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<TR>
<TD>
<div style="position: relative;">
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<div style="position:absolute; top: 32px; right: 24px; color:#009900; font-family: Arial; font-weight: bold; font-size: 12px;">11 Luglio 2018</div>
</div>
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<div style="width:540px; margin-left: 30px; position: relative; margin-top: 40px; border-bottom:1px solid #343399;">
<SPAN style="color:#88888d; font-family: Times New Roman; font-weight: bold; font-size: 24px; line-height: 63px;">Notizie di Interesse</SPAN>
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</div>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Per super e iper ammortamenti la proroga incide su Redditi 2018</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Giuseppe Carucci e Barbara Zanardi
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
19
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Con i modelli Redditi 2018, debutta l'indicazione della maggiorazione relativa agli iperammortamenti. L'iperammortamento trova spazio nel quadro RF al rigo RF55. In particolare, con il codice 55 deve essere indicato il maggior valore (150%) delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria relativi agli investimenti in beni materiali strumentali nuovi agevolabili effettuati entro il 31 dicembre 2017, ovvero entro il 30 settembre 2018 a condizione che entro fine 2017 il relativo ordine risulti accettato e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo complessivo. Viene inoltre introdotto il codice 58 che recepisce la proroga della disciplina. Deve essere indicato il maggior valore (150%) delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria relativi agli investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2018, ovvero entro il 31 dicembre 2019, a condizione che entro la fine del 2018, il relativo ordine risulti accettato e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Interpello per il gruppo Iva anche prima della costituzione</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Benedetto Santacroce
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
20
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Con la risoluzione n. 54/E/2018 di ieri l'Agenzia delle Entrate ha precisato che l'interpello per l'inclusione o l'esclusione di un soggetto dal regime del gruppo Iva può essere presentato anche prima della costituzione del gruppo Iva a condizione che lo stesso venga sottoscritto dal soggetto direttamente interessato e dal futuro rappresentante del gruppo. Per consentire l'esame degli interpelli già presentati, questa regola avrà efficacia solo da ieri in poi. La precisazione è particolarmente importante in vista del 15 novembre 2018, ultima data utile per optare, con efficacia dal 1°gennaio 2019, per l'applicazione del regime del gruppo Iva. Tale regime, introdotto nel nostro ordinamento con la legge di Bilancio 2017, prevede per i gruppi d'impresa la possibilità di operare con una partita Iva unica e con la non applicazione dell'imposta nelle operazioni interne del gruppo stesso. (Ved. anche Italia Oggi: 'Interpello libero sul gruppo Iva' - pag. 35)
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Registrazione atti giudiziari con il modello F24</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Salvina Morina e Tonino Morina
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
20
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Il modello F24 si estende ai versamenti per la registrazione degli atti dell'autorità giudiziaria. Piano piano, va scomparendo il modello F23. Il modello F24 potrà essere usato con riferimento agli atti emessi a partire da lunedì 23 luglio 2018. La novità è prevista dal provvedimento n. 143035/2018 delle Entrate di ieri. Il modello F24 si potrà usare per pagare le imposte e i relativi interessi, sanzioni e accessori, chiesti dagli uffici dell'Agenzia, in relazione alla registrazione degli atti dell'autorità giudiziaria, nonché agli atti enunciati, non registrati, presenti negli stessi atti dell'autorità giudiziaria soggetti a registrazione. E' previsto un periodo transitorio in base al quale: per gli atti emessi prima del 23 luglio, i versamenti si dovranno eseguire con il modello F23; fino al 31 dicembre 2018 saranno comunque considerati validi i pagamenti fatti sia con il modello F23, sia con il modello F24. (Ved. anche Italia Oggi: 'Si amplia l'uso del Mod. F24' - pag. 36)
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Nelle società quotate collegio sindacale ad alta responsabilità</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Nicola Cavalluzzo e Valentina Martignoni
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
20
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Assonime, nel documento 'Sistema dei controlli interni e vigilanza dei sindaci di società quotate nella più recente giurisprudenza', diffuso lunedì, afferma che il collegio sindacale ha il compito di vigilare sul comportamento degli amministratori ma senza entrare nel merito delle singole scelte di gestione. Il controllo deve essere effettuato con elevati standard con alla base un sistema di flussi informativi endosocietari che riportino al collegio sindacale che è il perno del sistema del controllo interno esercitando una costante verifica sull'adeguatezza organizzativa pur in presenza di funzioni aziendali di controllo. La Suprema corte, in recenti pronunce, ha ribadito l'importanza del ruolo svolto dal collegio sindacale e la responsabilità dei componenti che, in presenza di sintomi di allarme, non siano intervenuti. La Cassazione ha chiarito che spetta esclusivamente al collegio sindacale la continua verifica sui possibili rischi aziendali sulla base dei flussi informativi che riceve dalle diverse funzioni.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Il gruppo Barilla entra nel regime di collaborazione con il Fisco</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Marco Mobili e Giovanni Parente
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
21
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Con Barilla salgono a 11 le società che sono state ammesse al regime di adempimento collaborativo con l'Agenzia delle Entrate riservato, per ora, alle imprese di grandissime dimensioni. Un regime che punta a prevenire il rischio fiscale in piena collaborazione con il fisco. Per chi vi entra sono garantiti vantaggi e semplificazioni: procedura abbreviata di interpello preventivo con risposta entro 45 giorni; applicazione di sanzioni ridotte alla metà, e comunque in misura non superiore al minimo edittale; esonero dal presentare garanzie per i rimborsi di imposte dirette e indirette per tutto il tempo di permanenza nel regime. Ad oggi la cooperative compliance è riservata ai soggetti che vantano un volume di affari o ricavi non inferiori a 10 miliardi di euro, ridotto a un miliardo per coloro che abbiano presentato istanza di adesione al progetto pilota sul regime di adempimento collaborativo. E' possibile accedere anche con l'interpello per i nuovi investimenti, in questo caso a prescindere dal volume d'affari o ricavi. L'obiettivo delle Entrate è coprire il 35% della platea entro fine anno.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>I controlli a domicilio controbilanciati dal contraddittorio</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Laura Ambrosi
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
21
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Con l'ordinanza n. 18092, depositata ieri, la Corte di cassazione ha affermato che occorre assicurare il diritto al contraddittorio preventivo per l'accertamento fondato su elementi rinvenuti presso la sede del contribuente, anche se relativi a una diversa annualità. Nel caso analizzato una società impugnava un avviso di accertamento eccependo la violazione del contraddittorio preventivo nonostante derivasse da una verifica effettuata presso la sede. L'Agenzia si difendeva eccependo che l'anno oggetto dell'accertamento non era stato considerato in sede di verifica e perciò non era possibile applicare le garanzie dello Statuto del contribuente. Entrambi i giudici di merito accoglievano il ricorso. L'ufficio impugnava la decisione in Cassazione. Gli 'ermellini', pur ritenendo fondato il ricorso dell'Agenzia, hanno precisato che il mero riferimento, negli avvisi di accertamento, ad un Pvc redatto in occasione di un accesso non esclude che il provvedimento abbia in realtà natura strettamente documentale.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Art bonus ammesso all'Accademia Olimpica</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Alessandro Galimberti
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
21
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
L'Agenzia delle Entrate ha ammesso ai benefici dell'Art bonus l'Accademia Olimpica di Vicenza. Persone fisiche, enti non commerciali e soggetti titolari di reddito di impresa potranno vedersi riconosciuto un credito d'imposta del 65% sulle erogazioni devolute a una delle più antiche associazioni (pre) italiane. Sulla scorta di un parere del Mibact che considera gli istituti di cultura con personalità giuridica di diritto privato aventi, di fatto, 'natura sostanzialmente pubblicistica', l'Agenzia ha reputato ammissibili le erogazioni liberali a favore dell'Accademia, a condizione che siano indirizzate 'al sostegno delle attività dell'istituzione riferite alla Biblioteca e al complesso monumentale del teatro Olimpico'.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Equitalia paga i danni</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Sergio Trovato
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
34
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Con la sentenza 34/2018 la Corte dei conti, sezione centrale d'appello, conferma la decisione di primo grado che ha condannato Equitalia a risarcire 12 milioni di euro al comune di Ciampino per inosservanza delle regole imposte agli agenti contabili e per violazione di obblighi contrattuali. I giudici contabili hanno confermato il verdetto che condanna la società pubblica al risarcimento dei danni. L'agente della riscossione è tenuto infatti a svolgere il proprio ruolo con la dovuta diligenza fornendo agli enti creditori la documentazione necessaria a giustificare l'inesigibilità dei ruoli affidati. La Corte dei conti centrale d'appello ha accolto solo parzialmente il ricorso di Equitalia che ha dimostrato, documenti alla mano, che i crediti vantati dall'ente sono di importo minore rispetto a quello liquidato in primo grado.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Tassa rifiuti, fattura impugnabile</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Valerio Stroppa
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
34
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
La Ctr Toscana, con la sentenza n. 1155/3/18, depositata il 12 giugno 2018, ha affermato che la fattura relativa alla tassa rifiuti è impugnabile davanti al giudice tributario. Il contribuente non è tenuto ad attendere la notifica dell'ingiunzione, ma può contestare già l'invito al pagamento bonario emesso dalla società che gestisce la riscossione per conto del comune. Ciò in quanto tale documento 'ha natura di atto amministrativo impositivo' ed è capace di incidere direttamente sulla sfera patrimoniale del destinatario.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Un 8 per mille anonimo</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Valerio Stroppa
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
36
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Ieri il Dipartimento delle Finanze ha diffuso le statistiche sulla ripartizione del gettito derivante dall'8 per mille. Continua il calo dei contribuenti che decidono di devolvere l'8 per mille a iniziative religiose, sociali e umanitarie. A farlo è meno di un cittadino su due. Per il 2014, i cui fondi vengono erogati quest'anno, le scelte espresse sono state 17,8 milioni su una platea di 40,7 milioni di contribuenti. Vale a dire che il 56% delle persone fisiche non ha indicato una preferenza, con un incremento di quasi cinque punti percentuali rispetto all'anno precedente.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Cumulo, convenzioni al completo</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Simona D'Alessio
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
38
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Cumulo gratuito dei contributi versati in più di una gestione previdenziale. Ieri a firmare la convenzione con l'Inps sono state la Cassa dei consulenti del lavoro (Enpacl) e quella dei dottori commercialisti (Cnpadc). Si è chiusa in questo modo la 'partita' degli enti privati dotati dello strumento per gestire l'erogazione delle prestazioni di chi aveva fatto, nei mesi scorsi, domanda di accesso al pensionamento, volendo riunire i periodi associativi 'spezzati'. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: 'Il cumulo si estende a consulenti e dottori' - pag. 23)
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Rettifiche sempre motivate</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Benito Fuoco
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
34
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Gli atti di comparazione su cui l'Agenzia delle Entrate basa la rettifica del valore di un immobile nell'accertamento, devono essere allegati all'atto di rettifica; il deposito successivo di questi atti, sia pure consentito anche in appello, integra, tuttavia, una carenza ab origine degli elementi in grado di precostituire la difesa del contribuente, rappresentando una violazione al diritto di difesa e rendendo l'atto nullo. E' quanto si legge nell'ordinanza n. 17226/2018 della Corte di cassazione, depositata lo scorso 2 luglio. L'ordinanza pone in evidenza l'importanza della motivazione degli atti amministrativi.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<div style="position: relative; background-color: #343399; color:white; width: 96%; height: 93px; padding-left: 27px; padding-top: 28px; font-size:11px; font-family: Arial;">
<b>Confsal-Unsa Coordinamento Agenzie Fiscali Salfi</b> - Via Nazionale 243 00184 Roma <br />
Telefono 06 4819507 Fax 4874618 <br />
Email <a style="text-decoration:none; color: white;" href="mailto:salfi@confsal-unsa.it">salfi@confsal-unsa.it</a> Pec <a style="text-decoration:none; color: white;" href="mailto:unsasalfi@pec.it">unsasalfi@pec.it</a> <br />
Sito internet <a style="text-decoration:none; color: white;" href="http://coordinamento.salfi.it" target="_blank">coordinamento.salfi.it</a>
</div>
</TD>
</TR>
</TABLE>
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</html>