi d'impresa sono
tenute a considerare al momento della compilazione del modello Redditi
2018. 	
  	


Quadro RW, si guarda avanti 	
Autore:  Duilio Liburdi e Massimiliano Sironi 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  12 	
La Corte di cassazione, con la sentenza n. 2662 del 2 febbraio 2018,
mette un freno alle contestazioni retroattive sul monitoraggio fiscale.
Stop, dunque, agli accertamenti per la mancata compilazione del quadro
RW. Diversamente si metterebbe in discussione l'effettivo diritto di
difesa. La norma di riferimento è l'articolo 12 del dl 78/2009 il quale
prevede che gli investimenti e le attività di natura finanziaria
detenute negli Stati o territori a regime fiscale privilegiato non
dichiarate nel quadro RW, ai soli fini fiscali si presumono costituiti,
salva prova contraria, mediante redditi sottratti a tassazione. In tal
caso le sanzioni per infedele dichiarazione sono raddoppiate così come
i termini di accertamento sia ai fini Iva che ai fini delle imposte sui
redditi. Analogo raddoppio dei termini si applica con riferimento alle
contestazioni per la mancata compilazione del quadro RW e, dunque, ai
soli fini sanzionatori. 	
  	


Studi alla prova semplificati 	
Autore:  Francesco Campanari e Lorenzo Tosoni 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  13 	
E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 31 marzo 2018 il
decreto che detta i correttivi di Gerico per le imprese minori che
determinano il reddito secondo il principio di cassa. La novità non
interessa chi abbia optato per il regime del registrato ai fini Iva. Le
imprese minori hanno l'obbligo di indicare nei modelli il valore delle
esistenze iniziali e delle rimanenze finali di magazzino. Le modifiche
si applicano già dal periodo d'imposta 2017; questo significa che le
imprese minori in regime di cassa non sarebbero mai esonerate, ai fini
fiscali, dall'eseguire l'inventario di magazzino di fine anno. Chi
dichiara, anche a seguito dell'adeguamento, ricavi non inferiori a
quelli risultanti dagli studi di settore non è assoggettabile ad
accertamento basato sulle risultanze degli studi medesimi. 	
  	


Prezzo valore a maglie larghe 	
Autore:  Sandro Cerato 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  14 	
Con la sentenza n. 5751 dello scorso 9 marzo la Corte di cassazione
afferma che l'imposta di registro, in esecuzione della disciplina del
prezzo-valore, si applica sul valore catastale dell'immobile abitativo
trasferito per effetto di una sentenza costitutiva ai sensi dell'art.
2392 c.c.. La legge 266/2005 all'articolo 1, comma 497, sostiene che,
in presenza di precisi requisiti, è possibile applicare l'imposta di
registro nei trasferimenti di immobili sul valore catastale. I
requisiti sono i seguenti: il trasferimento deve avere ad oggetto un
immobile abitativo, l'acquirente non deve agire nell'esercizio d'impresa
o professionale ed il regime deve essere richiesto al Notaio all'atto
della cessione. E' proprio quest'ultimo aspetto a presentare maggiori
criticità perché per l'Agenzia l'applicazione del prezzo valore si
renderebbe applicabile solo ai trasferimenti immobiliari che avvengono
in presenza del notaio. 	
  	


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