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<TR>
<TD>
<div style="position: relative;">
<IMG id="ridImg" src="http://www.salfi.it/metaping/salfi-notizie/salfi-header1.jpg" border="0" align="center" width="650" >
<div style="position:absolute; top: 32px; right: 24px; color:#009900; font-family: Arial; font-weight: bold; font-size: 12px;">20 Aprile 2018</div>
</div>
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<div style="width:540px; margin-left: 30px; position: relative; margin-top: 40px; border-bottom:1px solid #343399;">
<SPAN style="color:#88888d; font-family: Times New Roman; font-weight: bold; font-size: 24px; line-height: 63px;">Notizie di Interesse</SPAN>
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</div>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Rendiconti abbreviati senza relazione</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Nicola Cavalluzzo, Valentina Martignoni
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.</b>
pag:
19
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Il bilancio in forma abbreviata è disciplinato dall'articolo 2435-bis e permette, alle società che non hanno superato determinati parametri e che non hanno emesso titoli negoziati in mercati regolamentati, di fruire di una notevole semplificazione dei contenuti informativi, sia dello stato patrimoniale sia del conto economico che della nota integrativa. Il bilancio, Anche se in forma semplificata, deve comunque rispettare la clausola generale dell'articolo 2423 CC, deve cioè risultare chiaro e deve fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione aziendale. Possono redigere il bilancio in forma abbreviata le società, che: non abbiano emesso titoli negoziati in mercati regolamentati; nel primo o successivamente per due esercizi consecutivi, non abbiano superato due dei seguenti limiti: totale attivo: 4.400.000 euro; ricavi delle vendite: 8.800.000 euro; dipendenti occupati in media: 50 unità.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Triangolazione Iva, non imponibilità a maglie più larghe</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Anna Abagnale, Benedetto Santacroce
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.</b>
pag:
20
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Si resta nell'ambito di una triangolazione comunitaria qualora il primo cessionario risieda e sia identificato ai fini Iva nello Stato membro dal quale i beni siano spediti o trasportati ma utilizzi, ai fini dell'acquisto intraUe, un numero di identificazione Iva di un altro Stato membro. Inoltre, non può venir meno la non imponibilità dell'acquisto intraUe realizzato ai fini di una successiva cessione verso un altro Stato membro, per una presentazione non tempestiva dell'Intrastat.
La pronuncia di ieri della Corte di giustizia Ue (sentenza 19 aprile 2018, causa C-580/16), ripassando all'esame la corretta tassazione degli scambi interni all'Unione, è il sintomo di come tale disciplina non sia stata ancora interiorizzata appieno dagli ordinamenti degli Stati membri. (Ved anche Italia Oggi, pag. 31: "Triangolazioni comunitarie facilitate")
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>L'interpello vale solo per chi fa la domanda</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Laura Ambrosi
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.</b>
pag:
20
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Non esiste nel nostro ordinamento un generico principio di affidamento. L'interpello infatti interessa esclusivamente il singolo contribuente che ha formulato l'istanza e questioni specifiche. Ne consegue che è legittima la censura ad una società che si sia uniformata a una risposta di una Direzione regionale, su un caso analogo, ma richiesta da altro contribuente. A fornire questo principio è la Corte di cassazione, con l'ordinanza 9719 depositata ieri 19 aprile 2018.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Cassa dottori investe nelle imprese</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Federica Micardi, Giovanni Parente
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.</b>
pag:
21
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Le risorse investite nello sviluppo economico del Paese sono già l'8% del totale del patrimonio risultante dal bilancio appena approvato (7,6 miliardi): una cifra corrispondente a circa 600 milioni di euro, che arriva all'economia reale o alle infrastrutture. Un importo a cui poi si aggiungono altri 400 milioni, investiti nell'ambito prettamente immobiliare. Ma Cassa dottori commercialisti (Cnpadc) punta a fare ancora di più. «Puntare sull'economia reale del Paese non può che far bene ai nostri iscritti dato che i maggiori clienti dei dottori commercialisti sono le aziende. L'obiettivo è arrivare a 900 milioni investiti nell'attività d'impresa entro il 2020, naturalmente se ci saranno le condizioni per poterlo fare». Ad annunciarlo è Walter Anedda, presidente di Cnpadc. (Ved anche Italia Oggi, pag. 30: "Casse di previdenza, più risorse per le imprese")
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Diritto all'indennità di cessazione anche nel periodo di prova</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Barbara Grasselli
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.</b>
pag:
21
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Il patto di prova può essere legittimamente previsto nel contratto di agenzia, ma ciò non esclude il diritto dell'agente all'indennità di cessazione secondo l'articolo 1751 del codice civile, ove ne sussistano i presupposti.
È quanto deciso con la sentenza depositata ieri nella causa C-645/16 dalla Corte di giustizia europea, investita in via pregiudiziale dalla Corte di cassazione francese sull'interpretazione dell'articolo 17 della direttiva 86/653/Cee relativa al coordinamento dei diritti degli Stati membri concernenti gli agenti commerciali.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Al tirocinante ruoli non indispensabili</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Giampiero Falasca
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.</b>
pag:
22
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Il tirocinio extracurriculare non è un rapporto di lavoro ma un periodo formativo che consente di acquisire un'esperienza pratica e professionale e favorire l'inserimento nel mondo del lavoro; non può, quindi, essere usato in sostituzione di forme di lavoro subordinato, a costi inferiori e regole meno stringenti. L'Ispettorato del lavoro (con la circolare 8/2018) ha quindi fissato i criteri da utilizzare nel corso dell'attività di vigilanza per smascherare gli abusi.
Innanzitutto, il tirocinio non può avere a oggetto attività del tutto elementari e ripetitive, che si possono svolgere senza un necessario periodo formativo. Lo stagista, inoltre, non deve svolgere attività che sono indispensabili al soggetto ospitante per mandare avanti la propria attività: ad esempio, precisa la circolare, non è possibile che l'unico cameriere presente in un pubblico esercizio sia uno stagista.
Inoltre è sintomo di illecito l'utilizzo di chi ha avuto un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa con lo stesso committente nel biennio precedente.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Via libera Ue all'obbligo di e-fattura</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Alessandro Mastromatteo
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.</b>
pag:
20
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Autorizzazione europea all'obbligo di fatturazione elettronica tra soggetti passivi e nei confronti di consumatori finali introdotto dall'Italia: con decisione di esecuzione datata 16 aprile 2018, il Consiglio Ue ha infatti recepito la proposta della Commissione europea, concedendo una deroga all'applicazione degli articoli 218 e 232 della direttiva 2006/112/Ce.
Le regole sulla piena parità di trattamento tra fatture cartacee ed elettroniche e sulla necessità dell'accordo del destinatario, perché una fattura possa essergli trasmessa o messa a disposizione per via elettronica, non troveranno quindi applicazione per il periodo che va dal 1° luglio 2018 al 31 dicembre 2021. L'applicazione di queste deroghe comporta che già dal 1° luglio prossimo le fatture di carburante ricevute dagli operatori dovranno essere trattate solo come fatture elettroniche e quindi non potranno essere più gestite dal cessionario come fatture cartacee. La loro stampa e conservazione in modalità cartacea non avrà più, sul piano giuridico, lo stesso valore della fattura elettronica. (Ved anche Italia Oggi, pag. 31: "Fattura elettronica, è sì")
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Antiriciclaggio per criptovalute</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Cristina Bartelli
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
29
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Il parlamento europeo ha approvato ieri la V direttiva antiriciclaggio, in base alla quale le regole antiriciclaggio sono estese alle criptovalute. I prestatori di servizio delle valute virtuali sono equiparati alle banche e agli altri intermediari finanziari. Dovranno quindi applicare controlli di due diligence e i metodi di adeguata verifica sulla clientela per porre fine al regime di anonimato associato alle valute virtuali.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Srl sparite pagano gli ex soci</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Debora Alberici
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
31
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Sono responsabili gli ex soci della srl della cartella di pagamento emessa prima dell'estinzione dell'ente. Ciao vale anche se non hanno percepito nulla in fase di liquidazione. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza numero 9672 del 19 aprile 2018 virgola con cui ha accolto il ricorso dell'Agenzia delle Entrate.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<div style="position: relative; background-color: #343399; color:white; width: 96%; height: 93px; padding-left: 27px; padding-top: 28px; font-size:11px; font-family: Arial;">
<b>Confsal-Unsa Coordinamento Agenzie Fiscali Salfi</b> - Via Nazionale 243 00184 Roma <br />
Telefono 06 4819507 Fax 4874618 <br />
Email <a style="text-decoration:none; color: white;" href="mailto:salfi@confsal-unsa.it">salfi@confsal-unsa.it</a> Pec <a style="text-decoration:none; color: white;" href="mailto:unsasalfi@pec.it">unsasalfi@pec.it</a> <br />
Sito internet <a style="text-decoration:none; color: white;" href="http://coordinamento.salfi.it" target="_blank">coordinamento.salfi.it</a>
</div>
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</TR>
</TABLE>
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