[Notizie_interesse] Notizie di interesse del 19/1/2018

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Ven 19 Gen 2018 16:04:48 CET


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19 Gennaio 2018
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Notizie di Interesse
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Moscovici avverte l'Italia: deficit al 3%, così non si cresce 	
Autore:  Ivo Caizzi 	
Fonte:  Corriere della Sera  pag:  43 	
La Commissione europea ha criticato le promesse di vari partiti
italiani che per rilanciare la crescita economica sono disposti a
sforare il limite del 3% di Pil imposto dal patto di stabilità. Il
commissario per gli Affari economici, Pierre Moscovici, ha replicato al
presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani di Forza Italia secondo
il quale il 3% di Pil'non è un dogma di fede'. Superarlo - afferma
Moscovici - 'non è un obiettivo auspicabile, se si vuole rafforzare la
crescita' e non rispetterebbe 'le nostre regole'. Nel corso di una
conferenza stampa a Bruxelles Moscovici ha fatto l'esempio di Germania
e Olanda, dove il bilancio è in pareggio, la crescita è forte e la
disoccupazione ai minimi, mentre 'l'economia italiana è indebitata,
bisogna contenere il debito, che è un fardello per il Paese' perché 'più
si spende per il servizio del debito, meno si può spendere per i
servizi pubblici utili alla popolazione '. (Ved. anche Il Sole 24 Ore:
'Ue: non bloccare il risanamento' - pag. 2) 	
  	


'Giù il debito, non è tempo di cicale' 	
Autore:  Nicoletta Picchio e Gianni Trovati 	
Fonte:  II Sole 24 Ore  pag:  2 	
Non scardinare pensioni e fisco. Non è tempo di cicale, ma di
competenza, serietà e investimento per il futuro. A dirlo il premier
Gentiloni. Siamo fuori dalla crisi più grave del dopoguerra, abbiamo un
buon livello di crescita, stabile, anche se potrebbe migliorare.
Livelli di occupazione più alti, anche se dobbiamo recuperare su
occupazione femminile e giovanile. I conti sono in ordine, il deficit
era del 3% e, nel 2017, è passato al 2%. Abbiamo una situazione stabile
di avanzo primario. Questi risultati sono costati sacrifici, non
possono essere dilapidati, sarebbe irresponsabile. Riferendosi alla
prossima legislatura Gentiloni ha aggiunto che uno degli obiettivi deve
essere una flessione significativa del debito. I problemi ci sono (vedi
povertà, disuguaglianze, disoccupazione e salari bassi) ma l'Italia
merita fiducia. E' il momento di investire in Italia e nel Sud, non ci
sono state mai tante condizioni così favorevoli. 	
  	


Pd-Fi, il fronte dei 'realisti' sul fiscal compact 	
Autore:  G.Tr. 	
Fonte:  II Sole 24 Ore  pag:  2 	
Dopo le prime promesse miliardarie i programmi dei partiti fanno i
conti con la realtà e con i saldi di bilancio. I documenti di finanza
pubblica dicono che gli aumenti Iva ancora da affrontare valgono 12,5
miliardi nel 2019, 19,2 miliardi nel 2020 e 19,6 dall'anno successivo.
Dopo il voto l'Europa valuterà il debito e la richiesta di una manovra
correttiva da almeno 3,5 miliardi sarà probabile. Il confine del Fiscal
compact, che ai vincoli sul deficit aggiunge gli obiettivi di medio
termine su pareggio di bilancio e riduzione del debito, divide in due
partiti e coalizioni. Da un lato Pd e Forza Italia, dall'altro M5S,
Lega e Liberi e Uguali. Il programma del Pd prevede il deficit appena
sotto il 3% del Pil. Con un avanzo primario intorno al 2% di Pil, che
grazie ad una crescita stabile dell'1,5% dovrebbe far tornare il debito
a pareggiare il Pil nel 2030. Più ambiziosa l'agenda di Forza Italia.
Per il partito di Berlusconi il debito può tornare al 100% del Pil in
cinque anni, grazie a un avanzo del 4% e alla ripresa. E la Flat tax
non sarebbe di ostacolo in quanto coperta dal taglio di deduzioni e
detrazioni. 	
  	


L'Ue lancia la rivoluzione dell'Iva 	
Autore:  Alessandro Galimberti 	
Fonte:  II Sole 24 Ore  pag:  5 	
L'Europa prepara la rivoluzione dell'Iva. La nuova disciplina, per
favorire Pmi e micro imprese, si articola in tre fasce: un'aliquota
standard di almeno il 15% e due aliquote più basse tra il 5% e il 15%;
un'altra aliquota tra lo 0 e il 5%; e, infine, un'aliquota pari allo
zero per i prodotti esenti da Iva. La liberalizzazione nel fissare le
aliquote dell'Iva è compensata dall'obbligo dei Paesi di garantire una
aliquota media ponderata che sia almeno del 12%. I governi nazionali
saranno liberi di fissare il livello delle aliquote e scegliere quali
applicare a quali prodotti. La lista attuale di beni con aliquota
ridotta sarà sostituita da un nuovo elenco a cui dovrà essere applicata
un'Iva di almeno il 15% che comprenderà armi, tabacco, alcool metalli
preziosi, giochi d'azzardo, cellulari e carburanti. Scopo della
'rivoluzione' è armonizzare l'imposta e ripristinare regole omogenee di
concorrenza tra imprese, ma anche chiudere i buchi che consentono
ancora un'evasione drammatica, almeno 50 miliardi di euro, tra frodi ed
elusioni. (Ved. Anche Italia Oggi: 'Ue, Iva ad aliquote flessibili' -
pag. 25) 	
  	


Semplificati, deduzione legata all'Iva 	
Autore:  Gian Paolo Tosoni 	
Fonte:  II Sole 24 Ore  pag:  21 	
Con la circolare n. 1/E/2018 l'Agenzia delle Entrate spiazza i
contribuenti che optano per la contabilità semplificata sulla base
delle registrazioni Iva. Le fatture di acquisto registrate nel 2017
rappresentano un costo deducibile in tale anno, indipendentemente dal
pagamento. Se le fatture vengono invece annotate nel 2018 slitta di un
anno anche il costo deducibile. E' questo il problema evidenziato dalla
circolare. La registrazione deve avvenire in uno specifico sezionale
del registro Iva dedicato alle fatture ricevute nel 2017 e il relativo
credito concorrerà a formare il saldo della dichiarazione annuale 2017.
Per le fatture ricevute nel 2017 che possono essere annotate nel 2018
utilizzando il sezionale, il dubbio è se queste debbano considerarsi
registrate nel 2018 oppure se, essendo annotate in un sezionale del
2017, siano da considerarsi una registrazione imputabile al 2017 e
quindi deducibile come costo nell'anno 2017. Auspicabile una pronuncia
delle Entrate. 	
  	


Split payment, più tempo per detrarre 	
Autore:  Rosario Farina e Benedetto Santacroce 	
Fonte:  II Sole 24 Ore  pag:  21 	
Per le operazioni a split payment il diritto a detrazione scatta solo
quando l'Iva diventa esigibile ed è possibile non tener conto del
limite di registrazione fissato dall'art. 25 del Dpr 633/72 del
documento ricevuto. E' quanto chiarito dall'Agenzia delle Entrate, con
la circolare n. 1/E/2018. L'esercizio della detrazione Iva per il
cessionario/committente è legato a due presupposti: l'esigibilità
dell'imposta e il possesso della fattura d'acquisto. Proprio per questo
motivo la detrazione può risultare ritardata ogni volta che
l'esigibilità è differita rispetto al momento di effettuazione
dell'operazione. Una fattura soggetta a split payment sarà soggetta
alle nuove regole con riferimento non al momento di effettuazione
dell'operazione,ma in ragione delle scelte del cliente, al momento del
pagamento della fattura o alla sua ricezione o registrazione. Le Pa e
tutte le società sottoposte a split payment possono, per l'esigibilità
dell'Iva, o seguire il pagamento della fattura ricevuta o anticiparla
al momento della ricezione o della sua registrazione. Rileva il
comportamento del contribuente. 	
  	


La 'consapevolezza' del reato è sufficiente a creare il concorso 	
Autore:  Laura Ambrosi e Antonio Iorio 	
Fonte:  II Sole 24 Ore  pag:  21 	
Il consulente che è consapevole della frode commessa dal proprio
cliente concorre nel reato tributario. Questo perché ha coscienza del
delitto perpetrato pur non essendone l'ispiratore. Basta, dunque, la
mera consapevolezza. Scatta l'aggravante quando l'attività di
consulenza fiscale è adottata con serialità attraverso metodi
finalizzati alla commissione di frode. Il sequestro può essere disposto
entro i limiti del profitto del reato in capo a ciascun concorrente a
prescindere dall'arricchimento personale, essendo collegato alla
corresponsabilità di tutti nell'illecito. Ad affermare questi principi
la Cassazione penale con la sentenza n. 1999 depositata ieri. Il caso
analizzato dai giudici del Palazzaccio riguardava un consulente fiscale
sul quale veniva disposto il sequestro preventivo su beni mobili ed
immobili per il reato di indebita compensazione. (Ved. Anche Italia
Oggi: 'Frode, risponde il consulente' - pag. 29) 	
  	


Ace trasformabile in credito Irap 	
Autore:  Giorgio Gavelli 	
Fonte:  II Sole 24 Ore  pag:  22 	
Per le società di persone si fa più facile l'utilizzo dell'agevolazione
Ace. Oltre all'attribuzione ai soci, infatti, è ammessa, in
alternativa, la trasformazione diretta in credito Irap, da utilizzare
in 5 quote costanti. E' quanto prevede il decreto 3 agosto 2017 che
dovrà trovare attuazione nelle istruzioni ai modelli dichiarativi 2018
di prossima emanazione. Il decreto citato consente alle società
trasparenti (comprese le società di persone) di utilizzare l'importo
dell'agevolazione che supera il reddito complessivo netto dichiarato
direttamente in compensazione dell'Irap sotto forma di credito
d'imposta, anziché attribuirlo proporzionalmente ai soci. L'utilizzo in
Irap, nel caso in cui sarà confermato dai prossimi modelli
dichiarativi, consentirà a molte società con eccedenza di agevolazione
di poter monetizzare una agevolazione di rischiava di andare persa. 	
  	


Utili a società semplici senza aliquota 	
Autore:  Paolo Meneghetti 	
Fonte:  II Sole 24 Ore  pag:  23 	
La nuova disciplina della tassazione dei dividendi spettanti a soci che
detengono partecipazioni non in regime di impresa incontra difficoltà
applicative che la prassi ufficiale dovrà risolvere. Se nella compagine
sociale sono presenti soci non persone fisiche, si complica la
disciplina della tassazione che prevede l'applicazione della ritenuta
di imposta del 26%. In precedenza il dividendo percepito concorreva
alla formazione del reddito della medesima società. L'imponibile
generato veniva poi attribuito per trasparenza ai soci persone fisiche
della stessa società semplice. La nuova disciplina stabilisce che la
società erogante deve eseguire una ritenuta del 26% sugli utili
percepiti dalla persona fisica residente ma non considera il caso degli
utili spettanti a socio non persona fisica. Un altro caso di non facile
applicazione riguarda le riserve di capitali. La distribuzione non dà
luogo alla formazione di reddito imponibile per il socio, tranne nel
caso in cui l'ammontare distribuito sia superiore al valore fiscale
della partecipazione. In tal caso si genera il c.d. 'sottozero'. 	
  	


Utili black list al momento di maturazione 	
Autore:  Luca Miele 	
Fonte:  II Sole 24 Ore  pag:  23 	
La legge di Bilancio 2018 pone rimedio ad una stortura che ha
riguardato la tassazione degli utili percepiti nel triennio 2015-2017
che potrebbero essere stati assoggettati a imposizione integrale in
quanto provenienti da Paesi a fiscalità privilegiata, in luogo
dell'esclusione da tassazione del 95%. Per gli utili da black list,
dice la legge 205/2017 occorre fare riferimento ai criteri di
individuazione dei Paesi black list vigenti durante il periodo di
maturazione dell'utile. E tale principio viene sancito anche a regime,
non solo in via transitoria. Inoltre, gli utili distribuiti dal
soggetto non residente si presumono prioritariamente formati con quelli
da considerare non provenienti da Stati o territori a regime fiscale
privilegiato. L'imponibilità dei dividendi provenienti da soggetti non
residenti localizzati in paesi black list è ridotta al 50% se il socio
residente dimostra che la società estera svolge un'effettiva attività
nel mercato dello Stato di insediamento. 	
  	


Verifiche sul Registro imprese 	
Autore:  Marco Mobili 	
Fonte:  II Sole 24 Ore  pag:  23 	
Controlli antiriciclaggio: Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza
possono accedere al registro delle imprese. Arriva oggi sul tavolo del
Consiglio dei ministri il decreto legislativo che disciplina l'accesso
delle autorità fiscali ai documenti e alle informazioni sull'adeguata
verifica della clientela da parte dei soggetti obbligati, nonché alle
informazioni sulla titolarità di società, enti, trust e di eventuali
registri centrali, così come alla verifica del rispetto degli obblighi
sulla conservazione dei documenti e delle informazioni. La misura
recepisce la direttiva 2016/2258 sulla cooperazione amministrativa in
campo tributario. 	
  	


Fondi sanitari, un fisco pesante 	
Autore:  Fabrizio G. Poggiani 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  27 	
Fondi sanitari. Le modifiche introdotte dalla revisione del Codice del
terzo settore comportano la tassazione piena degli introiti incassati.
L'eliminazione del riferimento alle associazioni assistenziali tra gli
enti che esercitano la propria attività in diretta attuazione allo
scopo sociale, ha privato i fondi sanitari delle disposizioni che li
inquadravano fra gli enti non commerciali. Sono fondi che operano nei
confronti dei lavoratori dipendenti offrendo prestazioni sanitarie
integrative e, spesso, sostitutive di quelle assicurate dal S.S.N.. Le
modifiche introdotte dall'articolo 9 del Dlgs 117/2017 fanno sì che i
fondi in commento, in gran parte di natura negoziale, non possono più
rientrare tra i soggetti non commerciali, giacché esclusi da quelli
ricompresi nel Terzo settore. L'intervento restringe l'ambito di non
commercialità degli enti con l'eliminazione degli enti assistenziali
tra i quali figurano, appunto, i fondi sanitari. 	
  	


Detrazione Iva a lunga gittata 	
Autore:  Franco Ricca 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  28 	
Detrazione Iva. Con una interpretazione estensiva la circolare n.
1/E/2018 dell'Agenzia delle Entrate ridimensiona il rischio decadenza.
L'imposta sugli acquisti, se non detratta nell'anno di competenza,
potrà essere recuperata entro la scadenza dei termini per
l'accertamento attraverso la dichiarazione integrativa 'a favore'. I
chiarimenti sulla manovrina di primavera tutelano, dunque, i principi
di neutralità dell'imposta e di effettività del diritto alla
detrazione, delineando un quadro più favorevole al contribuente
rispetto a quello precedente. L'unico risvolto negativo è
l'impossibilità di far valere retroattivamente la detrazione nella
dichiarazione dell'anno in cui l'imposta è divenuta esigibile, se la
fattura è pervenuta in un anno successivo. Si tratta, però, di un
principio statuito dalla corte di giustizia Ue, peraltro rispondente
alla logica secondo cui, di regola, il soggetto passivo è gravato
dall'Iva sui beni e servizi acquistati solo con l'emissione della
fattura e il conseguente pagamento al fornitore. 	
  	


Dichiarazioni, i separati restano tra loro solidali 	
Autore:  Valerio Stroppa 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  29 	
Nonostante la separazione i coniugi restano responsabili solidali sulle
dichiarazioni dei redditi presentate congiuntamente. Scegliendo di
inviare un unico modello dichiarativo, infatti, i coniugi 'accettano
anche i rischi inerenti alla disciplina propria dell'istituto'. Tra i
quali quelli concernenti le conseguenze sostanziali e processuali
proprie delle obbligazioni solidali 'a prescindere dalle successive
vicende matrimoniali'. Ad affermarlo la Cassazione tributaria con
l'ordinanza n. 1151/2018 di ieri. 	
  	


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