[Notizie_interesse] Notizie di interesse del 13/6/2018
Notizie di interesse Coordinamento Agenzie Fiscali UNSA (SALFi)
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Mer 13 Giu 2018 09:46:32 CEST
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13 Giugno 2018
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Notizie di Interesse
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Chi delocalizza dovrà restituire i bonus
Autore: Lorenzo Salvia
Fonte: Corriere della Sera pag: 19
Potrebbe essere il primo provvedimento del nuovo Governo. Le misure
contro la delocalizzazione potrebbero prendere la forma di un disegno
di legge da presentare entro poche settimane. Le imprese che hanno
ricevuto aiuti pubblici, anche sotto forma di incentivi fiscali, e che
poi decidano di spostare gli stabilimenti all'estero, anche all'interno
della Ue, dovranno restituire i fondi pubblici incassati. La misura
potrebbe essere accompagnata da un altro provvedimento. Alle merci
importate in Italia da stabilimenti 'spostati' all'estero sarebbe
applicato un dazio che nella proposta della Lega viene fissato al 10%.
E l'incasso sarebbe destinato, sotto forma di credito d'imposta, alle
imprese che svolgono sul territorio italiano tutte le fasi della
lavorazione. Sarebbe una misura chiaramente incompatibile con la
normativa comunitaria, visto che i dazi sono materia riservata a
Bruxelles. Una provocazione. Oggi inizia la missione del ministro
dell'Economia Tria in Europa.
Export, la lunga corsa del made in Italy Viaggia verso quota 540
miliardi
Autore: Giuliana Ferraino
Fonte: Corriere della Sera pag: 39
Nel 2017 l'export italiano è cresciuto del 7,4%, a 448 miliardi, e per
il 2018 Sace prevede una crescita delle esportazioni del 5,8%. Il trend
positivo dell'export continuerà nel prossimo triennio a un tasso medio
annuo del 4,5%, per raggiungere i 540 miliardi nel 2021, prevede il
Rapporto 2018 di Sace. Salvo una guerra commerciale, che nel 2019
farebbe crollare l'export al 2,4% nello scenario estremo. Per il numero
uno di Unicredit, Mustier le pmi italiane hanno un immenso vantaggio
competitivo. Non sono di grandi dimensioni, (ed è un bene) sanno
innovare, sono flessibili e capaci di assumersi rischi. Questo non si
trova in Francia ma in Italia. Merito del sistema Paese. Le riforme
fatte, dal Jobs act all'industria 4.0 sono vitali e vanno mantenute
dice Licia Mattioli, vice presidente di Confindustria per
l'internazionalizzazione. Claudio Costamagna, presidente di Cdp, gruppo
che controlla Sace, condivide l'opinione di Mustier. 'Le pmi sono
ancora troppo piccole. Devono crescere e non solo con il capitale di
debito, ci vuole l'equity'.
La risoluzione al Def: stop Iva, rispettare gli impegni Ue 2019
Autore: Marco Mobili e Gianni Trovati
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 2
La risoluzione di maggioranza sul Def che martedì prossimo arriverà al
voto di Camera e Senato corre su un equilibrio sottile. E non nasconde
i rischi di sovrastima della crescita. La bozza di risoluzione spunta
dopo il vertice a Palazzo Chigi tra il premier Conte e il vicepremier
Di Maio. Presenti anche i ministri Tria, Moavero Milanesi e Savona.
Dall'incontro non sono usciti commenti ufficiali, ma trapela l'obiettivo
di 'cambiare musica' nei rapporti con la Ue. Proprio oggi il
responsabile dell'Economia si recherà a Parigi, mentre domani sarà a
Berlino per preparare la strada al fine di ottenere da Bruxelles
margini di flessibilità sul deficit. I lavori sulla politica economica
sono all'inizio, la fase è magmatica e l'equilibrio della risoluzione
punta a intrecciare la linea più prudente che si è intestato Tria con
le spinte più di 'rottura' della maggioranza. Il governo si è impegnato
ad assumere tutte le iniziative per il disinnesco delle clausole di
salvaguardia che aumenterebbero Iva e accise dal 1°gennaio 2019.
Correttivi per cassa più severi con il commercio al dettaglio
Autore: Lorenzo Pegorin e Gian Paolo Ranocchi
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 23
I correttivi per cassa sulle imprese in contabilità semplificata sono
più severi nei confronti dei settori che operano nel commercio al
dettaglio e nei servizi alla persona. Si registra, invece, una
diminuzione nella stima per le manifatture, il commercio all'ingrosso e
i servizi alle imprese. L'approvazione di questi correttivi si è resa
necessaria per normalizzare il risultato di Gerico. L'applicativo,
infatti, da sempre opera secondo logiche prettamente di competenza. Il
passaggio, dal 1°gennaio 2017, a un regime contabile misto di
competenza/cassa per i semplificati ha scardinato parte degli
automatismi tipici che contraddistinguono il funzionamento del
software. Si è reso, infatti, necessario prevedere correzioni al fine
di salvaguardare l'impianto generale con l'obiettivo di ricavarne
risultato stimato credibile. Il tutto in vista del passaggio agli Isa
(indicatori sintetici di affidabilità fiscale) il cui debutto è stato
rinviato all'anno prossimo. I correttivi per cassa si applicano a tutte
le imprese in contabilità semplificata, tranne quelle che hanno optato
per il regime del 'registrato'.
Iper e superammortamento 2017 costringono ad acconti più pesanti
Autore: Giorgio Gavelli
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 24
In vista della scadenza fissata al 2 luglio per gli acconti d'imposta
sono diverse le problematiche che le persone fisiche e i soggetti Ires
devono considerare. Il problema principale è rappresentato dalla
rideterminazione della base di calcolo. Per imprese e lavoratori
autonomi, infatti, se il metodo scelto è quello 'storico' facilmente
saranno costrette a versare un acconto ricalcolato partendo da una base
imponibile 2017 rideterminata. Pensiamo a chi nel 2017 ha fruito della
variazione in diminuzione dovuta a super e iperammortamenti. La
variazione in diminuzione operata dalle imprese nel modello Redditi a
questo titolo dovrebbe essere scomposta a seconda dell'anno di
acquisizione dei cespiti, dovendo eliminare in sede di rideterminazione
degli acconti Irpef ed Ires 2018 solo la quota relativa ai beni per cui
il 2017 è stato il primo anno di super o iperammortamento. La stessa
cosa vale per i lavoratori autonomi.
Per le stabili organizzazioni esteso il riporto delle perdite
Autore: Giacomo Albano e Raniero Spaziani
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 25
La Corte di giustizia europea, nella causa C-650/16, ha affermato che è
contraria al principio dell'Unione sulla libertà di stabilimento la
legislazione di un Paese membro che esclude la possibilità, per una
società Ue che non abbia optato per un regime di tassazione consolidata
mondiale, di dedurre dal proprio imponibile le perdite subite da una
propria branch situata in un altro Stato membro, nella misura in cui le
stesse siano ormai divenute totalmente irrecuperabili in quello Stato.
La controversia sollevata davanti ai giudici comunitari riguardava il
caso di una società fiscalmente residente in Danimarca con stabile
organizzazione in Finlandia. Le indicazioni fornite dai giudici
comunitari potrebbero avere effetti sulle imprese che hanno optato per
il regime della branch exemption che prevede l'irrilevanza degli utili
e delle perdite delle branch estere.
Derogabili i parametri dei compensi professionali
Autore: Rosanna Acierno
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 25
Con una sentenza depositata ieri la Corte di cassazione ha affermato
che il giudice di merito può liquidare a favore del commercialista che
ha assistito e difeso il contribuente in contenzioso tributario, un
compenso superiore rispetto a quello stabilito dai parametri
ministeriali, non essendo in alcun modo vincolanti. Il caso analizzato
verteva su un contenzioso in materia di Ici sorto tra un Comune e un
contribuente. Gli 'ermellini' hanno precisato che in nessun caso i
parametri, sia minimi che massimi, sono vincolanti in sede di
liquidazione del compenso. Il giudice di merito, quando lo ritiene
opportuno, ha la facoltà di distaccarsi dai valori previsti, stabilendo
la liquidazione di compensi più alti (o più bassi).
Il Fisco deve provare di aver inviato più atti con una sola busta
Autore: Laura Ambrosi
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 25
Non basta riportare sull'avviso di ricevimento i numeri delle cartelle.
Se il fisco notifica più atti in un'unica busta, in caso di
contestazione da parte del contribuente, è chiamato a provare il
contenuto plurimo. La prova di carattere presuntivo deve essere
valutata dal giudice con altri elementi a sostegno. E' quanto si legge
nell'ordinanza n. 15261, depositata ieri, della Corte di cassazione.
Nel caso analizzato una contribuente impugnava un avviso di iscrizione
ipotecaria eccependo, tra l'altro, anche un vizio di notifica delle
relative cartelle. Nel provvedimento cautelare, infatti, risultavano
plurimi atti impositivi notificati, ma solo uno effettivamente
ricevuto. L'agente della riscossione si difendeva evidenziando che con
un'unica raccomandata erano state spedite più cartelle di pagamento.
Immobili Peep, il prezzo imposto è vincolante per tutte le rivendite
Autore: Angelo Busani
Fonte: Il Sole 24 Ore pag: 26
Con la sentenza n. 13345/2018 la Corte di cassazione ha ribadito che
nei contratti di compravendita delle singole unità immobiliari comprese
in un piano di edilizia residenziale pubblica, il prezzo imposto dalla
convenzione tra impresa costruttrice e Comune in base alla legge
865/1971 va applicato sia quando il costruttore vende l'appartamento
appena ultimato sia in tutte le rivendite successive alla prima. I
giudici del Palazzaccio hanno precisato che il prezzo imposto in virtù
delle convenzioni stipulate in base alla legge 10/1977 vale invece solo
per la prima vendita. La controversia riguardava l'inadempimento di un
preliminare di vendita, avente ad oggetto la proprietà di un
appartamento edificato sulla base di una convenzione Peep, stipulata in
base alla legge 865/1971. E' dunque nulla la clausola, nel preliminare
o nel definitivo, che stabilisce un prezzo convenzionale superiore a
quello imposto.
L'aggiornamento si fa senza Iva
Autore: Emilio De Santis
Fonte: Italia Oggi pag: 34
Sono esenti da Iva i corsi formativi e di aggiornamento professionale
riconosciuti da pubbliche amministrazioni. Tali corsi non devono
sottostare al controllo e alla vigilanza dell'ente pubblico, per
beneficiare dell'esenzione prevista dall'art. 10, comma 20, del Dpr
633/1972, né tantomeno devono essere finanziati obbligatoriamente dallo
stesso. Per usufruire dell'agevolazione, le prestazioni educative e
didattiche, nelle quali sono ricomprese anche quelle d'insegnamento
delle pratiche sportive, devono essere poste in essere da organismi
riconosciuti da qualsiasi branca della Pa, come, ad esempio, le
federazioni sportive che sono organi del Coni. Lo afferma la Corte di
cassazione con l'ordinanza n. 14124/2018. Respinto il ricorso
dell'Agenzia delle Entrate.
Violazioni formali non punibili
Autore: Giovambattista Palumbo
Fonte: Italia Oggi pag: 35
La Cassazione, con l'ordinanza dell'8 giugno 2018 n. 15006, ha
stabilito che non sono punibili le violazioni aventi carattere
meramente formale, che non arrecano pregiudizio all'esercizio delle
azioni di controllo e non incidono sulla determinazione della base
imponibile, dell'imposta e sul versamento del tributo. Nel caso
analizzato il contribuente impugnava la cartella di pagamento con cui
l'ufficio aveva proceduto al recupero del credito d'imposta per
incremento occupazionale, irrogando anche le relative sanzioni.
L'ufficio aveva infatti ritenuto che il contribuente avesse
erroneamente portato il credito in compensazione, non essendo stato
questo indicato in dichiarazione, nel quadro RU del modello unico.
L'Agenzia non aveva dimostrato di aver subito un pregiudizio concreto
all'azione di controllo dall'omessa indicazione del credito nel quadro
RU di unico.
Privacy sui redditi
Autore: Dario Ferrara
Fonte: Italia Oggi pag: 36
Con l'ordinanza n. 15075 pubblicata lo scorso 11 giugno, la Corte di
cassazione ha condannato il Fisco in quanto non poteva mettere online i
redditi dichiarati nel 2005 da tutti i contribuenti italiani. L'Agenzia
delle Entrate dovrà pagare una mini-multa da 6mila euro inflitta dal
garante per la protezione dei dati personali. Il caricamento dei dati
in Internet viola, infatti, non solo la privacy ma anche le stesse
norme che presiedono alla pubblicazione che prevedono stretti limiti
territoriali e temporali e di certo non la diffusione sul web. I
giudici del Palazzaccio hanno inoltre bocciato il ricorso del Codacons.
L'iniziativa non può essere qualificata come azione di classe (class
action) perché il diritto alla riservatezza è individuale.
Il comune non può chiedere la Tari a chi è in carcere
Autore: Sergio Trovato
Fonte: Italia Oggi pag: 37
Il Comune non può pretendere il pagamento della Tari al contribuente
che si trova in carcere. Lo status di carcerato, infatti, esclude che
il soggetto possa produrre rifiuti nell'immobile occupato. Ad
affermarlo la Ctp di Treviso con la sentenza n. 173 dell'8 maggio 2018.
Inoltre esistevano dei motivi di forza maggiore che impedivano al
detenuto di venire a conoscenza di eventuali atti notificati dall'ente
impositore e di prendere decisioni in merito.
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