[Notizie_interesse] Notizie di interesse del 27/4/2018

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Ven 27 Apr 2018 09:55:40 CEST


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27 Aprile 2018
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Notizie di Interesse
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Padoan: sì al Def ma attenzione a Iva e pensioni 	
Autore:  Mario Sensini 	
Fonte:  Corriere della Sera  pag:  41 	
Ieri il governo Gentiloni ha emanato il Documento di economia e finanza
che vede il deficit pubblico in progressiva diminuzione, dall'1,6% del
Pil di quest'anno allo 0,8% del 2019 e al pareggio di bilancio nel
2020, mentre il debito passerebbe dal 13,8% del Pil del 2017 al 130,8%
quest'anno, poi al 128%, fino al 122% nel 2021. I dati registrano anche
un miglioramento sul fronte del mercato del lavoro, con la
disoccupazione prevista in calo dal 10,7% di quest'anno al 10,2% nel
2019. L'economia è uscita dalla crisi ma il prezzo pagato è stato alto.
Lo confermano i nuovi indicatori allegati al Def. I numeri evidenziano
un'economia in discreta salute e questo dovrebbe metterci al riparo dai
rischi di una procedura europea per la deviazione dei conti pubblici.
Ma il futuro resta incerto per gli aumenti dell'Iva che dovrebbero
scattare dal 2019. Se venissero confermati la crescita dell'economia
rallenterebbe scendendo dall'1,5% di quest'anno all'1,4% del 2019 e poi
all'1,3%. Sostituire gli scatti dell'Iva con altre misure di bilancio
limiterebbe l'impatto sui prezzi ma potrebbe ridurre ulteriormente la
crescita dell'economia. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: 'Il debito riparte
dal 130,8: in tre anni al 122%' - pag. 3) 	
  	


Pensioni: senza riforme debito al 150% 	
Autore:  D.Col. e M.Rog. 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  3 	
Una simulazione contenuta nel Def 'tendenziale' presentato ieri
dall'Esecutivo rivela che senza le riforme pensionistiche varate nel
2004, legge Fornero compresa, il debito pubblico avrebbe raggiunto un
livello pari al 150% del Pil nel breve periodo, per schizzare al 200%
negli anni in cui si pensioneranno i baby boomers, tra il 2030 e il
2040. Le previsioni del Def, senza le riforme adottate, farebbero
arrivare la curva del debito/Pil al 250% subito dopo il 2040 e al 30%%
nei dieci anni successivi. Le stime sono realizzate al netto degli
interventi varati con le ultime due leggi di Bilancio che invece hanno
innescato nuova spesa pensionistica. Nelle nuove previsioni la spesa
per pensioni rimarrebbe al di sotto del 16% del Pil fino al 2025 per
poi salire al 16,7% nel 2030 e al 18,2% nel 2040. Qui il Def adotta lo
scenario messo a punto dall'EPC-WGA. Il picco di spesa pensionistica
del 2040 risulta meno elevato rispetto a quello della Ragioneria che si
ferma al 16,2% del Pil, ovvero solo 1,1 punti in più della stima per il
2021. Debutta il Bes: cresce il tasso di povertà assoluta (dal 7,9%
all'8,3%) e l'indice di disuguaglianza (dal 6,3% al 6,4%). 	
  	


Ocse: Italia terza per cuneo fiscale (è al 47,7%) 	
Autore:  Davide Colombo 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  3 	
L'Italia è terza in classifica per il peso del cuneo fiscale e 23esima
per il reddito netto dei lavoratori single senza figli. E' questa la
doppia posizione del Bel Paese nella classifica Ocse del 'taxing wages'
che misura la distanza tra il costo del lavoro sostenuto dalle imprese
e il reddito netto che arriva in busta paga ai dipendenti. L'anno
scorso il cuneo fiscale dell'Italia si è fermato a quota 47,7%, un
livello praticamente identico a quello dell'anno prima. Sopra di noi
solo il Belgio (53,7%) e la Germania (poco sotto il 50%). La media tra
i 35 Paesi che aderiscono all'organizzazione parigina è 35,9% che
scende al 32,1% se si considera il cuneo al netto degli sgravi fiscali
per un lavoratore single con un reddito al 67% della media. Un profilo,
questo, utilizzato dall'Ocse per dar conto di come è cambiato il peso
del cuneo fiscale: per l'Italia è sceso dal 43,6% del Duemila al 40,7%
dell'anno scorso. Per i nuclei di quattro persone con un unico
percettore di reddito, il cuneo scende al 38,6% contro la media Ocse
del 26,1%. 	
  	


Pmi, per la quotazione bonus ampio 	
Autore:  Alessandro Germani 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  18 	
La legge di Bilancio 2018 ha previsto un credito d'imposta per favorire
la quotazione delle Pmi. Ora il Mise di concerto con il Mef ha emanato
il decreto che contiene le disposizioni attuative dell'agevolazione. Lo
sconto riguarda i costi di consulenza sostenuti dal 1°gennaio 2018 al
31 dicembre 2020 per le quotazioni in un mercato regolamentato o in un
sistema multilaterale di negoziazione di uno Stato membro Ue o See. I
beneficiari sono le imprese costituite e iscritte al Registro imprese.
L'istanza va presentata in via telematica tra il 1°ottobre dell'anno in
cui è stata ottenuta la quotazione e il 31 marzo dell'anno successivo.
Poi, entro il 30 aprile verrà comunicato alla Pmi il riconoscimento del
credito o il diniego. Il credito è utilizzabile solo in compensazione,
a decorrere dal decimo giorno lavorativo del mese successivo a quello
in cui è stata comunicata la concessione; non è imponibile né ai fini
Ires né Irap e non rileva ai fini della determinazione del pro rata di
indeducibilità degli interessi passivi e delle spese generali. 	
  	


Più tempo per lo scambio dati finanziari 	
Autore:  Marco Piazza e Chiara Resnati 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  19 	
Ieri l'Agenzia delle Entrate, con due provvedimenti, ha posticipato al
31 maggio il termine per la comunicazione Fatca e al 20 giugno quello
per l'invio dei dati Crs/Dac2, la cui naturale scadenza sarebbe stata
lunedì 30 aprile. Il Fatca è l'accordo tra Italia e Stati Uniti per lo
scambio di informazioni finanziarie e contrastare l'evasione
internazionale, in particolare quella dei cittadini statunitensi con
conti in Italia. Il Crs e la direttiva Dac2 riguardano lo scambio
automatico per i Paesi Ocse e Ue. I nuovi termini tengono conto delle
recenti evoluzioni che hanno interessato la rete di scambio di
informazioni sui conti finanziari a livello internazionale e per
permettere agli operatori di effettuare integrazioni o correzioni.
(Ved. Anche Italia Oggi: 'Scambio dati allungato' - pag. 29) 	
  	


Le regole formali non frenano il diritto alla detrazione Iva 	
Autore:  Benedetto Santacroce e Anna Abagnale 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  19 	
Con la sentenza C-81/2017, depositata ieri, la Corte di giustizia Ue
ribadisce la centralità del diritto alla detrazione dell'Iva che non
può essere scalfito da eventuali formalismi. Il rispetto delle norme
che disciplinano gli aspetti formali del suo esercizio non può minare
al suo riconoscimento in capo al contribuente. Non può essere negata al
contribuente la possibilità di rettificare le proprie dichiarazioni
relative all'Iva per la necessità di tutelare l'unicità della verifica
fiscale. Perché ciò darebbe luogo a gravi conseguenze in termini di
lesioni dei principi che sono alla base della disciplina dell'imposta
sul piano unionale. Ad essere compromesso sarebbe il principio di
effettività: un ordinamento (come quello rumeno) che preveda in caso di
verifica fiscale un termine di decadenza dall'esercizio del diritto più
breve rispetto a quello ordinario (in Romania è di 5 anni) priva di
fatto il contribuente della possibilità di rettificare le sue
dichiarazioni relative al periodo d'imposta interessato dall'eventuale
rettifica, anche se il termine di decadenza previsto non è ancora
decorso. 	
  	


Responsabilità solidale nelle scissioni 	
Autore:  Laura Ambrosi 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  19 	
La Corte costituzionale, con la sentenza 90/2018, depositata ieri ha
stabilito che non è illegittima la norma che prevede nella scissione la
responsabilità in solido delle società beneficiarie per le imposte, le
sanzioni pecuniarie, gli interessi e ogni altro debito della scissa. Il
differente trattamento riservato all'Erario rispetto ad altri creditori
è giustificato anche dalla necessità di consentire un'agevole
riscossione dei tributi nel rispetto del principio costituzionale del
pareggio di bilancio. I giudici delle leggi hanno così escluso
l'illegittimità costituzionale sollevata da alcuni giudici tributari in
tema di responsabilità solidale nella scissione. Il dubbio riguardava
il trattamento favorevole riservato all'Erario dall'articolo 173 del
Tuir. (Ved. Anche Italia Oggi: 'Scissione, debiti fiscali con diversa
responsabilità' - pag. 29) 	
  	


La Robin tax è da rimborsare oltre i limiti fissati dalla Consulta 	
Autore:  Alessandro Galimberti 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  19 	
Per i giudici tributari della regione Lombardia il diritto alla
restituzione della Robin tax cade solo se il rapporto con
l'Amministrazione è esaurito in modo definitivo. La Commissione ha
accolto il ricorso di una società elettrica, ordinando la restituzione
dell'addizionale Ires per una pluralità di anni di imposta. La
decisione, che rischia di avere un importante impatto sul settore
Energy - e soprattutto sugli incassi erariali tra il 2008 e il 2014,
pari a 1,3 miliardi di euro - scaturisce da un'interpretazione
costituzionalmente orientata della pronuncia 10/2015 della Consulta.
Con quella sentenza, la Corte aveva dichiarato l'illegittimità della
norma istitutiva della Robin tax, ma con una singolare disposizione
aggiuntiva sulla decorrenza, limitata dal giorno successivo alla
pubblicazione della decisione nella Gazzetta Ufficiale. Il caso
analizzato dai giudici tributari d'appello verteva proprio sugli
effetti solo parzialmente retroattivi della declaratoria. 	
  	


Stretta Ocse sulle residenze facili per investimenti 	
Autore:  Valerio Vallefuoco 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  19 	
L'Ocse prova a stringere sulle residenze 'facili' per investimenti. Già
nei mesi scorsi l'organizzazione parigina aveva segnalato l'importanza
che tutti i contribuenti che mantengono le attività finanziarie
all'estero siano segnalati in base al Crs, ossia lo scambio di
informazioni internazionali in chiave antievasione e antielusione. Ora,
prendendo spunto dalle rivelazioni del 'Progetto Daphne' su alcune
anomalie riscontrate dai media internazionali sulle modalità per
ottenere la residenza maltese e la rispettiva cittadinanza per schemi
di investimento, l'Ocse riaccende i fari sulla questione. L'obbligo di
divulgazione degli schemi evasivi e elusivi potrà avere un effetto
deterrente sulla promozione di schemi di investimento tesi ad ottenere
residenze e cittadinanze ai soli fini di sottoporsi a giurisdizioni
fiscali compiacenti denominate Cbi/Rbi per aggirare il Crs e fornire
alle autorità fiscali informazioni sull'abuso di tali schemi. Sempre
l'Ocse ha iniziato a sensibilizzare le singole giurisdizioni per
renderle consapevoli del rischio di abuso dei loro schemi Cbi/Rbi e
offrire assistenza nell'adozione di misure di contrasto. 	
  	


E-fatture, introiti da 13 mld 	
Autore:  Cristina Bartelli 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  25 	
Il Documento di economia e finanza approvato ieri dal Consiglio dei
ministri indica che dalla fatturazione elettronica obbligatoria
arriveranno introiti per 13,2 miliardi di euro grazie alla riduzione
dell'evasione da omessa dichiarazione Iva. Il contrasto all'evasione
Iva costituisce la voce principale del focus dedicato al contrasto
all'evasione. Oggi servono 18 mesi di tempo al fisco per accertare
l'esistenza di un operatore inadempiente, con la fatturazione
elettronica ne basteranno tre. Per quanto concerne l'aumento dell'Iva
in programma a partire dal 2019 il documento ricorda come questo potrà
essere sostituito da misure alternative. Tuttavia, l'entità delle
clausole di salvaguardia previste dalla legge di Bilancio 2018 è
inferiore a quella delle clausole incluse nella precedente legge di
bilancio. I numeri del disinnesco sono per il 2019 di 12,5 mld di euro
e 6,7 mld nel 2020. 	
  	


Bilanci sotto la lente del fisco 	
Autore:  Fabrizio G. Poggiani 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  28 	
Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti
contabili in collaborazione con la Fondazione nazionale commercialisti,
lo scorso 24 aprile, ha emanato un documento che analizza l'impatto
tributario delle norme di bilancio introdotte dal Dlgs 139/2015,
implementando le informazioni fornite nel 2017 e fornendo una sintesi
delle novità in tema di Oic. Innanzitutto si chiarisce che non a tutte
le società è applicabile il 'principio di derivazione rafforzata', in
quanto sono escluse le micro imprese e le società personali. In
aggiunta alla derivazione rafforzata, non risultano più applicabili le
correlate previsioni in tema di certezza e determinabilità dei
componenti reddituali e in tema di competenza temporale. Il documento
si sofferma in particolare sulle commissioni di intermediazione, sui
premi del personale, sulle fatture da ricevere e sulle cause legali ma
i precetti dettati dal legislatore sono quelli che comportano il
maggior disagio. 	
  	


Uk, trasparenza dei territori d'oltremare e registro dell'Iva online 	
Autore:  Matteo Rizzi 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  30 	
Lotta alla frode e all'evasione fiscale. Il Regno Unito riforma il
fisco e punta sulla trasparenza dei paradisi fiscali. Prevista,
inoltre, l'istituzione di un registro delle aziende collaborative sugli
obblighi Iva. Il governo londinese mette nel mirino gli oligarchici
russi che nascondono il loro denaro nei territori d'oltremare della
Gran Bretagna. Parliamo delle Isole Vergini, le Isole Cayman che finora
hanno resistito alla spinta verso la maggiore trasparenza. La Gran
Bretagna ora vuole che anche nei territori d'oltremare i proprietari di
beni detenuti in trust e società siano trasparenti. Per quanto concerne
la frode dell'Iva sulle piattaforme di vendita online, l'Agenzia delle
Entrate le ha invitate a firmare un accordo per garantire che i
venditori terzi comprendano le norme fiscali e prevengano le frodi
sull'Iva. 	
  	


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