[Notizie_interesse] Notizie di interesse del 6/6/2018

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Mer 6 Giu 2018 10:04:01 CEST


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6 Giugno 2018
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Notizie di Interesse
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La pace fiscale per trovare le risorse 	
Autore:  Lorenzo Salvia 	
Fonte:  Corriere della Sera  pag:  5 	
Il premier Giuseppe Conte nel suo discorso al Senato parla di alleanza
finanziaria tra contribuenti e Stato. Alleanza finanziaria che ispira
la 'pace fiscale' contenuta nel contratto di governo. Consiste in una
sorte di rottamazione dei debiti con il Fisco. Per la Lega l'operazione
dovrebbe portare nelle casse dello Stato circa 35 miliardi di euro. Se
sarà così le risorse serviranno a coprire, almeno in parte, l'ambizioso
programma economico del Governo. Poi serviranno le coperture per gli
anni successivi e un piano B, tagli di spesa o nuove entrate, nel caso
in cui l'incasso fosse inferiore alle attese. Senza la pace fiscale,
dice Conte, tutte le riforme contenute nel contratto di governo
diventano traballanti. Per questo il premier prende tempo. Sulla flat
tax, già ribattezzata dual tax visto che le aliquote sono due (15 e
20%), si limita a dire che è un 'obiettivo'. Senza indicare quando
partirà: se nel 2019 ci si limiterà ad abbassare l'aliquota già
prevista per le imprese o se, invece, riguarderà anche le famiglie.
Nulla si dice sull'aumento dell'Iva che scatterebbe a gennaio. Sul
reddito di cittadinanza confermato il percorso a tappe. (Ved. anche Il
Sole 24 Ore: 'Iva, pace fiscale, Fornero: omissis e rilanci M5S-Lega' -
pag. 3) 	
  	


Carcere per i grandi evasori, nessun dettaglio sulla flat tax 	
Autore:  M.Mo. 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  3 	
La riforma tributaria annunciata dal premier Giuseppe Conte poggia
sulla riduzione della pressione fiscale e della troppa burocrazia. Nel
suo discorso alle Camere previsto anche un inasprimento del quadro
sanzionatorio amministrativo e penale per assicurare il carcere ai
grandi evasori. Scarsi i dettagli sulla flat tax meglio sulla dual tax
con aliquote fisse al 15% per i redditi fino a 80mila euro e al 20% per
i redditi superiori. Anche sull'estensione della tassa piatta a tutte
le partite Iva e il taglio dell'Ires per le imprese dal 24 al 15% non è
stata fatta chiarezza. Per la prima volta, però, nel discorso alle
Camere ha fatto capolinea il principio costituzionale della
progressività del prelievo. 	
  	


Silenzio sull'industria, riforma per fallimenti e crisi di impresa 	
Autore:  C.Fo. 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  3 	
Non si conosce il destino del piano Impresa 4.0 e dell'Ilva. Il premier
Conte, nel suo intervento, si è concentrato su una 'revisione integrale
della legge fallimentare, per abbandonare una logica meramente
sanzionatoria' e 'disciplinare in modo organico' le crisi di impresa.
Alle critiche Conte risponde che il tema dell'impresa e dunque
dell'industria è 'immanente' a tutto il contratto. Cita la green
economy e l'economia circolare e torna sulle crisi di impresa. Il nuovo
esecutivo metterà mano sulla riforma della legge fallimentare con lo
stop all'accentramento dei tribunali e la fine della 'criminalizzazione'
dell'imprenditore fallito. 	
  	


La Dual Tax salva l'assegno d'oro 	
Autore:  Gianni Trovati 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  5 	
Nel suo discorso al Senato il neopremier Conte ha attaccato le 'pensioni
d'oro' e ha ribadito l'obiettivo della flat tax. L'intervento
prospettato sugli assegni più pesanti va tuttavia visto nell'effetto
combinato delle due mosse: il ricalcolo contributivo che abbassa la
pensione lorda, ma i benefici fiscali promessi dall'imposta a due
aliquote che alzano il tetto. E il risultato, se davvero il programma
andrà in port o, è tutto sommato tranquillizzante per i titolari di
pensioni 'pesanti'. La riforma fiscale sarebbe in grado di sterilizzare
tagli che cancellano un quarto dell'assegno lordo: e la 'tutela' cresce
con il reddito. Il costo mostrato dal grafico (sopra l'articolo) mostra
di quanto potrebbe scendere l'importo lordo della pensione per
mantenere con la Dual tax la stessa somma netta lasciata oggi
dall'Irpef. Per Conte sono esempi ingiustificati di privilegi le
pensioni che superano i 5mila euro netti al mese. Sono 158mila i casi
di pensioni che superano questa soglia. 	
  	


Termini di decadenza senza raddoppio ma le vecchie regole resistono
ancora 	
Autore:  Laura Ambrosi e Antonio Iorio 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  25 	
Le dichiarazioni dei redditi che si stanno predisponendo come quelle
inviate lo scorso anno, non sono più soggette al raddoppio dei termini
di decadenza dell'accertamento da parte del fisco. E questo, anche se
emergono violazioni a rilevanza penale. L'abrogazione dell'istituto è
infatti oramai a regime, la conseguenza è che l'ufficio potrà
rettificare le prossime dichiarazioni entro il 31 dicembre 2023 ovvero
entro il 31 dicembre 2025 in caso di omessa presentazione. Tuttavia i
contribuenti e gli uffici, fino alle dichiarazioni presentate nel 2016
(redditi 2015), dovranno fare i conti con le vecchie regole. Infatti,
la potestà di rettifica proprio per le dichiarazioni relative all'anno
2015 (presentate nel 2016) decadrà, in presenza di reati tributari, il
31 dicembre 2024, mentre per le dichiarazioni dell'anno successivo la
data di decadenza, vigendo i nuovi termini, sarà precedente di due
anni. Nonostante l'orientamento dei giudici di legittimità sul punto
sia chiaro e delineato, restano episodi di contestazioni singolari
degli uffici come pure discutibili impugnazioni dei contribuenti. 	
  	


Per la fattura elettronica semplificata diventa obbligatorio il codice
fiscale 	
Autore:  Alessandro Mastromatteo e Benedetto Santacroce 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  26 	
Con l'aggiornamento delle specifiche tecniche aumentano gli elementi da
indicare nelle fatture elettroniche che dovranno riportare nel
tracciato Xml il codice fiscale o il numero di partita Iva. Questo vale
sia per le fatture ordinarie che semplificate, pena lo scarto del
documento. Oltre a inserire gli schemi Xsd e le rappresentazioni
tabellari della fattura ordinaria e di quella semplificata, altre
novità riguardano alcune delle tecnicalità richieste per la gestione
del flusso elettronico di fatturazione. E' stato previsto un unico
limite dimensionale pari a 5 megabyte, per singolo file fattura, a
prescindere dal canale di colloquio utilizzato, mentre gli errori
saranno identificati distintamente per tipologia di fattura. Quanto
alle ricevute dello Sdi, le stesso vengono inoltrate sullo stesso
canale attraverso il quale sono state trasmesse le relative fatture: se
il canale risultasse temporaneamente indisponibile perché, ad esempio,
la casella Pec è piena, il Sistema effettuerà fino a un massimo di 6
tentativi di trasmissione distribuiti in tre giorni. Se dopo sei
tentativi il canale risulta ancora irraggiungibile, il processo si
chiude e il cedente/prestatore potrà verificare lo stato della fattura
attraverso le funzionalità di monitoraggio e di consultazione. 	
  	


Rimborsi e contributi si devono scalare dalle spese detraibili 	
Autore:  Andrea Cartosio e Francesco Veroi 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  26 	
I contribuenti che ricevono contributi o sovvenzioni per i lavori sono
tenuti a scontarli dall'importo della spesa detraibile. A tal fine gli
interessati dovranno compilare il quadro RM sezione III, se presentano
il modello Redditi, o il quadro D - Altri redditi - Redditi soggetti a
tassazione separata, se presentano il modello 730. Deve essere indicato
l'anno di sostenimento della spesa e riportato l'importo della somma
rimborsata e non quello della detrazione goduta. Qualora i rimborsi o i
contributi arrivino nel periodo d'imposta successivo a quello in cui il
contribuente fruisce della detrazione, questi devono essere
assoggettati a tassazione separata e occorre procedere al versamento di
un acconto del 20% in sede di autoliquidazione delle imposte. 	
  	


Il ricorso cartaceo lascia aperta la via digitale 	
Autore:  Rosanna Acierno 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  27 	
Processo tributario telematico, via libera all'appello digitale anche
se il primo ricorso è stato cartaceo. Sono dunque validi e pienamente
legittimi l'appello e le controdeduzioni in formato digitale, anche se
il ricorso in primo grado è stato presentato in formato cartaceo. E'
quanto emerge da tre recenti pronunce di altrettante Commissioni
tributarie regionali. E' bene ricordare che il processo tributario
telematico (Ptt) è attivo in Italia dal 15 luglio 2017. Atti e
provvedimenti del processo tributario possono essere formati come
documenti informatici sottoscritti con firma digitale, notificati alla
controparte a mezzo Pec e poi depositati in Commissione tributaria
tramite il Sigit, il Sistema informativo della giustizia tributaria.
L'utilizzo delle modalità telematiche è ancora una facoltà della parte.
Tuttavia, il contribuente che in primo grado abbia utilizzato le
modalità telematiche è tenuto a far uso delle stesse per l'intero grado
di giudizio nonché per l'appello. 	
  	


No all'avviso su carta con firma elettronica 	
Autore:  Antonio Zappi 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  27 	
La Ctp di Vicenza, con la sentenza 74/3/2018, ha stabilito che è nullo
per insanabile difetto di sottoscrizione l'avviso di accertamento
firmato digitalmente, ma notificato in via ordinaria. Tutto ha inizio
con l'impugnazione di un avviso di accertamento con cui venivano
contestate maggiori imposte accertate a seguito di indagini finanziarie
ma che, pur firmato digitalmente, veniva emesso con stampa tradizionale
e notificato a mezzo posta. Nel ricorso il contribuente eccepiva, tra
l'altro, anche l'illegittimità dell'atto proprio perché sottoscritto
digitalmente e non con firma autografa. I giudici vicentini hanno
accolto il ricorso affermando che la possibilità di sostituire la firma
autografa con l'indicazione del nominativo 'a stampa' è prevista solo
qualora gli atti 'siano prodotti da sistemi informativi automatizzati e
derivano da attività di carattere seriale effettuate con modalità di
lavorazione accentrata', quale non può essere ritenuto un accertamento
ordinario fondato sulle risultanze delle indagini finanziarie. 	
  	


Welfare con deducibilità al 100% se frutto di un obbligo negoziale 	
Autore:  Giovanni Renella 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  28 	
Con la circolare 5/E/2018 in tema di welfare aziendale l'Agenzia delle
Entrate ha definito il ruolo della contrattazione collettiva
nell'erogazione dei benefit aziendali, specificando che gli stessi
possono essere oggetto di contrattazione sia a livello nazionale (primo
livello), che decentrata (secondo livello), ossia territoriale e
aziendale. Tutti i benefit disciplinati dal gruppo delle lettere f,
possono essere erogati sulla base di una previsione contrattuale oltre
che volontariamente, ovvero in forza di un regolamento aziendale che
configuri l'adempimento di un obbligo negoziale. A parere delle
Entrate, a seconda che le opere e i servizi disciplinati da una delle
norme del gruppo delle lettere f siano erogati volontariamente o in
forza di una obbligazione contrattuale/negoziale si ha un diverso
trattamento ai fini Ires. Per evitare penalizzazioni in termini di
deducibilità Ires, i datori di lavoro devono prestare attenzione alla
forma tecnica da adottare nel caso in cui intendano erogare/riconoscere
benefit ai propri dipendenti o ai loro familiari. 	
  	


Da luglio meglio tracciare l'anticipo di cassa 	
Autore:  Antonino Cannioto e Giuseppe Maccarone 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  28 	
Dal prossimo 1°luglio viene meno la possibilità di pagare in contanti
le retribuzioni dei dipendenti. Ciò indipendentemente dal loro
ammontare. Oggi vige invece un generico divieto di trasferire somme
cash d'importo superiore a 2.999,99 euro. Per le aziende più grandi e
strutturate la novità non produce effetti. L'accredito in conto
corrente è infatti una modalità tipica con cui i lavoratori ricevono la
retribuzione. La norma parla sempre di retribuzione, pertanto,
potrebbero restare fuori dalla tracciabilità ad esempio le somme
erogate a titolo di anticipo di cassa ai lavoratori che si recano in
trasferta. Anche l'Inl nella circolare 2/2018 conferma che il divieto
ha come oggetto la sola retribuzione. Tuttavia, se la ratio della norma
è quella di tracciare il movimento di denaro a prescindere dal loro
ammontare, ritenere che l'operatività della disposizione resti
confinata alla sola retribuzione non appare in linea con la sua
finalità. Pertanto, a partire dal 1°luglio, è meglio che tutto sia
tracciabile compreso l'anticipo di cassa. 	
  	


Pace fiscale a costi differenziati 	
Autore:  Cristina Bartelli 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  30 	
Armando Siri, consigliere economico della Lega, anticipa a Italia Oggi
i piani del Governo sulle tasse. Pace fiscale su tutte le cartelle
Equitalia emesse fino al 2014, con tre aliquote di sconto su dovuto,
interessi, sanzioni e aggi. Aliquote del 25, 10 e 6% a seconda del
profilo del debitore fiscale: maggiore è la difficoltà nell'assolvere
il pagamento all'erario maggiore è lo sconto. Non solo. In arrivo anche
una legge di riordino del sistema tributario. Per le imprese aliquota
unica, flat tax al 15% ma con l'impegno ad investire le risorse
liberate, ad esempio, in posti di lavoro. E inoltre una nuova legge di
riforma tributaria che favorisca la collaborazione tra contribuenti e
fisco. Una legge che conterrà l'inversione dell'onere della prova nei
confronti delle Entrate cui spetterà di dimostrare la propria pretesa
accertativa e un contraddittorio preventivo che servirà al contribuente
per metterlo in condizione di aderire prima che scatti la verifica
fiscale. 	
  	


Validi gli atti con la conformità 	
Autore:  Fabrizio G. Poggiani 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  33 	
Negli accordi tra le parti, queste ultime possono decidere liberamente
di avvalersi di qualsiasi strumento atto a identificare il bene oggetto
dell'atto. Dunque, in qualsiasi tipo di accordo è necessario che siano
fornite indicazioni idonee alla detta identificazione. Così il
Consiglio nazionale del notariato, con lo studio n. 77-2018/C, ha
analizzato la disciplina sulla conformità catastale e il bene dedotto
nella contrattazione immobiliare, con particolare riferimento alle
disposizioni contenute nel comma 1-bis, dell'articolo 29, legge
52/1985. In particolare il comma richiamato dispone che gli atti
pubblici e le scritture private autenticate tra vivi aventi ad oggetto
il trasferimento, la costituzione o lo scioglimento di comunione di
diritti reali su fabbricati esistenti, ad esclusione dei diritti reali
di garanzia, devono contenere, per le unità immobiliari urbane, a pena
di nullità, oltre all'identificazione catastale, il riferimento alle
planimetrie depositate in catasto e la dichiarazione della conformità
allo stato di fatto dei dati catastale e delle planimetrie. 	
  	


Formazione deducibile a limite 	
Autore:  Sandro Cerato 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  34 	
Dalle istruzioni del quadro RE del modello Redditi emerge che non tutte
le spese di vitto e alloggio sostenute in occasione della
partecipazione a convegni, corsi o master professionali sono deducibili
per intero dal reddito di lavoro autonomo. Il quadro è stato aggiornato
alla modifica introdotta dal Jobs act autonomi che a partire dal
periodo d'imposta 2017 consente la deduzione integrale delle spese di
formazione e aggiornamento professionale sostenute dai professionisti
fino alla soglia annua di 10mila euro. In precedenza, fino al periodo
d'imposta 2016, era prevista la possibilità di dedurre nella misura del
50% la spesa sostenuta in cui figuravano anche i costi di viaggio e
soggiorno per partecipazioni a convegni, congressi ecc.. Le spese per
alberghi e ristoranti erano deducibili nei limiti del 75% del costo
sostenuto e comunque per un importo non eccedente il 2% dei compensi
annui percepiti dal professionista. Ora in luogo della deduzione del
50% c'è una soglia massima di 10mila euro superata la quale le spese
devono considerarsi integralmente indeducibili. 	
  	


Affitto d'azienda, ok alla Pex 	
Autore:  Valerio Stroppa 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  35 	
La Commissione tributaria provinciale di Reggio Emilia, con la sentenza
n. 21/2/2018, ha chiarito che l'affitto d'azienda non fa venir meno il
requisito di commercialità della società locatrice. E' pertanto
legittimo il beneficio fiscale della Pex, l'esenzione del 95% della
plusvalenza realizzata prevista dall'articolo 87 del Tuir, in presenza
dei quattro requisiti previsti dalla norma. Nel caso analizzato
l'Agenzia delle Entrate aveva accertato una holding finanziaria per
aver applicato il regime di 'participation exemption' (Pex) sul
profitto derivante dalla cessione di due società subholding, che a loro
volta controllavano le società operative del gruppo. Alcune, tuttavia,
erano state cedute con contratto di affitto. Motivo per cui il fisco
aveva disconosciuto la Pex. 	
  	


Credito R&S salvo anche se fuori dichiarazione 	
Autore:  Giacomo D'Angelo ed Elisa Balosso 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  35 	
La mancata indicazione nella dichiarazione dei redditi del credito di
imposta per Ricerca e Sviluppo non comporta alcuna decadenza dal
diritto all'agevolazione. La mancata esposizione nel quadro RU dei
relativi dati va sanata con la presentazione da parte dell'impresa
beneficiaria di una dichiarazione integrativa. Tutto questo
contrariamente a quanto affermato dalla Cassazione nell'ordinanza n.
10029/2018 in cui si affermava che il credito di imposta per incentivi
alla ricerca scientifica è vincolato alla tempestiva indicazione del
credito nel quadro RU della dichiarazione, a pena di inammissibilità.
Le dichiarazioni integrative possono essere usate per correggere errori
od omissioni, compresi quelli che abbiano determinato l'indicazione di
un maggior o minor imponibile, o, comunque, di un maggior o minor
debito d'imposta ovvero di un maggiore o di un minore credito. 	
  	


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