[Notizie_interesse] Notizie di interesse del 1/3/2018

Notizie di interesse Coordinamento Agenzie Fiscali UNSA (SALFi) notizie_interesse a salfi.it
Gio 1 Mar 2018 10:27:21 CET


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1 Marzo 2018
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Notizie di Interesse
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Pmi, pronti gli incentivi per quotarsi 	
Autore:  Andrea Biondi 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  5 	
E' in arrivo il decreto Mise-Mef che contiene incentivi fiscali per la
quotazione delle Pmi. Il credito d'imposta del 50% dei costi sostenuti
dalle Pmi dal 1°gennaio 2018 al 31 dicembre 2020 per la quotazione è
stato previsto nell'ultima legge di Bilancio. Il decreto attuativo del
provvedimento sta per vedere la luce. E' già possibile anticipare che
il credito d'imposta è escluso per le Spac. Sarà invece valido in caso
di reverse merger. Altro chiarimento molto importante è che il credito
d'imposta varrà per tutte le tipologie di quotazione, con o senza
aumento di capitale. Saranno agevolazioni che nelle Pmi (sotto i 50
milioni di fatturato) si potranno utilizzare esclusivamente in
compensazione a decorrere dal 2019 con un plafond di 20 milioni per il
primo anno e 30 milioni per ciascuno dei due anni successivi. Insomma,
80 milioni in un triennio in cui, considerando che l'importo massimo è
di 500mila euro, si potranno concedere i crediti d'imposta per 40
operazioni il primo anno e per 60 nei due successivi. 	
  	


Transfer pricing, le mosse di difesa 	
Autore:  Antonio Iorio 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  20 	
Dalla bozza del decreto del Mef sulla determinazione dei prezzi di
trasferimento potrebbero trarsi spunti di difesa sotto il profilo
penale in caso di contestazioni da parte dell'amministrazione. Di
frequente, infatti, trattandosi di rettifiche per importi rilevanti ben
superiori alla soglia penale, i verificatori, anche per una questione
di cautela, segnalano la circostanza alla competente Procura della
Repubblica. Se l'imposta evasa dall'impresa italiana che acquista beni
e servizi dalla controllata estera supera i 150mila euro, con le nuove
misure, trattandosi di costi indeducibili, rilevano ai fini penali
soltanto gli elementi passivi di reddito 'fittizi'. In passato erano
tali tutti i costi ripresi a tassazione. In caso di vendita di beni e
servizi eseguita dall'impresa italiana alla controllata estera,
applicando le regole sul transfer pricing, l'amministrazione rettifica
in aumento i ricavi. La difesa dovrà puntare sul carattere presuntivo
dei nuovi valori accertati dall'ufficio che se hanno rilevanza ai fini
tributari sono del tutto insufficienti a sostenere da soli un
procedimento penale. 	
  	


Integrativa per adeguarsi alla verifica 	
Autore:  Massimo Bellini e Enrico Ceriana 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  20 	
Nello schema di provvedimento del direttore delle Entrate potrebbe
finire l'aggiustamento 'volontario' al valore normale delle transazioni
intra-gruppo per gli anni aperti ai fini fiscali ed evitare così la
doppia imposizione. Il provvedimento disciplina la procedura che
imprese residenti e stabili organizzazioni di soggetti non residenti
potranno seguire per ottenere il riconoscimento di una variazione in
diminuzione in Italia a fronte di una rettifica definitiva conforme al
principio di libera concorrenza effettuata da uno Stato con il quale è
in vigore una convenzione che consenta un adeguato scambio di
informazioni. Per i gruppi multinazionali con transazioni intra-gruppo
ricorrenti la rettifica estera conforme al principio di libera
concorrenza subita per alcuni anni potrebbe comportare la necessità di
rivedere la transfer pricing policy e rettificare i prezzi applicati
negli altri anni aperti ai fini fiscali, non ancora oggetto di
contestazione. Con le dichiarazioni integrative si potrebbero adeguare
prezzi e/o margini ai principi emersi dalla verifica. 	
  	


Precompilata, prorogate le opposizioni 	
Autore:  Salvina Morina e Tonino Morina 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  21 	
Con il provvedimento di ieri l'Agenzia delle Entrate apporta un tris di
proroghe per le comunicazioni all'anagrafe tributaria, utili per
l'elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata 2018,
modello 730/2018, per l'anno 2017. I contribuenti ora hanno tempo fino
al 9 marzo per presentare i dati riguardanti le rette per la frequenza
di asili nido, gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di
riqualificazione energetica dei condomini e le spese sanitarie
rimborsate. Dunque, a beneficiare di questo differimento sono gli asili
nido, pubblici e privati, gli amministratori di condominio e gli enti,
le casse e le società di mutuo soccorso con esclusivo fine
assistenziale e i fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale,
nonché gli altri fondi. Il nuovo termine va incontro alle esigenze
manifestate dalle associazioni di categoria rappresentative dei
contribuenti obbligati alla trasmissione telematica dei dati. La nuova
scadenza non dovrà però compromettere la tempistica per l'elaborazione
della precompilata, mod. 730/2018, per l'anno 2017. (Ved. anche Italia
Oggi: 'Per asili, enti assistenziali e condomìni dati al 9/3' - pag.
29) 	
  	


Le agevolazioni Imu spettano anche ai pensionati agricoli 	
Autore:  Gian Paolo Tosoni 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  21 	
Con la risoluzione n. 1DF emanata ieri il Mef precisa che il pensionato
agricolo può usufruire delle agevolazioni Imu. Nessuna norma, infatti,
impedisce a coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali
di percepire altri redditi. Il chiarimento è importante anche alla luce
di alcune pronunce della Cassazione secondo cui lo status di pensionato
sarebbe incompatibile con le agevolazioni. Con la sentenza n.
13745/2017, infatti, i giudici del Palazzaccio hanno negato le
agevolazioni a un pensionato, iscritto nella previdenza agricola,
affermando che la finalità della agevolazione è quella di alleggerire
il carico tributario dei soggetti che ritraggono dal lavoro della terra
la loro esclusiva fonte di reddito. Affermazione che confligge con
l'art. 1 del Dlgs 99/2004. La risoluzione ricorda che per fruire del
trattamento agevolato in ambito agricolo ai fini Imu occorre: il
possesso del fondo; la coltivazione dello stesso; la qualifica di
coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale; l'iscrizione
nella previdenza agricola. Nessuna norma vieta a questi soggetti di
percepire una pensione. (Ved. anche Italia Oggi: 'Pensionati senza Imu
agricola' - pag. 29) 	
  	


Sospensione per tutti gli adempimenti 	
Autore:  Michele Brusaterra 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  21 	
Con un comunicato stampa l'Agenzia delle Entrate va incontro ai
contribuenti che a causa del mal tempo hanno ritardato gli adempimenti
tributari del periodo. La moratoria è generica. Il testo, di quattro
righe, sancisce la disapplicazione delle sanzioni per i ritardi negli
adempimenti tributari per effetto di 'cause di forza maggiore'. La
disapplicazione delle sanzioni si può riferire a qualsiasi adempimento
in scadenza in questi giorni. Occorre, tuttavia, essere accorti in
quanto la sospensione degli adempimenti potrebbe essere circoscritta
solo alle aree geografiche effettivamente colpite dagli eventi
atmosferici. 	
  	


Irap, no ai termini raddoppiati 	
Autore:  Laura Ambrosi 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  22 	
Con l'ordinanza n. 4758 depositata ieri la Corte di cassazione ha
confermato che il raddoppio dei termini di decadenza per la notifica
degli accertamenti derivanti da comunicazioni di notizia di reato
tributario non si applica alle dichiarazioni Irap in quanto si tratta
di un'imposta per la quale non sono previste sanzioni penali. Una
società impugnava un avviso di accertamento contenente contestazioni ai
fini delle imposte sui redditi, Iva e Irap derivanti dall'utilizzo di
fatture oggettivamente inesistenti. Gli atti erano notificati oltre
l'ordinario termine di decadenza stante appunto la violazione penale
tributaria. Tra i motivi del ricorso la contribuente evidenziava
l'illegittima applicazione del raddoppio dei termini di accertamento.
Per la Ctp e la Ctr l'operato delle Entrate era corretto. In Cassazione
gli 'ermellini' accoglievano il ricorso ma solo per l'Irap. Infatti, la
nuova norma che ha soppresso il raddoppio dei termini non trova
applicazione per gli atti notificati in precedenza e relativi ai
pregressi periodi di imposta. 	
  	


Revisori, sui crediti formativi niente 'compensazioni' 	
Autore:  Gianni Trovati 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  22 	
Stretta della Ragioneria generale dello Stato. Con la circolare 6/2018
diffusa ieri, mette ordine nel meccanismo della formazione obbligatoria
ed afferma che la regola dei 20 crediti all'anno per l'iscrizione
all'Albo dei revisori legali, deve avere 'un'applicazione letterale'.
Significa che i crediti non maturati nell'anno non possono essere
recuperati l'anno dopo e nemmeno compensati con quelli eventualmente
totalizzati in eccesso l'anno prima. Chi nel 2017, anno di debutto del
nuovo obbligo formativo, non ha centrato l'obiettivo minimo, e ha
quindi sfruttato la proroga al 2018 concessa a ottobre, dovrà
aggiungere i crediti mancanti ai 20 obbligatori per quest'anno. (Ved.
anche Italia Oggi: 'Revisori, studio full immersion' - pag. 26) 	
  	


Maxi frode sull'Iva nelle forniture a Entrate e GdF 	
Autore:  Alessandro Galimberti 	
Fonte:  Il Sole 24 Ore  pag:  25 	
Sono imputate 16 persone al processo che si aprirà il prossimo 12
giugno davanti al Cup di Milano. L'inchiesta è relativa alle forniture
di cancelleria destinate all'Agenzia delle Entrate e alla Guardia di
Finanza, oltre a varie aziende sanitarie locali e alcuni Comuni
lombardi e piemontesi. Le indagini hanno ricostruito un giro di false
fatture per un imponibile di 30 milioni e 14 milioni di Iva evasa. Ma
non solo. Le tre società su cui si è riversato il profitto illecito
sono tutte imprese abilitate al Mercato elettronico della Pa, operanti
appunto nel settore della fornitura di carta e prodotti per ufficio. I
controlli hanno consentito di portare alla luce un sistema di evasione
dell'Iva, con la conseguente alterazione del normale funzionamento del
mercato e delle regole della concorrenza. Il sistema di frode ha visto
coinvolte 13 imprese italiane e 5 aziende comunitarie operanti in
Francia, Spagna, Belgio, Austria e Germania. 	
  	


Airbnb con fisco a ostacoli 	
Autore:  Matteo Monaldi 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  25 	
Un buco nella procedura della nomina di rappresentante fiscale
impedisce alle società straniere di adempiere agli obblighi tributari
in materia di locazione breve. Il codice relativo al 'rappresentante
fiscale di soggetto non residente' nel modello da inviare al fisco non
è infatti riconosciuto dal sistema informatico dell'Agenzia delle
Entrate. Dallo scorso 24 giugno il legislatore ha previsto che le
società estere che esercitano attività di intermediazione immobiliare e
quelle che gestiscono portali telematici, mettendo in contatto persone
con unità immobiliari da locare e soggetti in cerca di un immobile,
qualora incassino i canoni o i corrispettivi derivanti dai contratti
per le locazioni fino a 30 giorni, possono optare per la cedolare
secca. Significa che gli interessati devono operare una ritenuta del
21% sull'incassato e devono comunicare annualmente i dati dei relativi
contratti. All'Amministrazione finanziaria va presentato il modello
AA5/6 debitamente compilato. 	
  	


Registro, norme irretroattive 	
Autore:  Debora Alberici 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  25 	
Sono irretroattive le norme della legge di Bilancio 2018 sull'imposta
di registro. Sino alla fine del 2017 il conferimento di un immobile in
una società che subito dopo si accolla il mutuo gravato da ipoteca
sconta il tributo come una compravendita. In questo caso si applica il
vecchio art. 20 del Testo unico sull'imposta di registro. Ad affermarlo
è la Corte di cassazione con la sentenza n. 4589 del 28 febbraio 2018
che ha accolto il ricorso dell'Agenzia delle Entrate. Il caso
analizzato riguardava l'acquirente di un immobile gravato da mutuo con
ipoteca. Mediante una complessa operazione l'uomo aveva conferito il
bene nella sas che si era accollata il finanziamento. Il risultato era
un rilevante risparmio sull'imposta di registro. L'Ufficio l'aveva
recuperata a tassazione. Ctp e Ctr avevano annullato l'atto impositivo.
La Cassazione, ora, ha ribaltato il verdetto. 	
  	


Incentivi ko causa crisi 	
Autore:  Debora Alberici 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  27 	
E' legittima la revoca da parte del fisco dei benefici fiscali quando
una riforma introduce un tetto massimo per i crediti di imposta da
concedere alle società, in questo caso per Ricerca e sviluppo. Con la
sentenza n. 4579 del 28 febbraio 2018, la Corte di cassazione ha
respinto il ricorso di una società che si era opposta al diniego del
nulla osta per usufruire del beneficio fiscale. Per risolvere la
questione i giudici di legittimità hanno dato seguito al principio
espresso dalla Consulta con la pronuncia n. 149/2017. Per i giudici la
crisi economica internazionale ha imposto agli Stati un contenimento
delle spese e dell'indebitamento ammettendo, di conseguenza, misure
peggiorative per le imprese, come il contenimento degli incentivi. 	
  	


Iva, detrazione neutrale 	
Autore:  Franco Ricca 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  28 	
Il fabbricato sfitto per cessata locazione non incide sulla
detraibilità dell'Iva operata dall'immobiliare: la mancata
utilizzazione, per cause non imputabili all'impresa, del bene già
locato in regime di imponibilità su opzione, non fa sorgere l'obbligo
di rettificare la detrazione fruita al momento dell'acquisto. Non è
conforme alla direttiva, quindi, la normativa dello Stato membro che
consideri non più impiegato dal soggetto passivo per le sue operazioni
imponibili l'immobile rimasto vuoto per due anni, nonostante sia
dimostrato che il soggetto si è adoperato per affittare di nuovo lo
stabile. Il principio è stato affermato dalla Corte di giustizia Ue
nella sentenza 28 febbraio 2018, causa C-672/16, in risposta alle
questioni sollevate dai giudici portoghesi. 	
  	


L'Italia piace a 150 Paperoni 	
Autore:  Matteo Rizzi 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  28 	
Provengono da Russia, Norvegia e Stati Uniti i super ricchi interessati
a trasferire la propria residenza fiscale in Italia. Attualmente sono
150 i Paperoni che vogliono approfittare dell'imposta di favore
introdotta dalla manovra 2017. Il provvedimento consente agli ultra
ricchi di pagare un'imposta fissa di 100mila euro all'anno per 15 anni,
indipendentemente dal loro reddito. Ciò, a patto che trasferiscano la
propria residenza in Italia. I 150 interessati rappresentano un buon
numero che tuttavia aumenterà nel prossimo anno, così come è accaduto
in Portogallo dove la misura è stata introdotta con successo. 	
  	


Una web tax Ue temporanea su pubblicità e vendite online 	
Autore:  Matteo Rizzi 	
Fonte:  Italia Oggi  pag:  28 	
La Commissione europea sta lavorando ad una web tax temporanea che sarà
calcolata sui ricavi e avrà un'aliquota tra l'1 e il 5%. La versione
definitiva sarà presentata il prossimo 21 marzo. Lo scopo principale è
tassare temporaneamente le grandi multinazionali digitali, nel luogo in
cui si trovano gli utenti che utilizzano le piattaforme e non più dove
le società detengono la propria residenza fiscale. Tutto questo fino a
quando non sarà implementata una soluzione definitiva a livello europeo
e Ocse. L'imposta dovrebbe essere applicata a società con ricavi
superiori a 750 milioni di euro in tutto il mondo e con entrate
digitali nella Ue di almeno 10 milioni di euro l'anno. Anche i
venditori di prodotti online (vedi Amazon) dovrebbero rientrare nella
categoria delle società considerate. 	
  	


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