<TABLE cellSpacing="1" cellPadding="0" width="567" border="0" align="left" bgcolor="#FFFFFF">
<TR>
<TD>
<div style="position: relative;">
<IMG id="ridImg" src="http://www.salfi.it/metaping/salfi-notizie/salfi-header1.jpg" border="0" align="center" width="650" >
<div style="position:absolute; top: 32px; right: 24px; color:#009900; font-family: Arial; font-weight: bold; font-size: 12px;">17 Luglio 2018</div>
</div>
<div style="position: relative;">
<A href="http://www.salfi.it" style='text-decoration:none;' target="_blank">
<IMG id="logoSalfi" src="http://www.salfi.it/metaping/salfi-notizie/logo-salfi.jpg" border="0" style="margin-left: 24px; margin-right: 24px;" >
</A>
<A href="http://www.metaping.it" style='text-decoration:none;' target="_blank">
<IMG id="logoMetaping" src="http://www.salfi.it/metaping/salfi-notizie/logo-metaping.jpg" border="0" >
</A>
</div>
<div style="width:540px; margin-left: 30px; position: relative; margin-top: 40px; border-bottom:1px solid #343399;">
<SPAN style="color:#88888d; font-family: Times New Roman; font-weight: bold; font-size: 24px; line-height: 63px;">Notizie di Interesse</SPAN>
<IMG id="newsLetterLogo" src="http://www.salfi.it/metaping/salfi-notizie/newsletter.jpg" style="float: right;" >
</div>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Debito pubblico, obiettivo Cina La strategia di Tria per i Btp e contro il pressing di Lega e M5S</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Federico Fubini
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Corriere della Sera</b>
pag:
6
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Il ministro dell'Economia Giovanni Tria guarda alla Cina con cui mantiene utili relazioni da quando era un economista universitario per collocare i circa 400 miliardi l'anno in titoli di debito che consentiranno al nostro Paese di funzionare. Sembra a tal fine probabile un viaggio in Estremo Oriente del ministro per spiegare agli investitori asiatici perché comprare oggi buoni del Tesoro italiani conviene. Sulle scadenze lunghe rendono oltre un punto percentuale all'anno più degli spagnoli, il 13% in più dopo un decennio. Negli ultimi due anni banche e assicurazioni hanno ridotto la loro quota di esposizione al debito italiano del 3,6%. I fondi di investimento nazionali lo hanno ridotto del 2,6%. Le famiglie hanno tagliato di un ulteriore 0,8% dopo aver dimezzato l'esposizione dal 2012. Anche gli investitori esteri sono scesi dello 0,4%. Solo la Banca d'Italia per conto della Bce ha fatto crescere la quota di debito di Roma. Da qui l'operazione cinese di Tria.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Effetto incertezza, il Fmi taglia le stime sull'Italia</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Corinna De Cesare
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Corriere della Sera</b>
pag:
33
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Il Fondo monetario internazionale taglia le stime dell'Italia: la crescita del Pil si ferma a un +1,2% nel 2018 per poi scendere ulteriormente all'1% nel 2019. Vengono così tagliate le stime di 0,3 punti percentuali per quest'anno e di 0,1 punti per il prossimo. Le revisioni al ribasso dell'istituto di Washington sono legate all'allargamento dello spread e all'inasprimento delle condizioni finanziarie sulla scia della recente incertezza politica. Questioni che per l'Fmi potranno pesare sulla domanda interna. Ma la perdita di slancio dell'Italia è certificata anche dall'Ufficio parlamentare di bilancio che prevede un Pil in crescita dell'1,3% nel 2018. Previsioni in linea con quelle di Banca d'Italia (+1,3% per il 2018 e +1% per il 2019) e Commissione europea (+1,3% e +1,1%). Il rallentamento italiano si inserisce nel quadro della frenata di Eurolandia, Germania e Francia incluse.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Fattura elettronica senza sanzioni per i primi sei mesi</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Marco Mobili e Giovanni Parente
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
2
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Per la fattura elettronica estesa a tutti i tecnici stanno valutando una moratoria di sei mesi sulle sanzioni. Nel cantiere delle modifiche da apportare in Parlamento al decreto dignità non si guarda solo al lavoro ma anche alle misure destinate a rafforzare le semplificazioni fiscali. In particolar modo alla e-fattura. L'idea al vaglio è quella di eliminare le sanzioni per i primi sei mesi di applicazione della fatturazione elettronica. Questo consentirebbe un avvio più soft dell'obbligo generalizzato di e-fattura tra privati, partendo ora dai soggetti già interessati come i carburanti e i subappalti della Pa, per i quali l'obbligo è scattato lo scorso 1°luglio. La stessa misura potrebbe poi essere replicata dal 2019 quando scatterà l'obbligo generalizzato. La sterilizzazione delle sanzioni potrebbe arrivare con la conversione del decreto dignità e non dal decreto e-fattura. (Ved. anche Italia Oggi: 'Fatturazione elettronica senza sanzioni' - pag. 25)
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Previdenza, flat tax, lavoro: i tecnici e il 'muro' dei numeri</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Gianni Trovati
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
2
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
E' recente lo scontro sul decreto lavoro che ha visto protagonista il presidente dell'Inps Tito Boeri. Oggetto del contendere gli 8mila contratti a termine a rischio di mancato rinnovo e le coperture previste dal decreto. Parliamo di milioni e non di miliardi con cui, invece, toccherà ragionare in vista del programma di finanza pubblica che l'esecutivo presenterà a settembre e della manovra di fine anno. Il primo mette nel mirino le pensioni. L'idea sostenuta dal vicepresidente, Matteo Salvini è quella di rivedere la legge Fornero. Via XX Settembre sta lavorando sul rapporto annuale contenente le tendenze di medio lungo periodo del sistema pensionistico che dovrebbe arrivare prima della pausa estiva. Certamente le prospettive di crescita costituiscono uno dei fattori primari per sostenere un ritorno all'indietro dei parametri previdenziali. E la revisione al ribasso da parte del Fmi, dopo quello della Commissione europea e di Bankitalia non rappresenta un segnale incoraggiante. La Corte dei conti, la scorsa settimana, ha affermato che sono esauriti gli spazi di intervento sulle pensioni.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Aiuti di Stato da restituire solo per licenziamenti disciplinari</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Enzo De Fusco
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
21
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
L'articolo 6 del decreto legge dignità prevede la restituzione totale o parziale degli aiuti di Stato se nei cinque anni successivi all'ottenimento dell'aiuto l'impresa riduce l'occupazione di oltre il 10% nell'unità produttiva interessata. Interessate sono le imprese italiane o estere che operano sul territorio nazionale, a prescindere dalla loro dimensione. La norma prevede che l'impresa decade dal beneficio in caso di riduzione del personale superiore al 50%. Ai fini della determinazione del limite del 10% o del 50% la norma fa riferimento solo alle riduzioni su iniziativa dell'impresa, anche se sono escluse quelle per motivi economici. Questo sembra voler significare che le uniche riduzioni rilevanti sono quelle per motivi disciplinari.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Professioni senza split payment</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Gian Paolo Tosoni
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
21
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Dal 14 luglio viene soppresso l'obbligo dello split payment per i professionisti che, pertanto, riprenderanno ad incassare l'Iva. La fine della scissione riguarda le fatture emesse nei confronti della Pa e dei soggetti assimilati da parte di prestatori di servizi relativamente a compensi soggetti a ritenuta d'acconto. La misura è contenuta nel decreto legge 87/2018 meglio noto come decreto dignità che contiene anche la modifica sullo spesometro, ancora in vigore ma solo per quest'anno. Per la comunicazione dei dati delle fatture emesse e registrate vengono ribadite le date di scadenza e cioè il 30 settembre 2018 per il primo semestre e il 28 febbraio 2019 per il secondo semestre 2018. La scadenza relativa al terzo trimestre 2018 è invece fissata al 28 febbraio 2019. (Ved. anche Italia Oggi: 'Iva sui compensi p.a.' - pag. 28)
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Investimenti, doppio regime Iva per le ricerche dei 'negoziatori'</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Marco Piazza
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
24
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Con una consulenza giuridica l'Agenzia delle Entrate chiarisce il regime Iva dei servizi di ricerca in materia di investimenti prestati dal negoziatore agli intermediari incaricati della gestione collettiva o individuale del risparmio sia prima che dopo l'entrata in vigore della direttiva Mifid II. Prima dell'entrata in vigore della direttiva, i servizi di ricerca erano conglobati nel servizio di esecuzione di ordini esente da Iva. La direttiva impone agli intermediari esecutori, per garantire maggiore trasparenza agli investitori, di identificare separatamente il costo relativo ai servizi di ricerca da essi prestati rispetto al costo dell'esecuzione degli ordini. Le nuove regole non riguardano, però, il servizio fornito dai negoziatori agli intermediari che svolgono la gestione collettiva del risparmio, che possono scegliere se continuare ad applicare la previgente disciplina o adeguarsi alle nuove regole. Dal 3 gennaio 2018 il servizio di ricerca in materia di investimenti reso dai 'negoziatori' agli intermediari che svolgono il servizio di 'gestione individuale dei portafogli' deve essere imputato ad un conto di pagamento aperto ad hoc e finanziato da uno specifico onere per la ricerca a carico del cliente.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Piccole imprese senza e-fattura</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Cristina Bartelli
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
25
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Il ministero dell'Economia sta valutando di inserire nel decreto dignità o in un prossimo decreto ad agosto il provvedimento che elimina l'obbligo della fattura elettronica per le piccole partite Iva. La misura non riguarderà solo il bacino attuale dei minimi (50mila euro di ricavi) ma una platea maggiore. A tal fine, tuttavia, serve il via libera di Bruxelles. Come confermato dal sottosegretario all'Economia, Massimo Bitonci, l'iniziativa è già scritta in un progetto di legge depositato in Parlamento. Bitonci spera di allargare il regime forfettario alle partite Iva fino a 65mila euro. Molti Paesi hanno ottenuto dalla commissione Ue l'allargamento a oltre 100mila euro, quindi l'ampliamento dei limiti di accesso è qualcosa di più di una ipotesi. L'auspicio di Bitonci è che il progetto possa partire dal 1°gennaio 2019, insieme alla flat tax per imprese e professionisti, con tutte le semplificazioni legate al nuovo regime: no contabilità, no dichiarazione Iva, no redditometro e no spesometro.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Autotrasporto rallentato</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Valerio Stroppa
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
26
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Una nota del Mef ha definito gli importi degli incentivi fiscali a favore degli autotrasportatori per l'anno 2018. Si riduce la deduzione forfettaria delle spese non documentabili, mentre resta invariato il recupero del contributo versato al servizio sanitario nazionale. Gli imprenditori potranno fruire di uno sgravio di 38 euro al giorno per i trasporti effettuati personalmente fuori comune nel 2017, mentre sul versante assicurativo l'importo massimo recuperabile dagli autotrasportatori rimane confermato a 300 euro. In un'altra nota l'Agenzia ha specificato che la deduzione forfetaria per i trasporti effettuati personalmente dall'imprenditore va riportata nei quadri RF e RG dei modelli Redditi 2018 PF e SP.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Il Fisco non perde le memorie</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Angelo Ginex
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
27
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Con l'ordinanza n. 17210 dello scorso 2 luglio la Corte di cassazione ha stabilito che l'Amministrazione finanziaria è tenuta ad esaminare le memorie difensive prima di emettere l'avviso di accertamento. Il caso analizzato trae origine da una verifica fiscale condotta dal fisco nei confronti di un contribuente, che si concludeva con regolare processo verbale di constatazione. Il soggetto verificato procedeva col presentare nei termini le memorie difensive. L'Agenzia, in spregio alle osservazioni da lui addotte, notificava un avviso di accertamento, relativo a imposte sui redditi, che riprendeva le risultanze probatorie emerse dalle operazioni di verifica. Avverso tale atto il contribuente presentava ricorso presso i giudici territoriali competenti che respingevano l'impugnazione. La questione finiva in Cassazione. Qui i giudici hanno rigettato il ricorso dell'Agenzia affermando che vanno valutate le difese successive alla notifica dell'atto.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>I dati fiscali sotto controllo</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Cristina Bartelli e Valerio Stroppa
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
28
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Nella sua relazione sull'attività per l'anno 2017 il Garante della privacy, Antonello Soro, ha invitato l'Amministrazione finanziaria ad investire in sicurezza. Per prevenire fughe di dati dal 'cervellone' del fisco servono maggiori controlli. La vicenda legata allo spesometro del settembre 2017, con i dati di milioni di contribuenti divenuti accessibili a chiunque mediante un semplice codice fiscale, deve servire da monito per il futuro. Il Fisco è chiamato a proseguire nell'implementazione del programma di investimenti volti a incrementare i livelli di sicurezza dell'anagrafe tributaria, fornendo riscontro all'Autorità per la protezione dei dati personali circa l'efficacia delle soluzioni poste in essere. Gli obiettivi delineati dal Garante sono quelli di prevenire accessi non autorizzati e trattamenti illeciti dei dati personali. Serve un maggior impegno nell'osservanza degli obblighi di sicurezza e di qualità dei dati di cui i soggetti pubblici devono farsi carico.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Tasse locali, prescrizione breve</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Sergio Trovato
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
29
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
La Ctr di Milano, con la sentenza n. 2479 dello scorso 29 maggio, ha stabilito che i crediti relativi ai tributi erariali si prescrivono in 10 anni, mentre quelli riguardanti le entrate locali in 5 anni. A differenza dei crediti erariali, le somme dovute per tributi, contributi e canoni locali sono collegate a prestazioni periodiche e, come tali, rientrano nell'ambito di applicazione della norma civilistica che prevede la prescrizione quinquennale. Per il giudice d'appello, è 5 anni il termine 'per la riscossione di diversi tributi, contributi e canoni (uso del suolo pubblico, concessione d'uso per passo carrabile e canone acqua). Alla prescrizione quinquennale occorre fare riferimento successivamente alla notifica della cartella di pagamento o dell'ingiunzione.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<div style="position: relative; background-color: #343399; color:white; width: 96%; height: 93px; padding-left: 27px; padding-top: 28px; font-size:11px; font-family: Arial;">
<b>Confsal-Unsa Coordinamento Agenzie Fiscali Salfi</b> - Via Nazionale 243 00184 Roma <br />
Telefono 06 4819507 Fax 4874618 <br />
Email <a style="text-decoration:none; color: white;" href="mailto:salfi@confsal-unsa.it">salfi@confsal-unsa.it</a> Pec <a style="text-decoration:none; color: white;" href="mailto:unsasalfi@pec.it">unsasalfi@pec.it</a> <br />
Sito internet <a style="text-decoration:none; color: white;" href="http://coordinamento.salfi.it" target="_blank">coordinamento.salfi.it</a>
</div>
</TD>
</TR>
</TABLE>
</body>
</html>