<TABLE cellSpacing="1" cellPadding="0" width="567" border="0" align="left" bgcolor="#FFFFFF">
<TR>
<TD>
<div style="position: relative;">
<IMG id="ridImg" src="http://www.salfi.it/metaping/salfi-notizie/salfi-header1.jpg" border="0" align="center" width="650" >
<div style="position:absolute; top: 32px; right: 24px; color:#009900; font-family: Arial; font-weight: bold; font-size: 12px;">28 Marzo 2018</div>
</div>
<div style="position: relative;">
<A href="http://www.salfi.it" style='text-decoration:none;' target="_blank">
<IMG id="logoSalfi" src="http://www.salfi.it/metaping/salfi-notizie/logo-salfi.jpg" border="0" style="margin-left: 24px; margin-right: 24px;" >
</A>
<A href="http://www.metaping.it" style='text-decoration:none;' target="_blank">
<IMG id="logoMetaping" src="http://www.salfi.it/metaping/salfi-notizie/logo-metaping.jpg" border="0" >
</A>
</div>
<div style="width:540px; margin-left: 30px; position: relative; margin-top: 40px; border-bottom:1px solid #343399;">
<SPAN style="color:#88888d; font-family: Times New Roman; font-weight: bold; font-size: 24px; line-height: 63px;">Notizie di Interesse</SPAN>
<IMG id="newsLetterLogo" src="http://www.salfi.it/metaping/salfi-notizie/newsletter.jpg" style="float: right;" >
</div>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Nel Def soltanto i numeri La partita deficit con la Ue</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Mario Sensini
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Corriere della Sera</b>
pag:
28
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Lega e M5S cercano un'intesa sul Def che il governo Gentiloni consegnerà la prossima settimana al Parlamento. Al momento sembra difficile immaginare che i due partiti possano votare un'unica Risoluzione, l'atto con il quale il Parlamento accompagnerà il Def, prima tappa del processo che porterà alla legge di Bilancio in autunno. Ma un avvicinamento sui temi c'è. Salvini non chiude sul reddito di cittadinanza e prefigura una revisione non immediata della riforma previdenziale. Il Def del governo uscente non conterrà opzioni politiche, ma ribadirà gli obiettivi di bilancio già fissati, con il deficit 2019 all'1,6%, grazie all'aumento dell'Iva che però tutti vogliono scongiurare. M5S e Lega proveranno comunque a ipotecare la politica di bilancio del nuovo esecutivo impegnandolo su obiettivi comuni. Uno di questi è la spinta espansionistica all'economia, attraverso investimenti che portino più crescita. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: 'Conti pubblici, pressing Ue su M5S-Lega' - pag. 8)
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>'Italia, sui conti scelte responsabili'</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Ivo Caizzi
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Corriere della Sera</b>
pag:
29
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Il futuro esecutivo italiano dovrà impegnarsi rapidamente ed efficacemente nella riduzione del maxi debito pubblico e nelle riforme strutturali in grado di rilanciare un adeguato livello di competitività nazionale. Ad affermarlo il commissario della Ue per gli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici. Il governo uscente starebbe lavorando ad un Def solo tecnico, privo degli obiettivi di debito pubblico e deficit, lasciati a chi subentrerà. Def che sarà presentato il mese prossimo a Bruxelles. Lega e M5S vorrebbero invece inserire le loro proposte. La Commissione europea preferisce la via della prudenza ed evitare polemiche. Il principale problema della finanza pubblica resta il debito attestato sopra il 130% del Pil e il rispetto delle regole comunitarie non può essere messo in discussione. Moscovici ha esortato a trovare un equilibrio tra rispetto della sovranità nazionale e rispetto delle regole Ue del Patto di stabilità.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Tariffe tlc a 28 giorni, compagnie pronte ai ritocchi dopo lo stop ai rimborsi</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Alessandra Puato
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Corriere della Sera</b>
pag:
29
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Bollette a 28 giorni. Mentre da un lato le compagnie telefoniche si stanno adeguando alla tariffazione mensile richiesta dalla legge, dall'altro stanno programmando l'aumento delle tariffe a venire. Su loro richiesta viene congelata, almeno per ora, la possibilità dei rimborsi sotto forma di giorni gratis di abbonamento, possibile rimedio per chi per quasi un anno ha dovuto pagare bollette ogni 28 giorni anziché ogni mese. Il Tar del Lazio ha sospeso la discussione sui rimborsi in forma di giorni da sottrarre alle prossime bollette, rimandando la questione all'11 aprile. Inoltre stando alle notizie riportate dall'Ansa le compagnie telefoniche stanno preparando aumenti diversi. Resta però la data del 31 ottobre quando il Tar del Lazio dovrà pronunciarsi sui rimborsi che spettano ai consumatori che hanno cambiato operatore dopo il 23 giugno 2017.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Sequestri GdF oltre i 7 miliardi</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Marco Mobili e Giovanni Parente
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
17
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Contrasto alle frodi e all'evasione fiscale. La Guardia di Finanza punta sulle misure cautelari. In dieci anni - ha detto il comandante generale Giorgio Toschi - l'estensione del sequestro preventivo in forma equivalente anche ai delitti tributari, ha consentito di sottoporre a sequestro, su provvedimento della magistratura, beni mobili e immobili, azioni, quote societarie e disponibilità finanziarie per un valore che supera i 7 miliardi di euro. Con la circolare 1/2018 si è fornito ai reparti del corpo una guida completa per orientarli sugli interventi più mirati, puntando sulla complementarietà con le Entrate. Il filo conduttore principale è rappresentato dalla ricerca della compliance e soprattutto dal dialogo continuo tra tutte le componenti dell'Amministrazione finanziaria e i contribuenti. Il direttore delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini punta sull'adempimento spontaneo. Vanno evitate le azioni repressive indiscriminate. Approccio condiviso dai commercialisti che chiedono di definire e disciplinare i rapporti tra Fisco e contribuenti. (Ved. anche Italia Oggi: 'Gli atti della Gdf senza segreti' - pag. 30)
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>La privacy 'perde' le sanzioni penali</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Antonello Cherchi
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
17
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Privacy. Il decreto legislativo che armonizza la normativa nazionale a quella europea perde le sanzioni penali ora contenute nel codice della riservatezza. Dunque, dal 25 maggio, quando le regole Ue diventeranno efficaci sarà abrogata la parte penale. Restano le sanzioni penali per le fattispecie minori, come le false dichiarazioni e notificazioni al Garante, mentre sparisce l'articolo 167 relativo al trattamento illecito dei dati. Perdita 'compensata' da un sensibile inasprimento delle sanzioni amministrative voluto dal regolamento e giustificata dalla frequente prescrizione che colpisce gli illeciti penali. A favore ha giocato anche la sentenza Grande Stevens della Corte europea dei diritti dell'uomo che ha escluso il penale in presenza di una sanzione amministrativa pesante. Ragionamento che tuttavia non convince il garante europeo, Giovanni Buttarelli che ieri si è detto profondamente deluso dal 'colpo di spugna'. Ma la cancellazione non è definitiva perché l'iter si concluderà proprio a ridosso della scadenza del 25 maggio.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Ace con doppia penalizzazione</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Giorgio Gavelli
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
18
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Le società di capitali stanno lavorando per chiudere correttamente i bilanci dello scorso esercizio. Alcuni dubbi riguardano il calcolo dell'Ace. Nel determinare tale agevolazione, le società devono fare i conti con la pesante riduzione contenuta nel dl 50/2017 al coefficiente di remunerazione dell'incremento netto patrimoniale che dal 4,75% del 2016 è sceso all'1,6% del 2017 e poi all'1,5% per i periodi successivi. Nella maggior parte dei casi, anche in presenza di un incremento del capitale proprio nel 2017, la detassazione corrispondente si sta rivelando assai inferiore a quella pregressa, effetto solo in parte controbilanciato dalla riduzione di aliquota dal 27,5% al 24%. Ipotizzando una base Ace di 500mila euro, infatti, l'imponibile sottratto a Ires nel 2016 è stato pari a 23.750 euro, che scendono a soli 8mila euro per il 2017 e a 7.500 euro dal 2018. Per mantenere invariata l'agevolazione 2016, la società dovrebbe aver incrementato il capitale proprio di oltre 984mila euro nel 2017, aggiungendovi altri 100mila euro nel 2018.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Quadro RW alla prova dell'antiriciclaggio</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Renzo Parisotto
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
18
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Le istruzioni per la compilazione del quadro RW per il 2017 non contengono sostanziali novità rispetto all'anno precedente fatto salvo il rimando per i cosiddetti titolari effettivi alle nuove previsioni contenute nell'art. 1, comma 2, lettera pp) e nel successivo art. 20 del Dlgs 21 novembre 2007 n. 231 come introdotte dal Dlgs 25 maggio 2017 n. 90. Nella prima norma sono fornite le definizioni di titolare effettivo quale persona fisica nel cui interesse 'in ultima istanza' è istaurato il rapporto continuativo mentre nella seconda sono fornite definizioni di titolarità effettiva in caso di clienti diversi dalle persone fisiche. Il medesimo Dlgs 231/07 rivisto dal Dlgs 90/2017 contiene ora una definizione di valuta virtuale - art. 1 comma 2 lettera qq) - che viene anche citata nell'art. 1 del Dl 167/90 da cui derivano obblighi di monitoraggio a carico degli intermediari.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Spesometro, piccole fatture cumulate</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Alessandro Caputo e Gian Paolo Tosoni
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
19
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Restano pochi giorni per la trasmissione dello spesometro relativo al secondo semestre 2017. La scadenza è prevista per il 6 aprile. Entro lo stesso termine è possibile anche trasmettere lo spesometro del primo semestre 2017, senza applicazione di sanzioni, per la correzione di dati errati. La riapertura dei termini per lo spesometro corretto del primo semestre non dovrebbe applicarsi in caso di omessa trasmissione di quello originario. La novità più rilevante riguarda le fatture di importo inferiore a 300 euro (Iva compresa) registrate cumulativamente. Queste fatture ora possono essere comunicate in forma riepilogativa. Nello spesometro relativo al primo semestre 2017 questa semplificazione non era prevista. I soggetti interessati possono ora presentare la comunicazione dei dati anche del primo semestre comprendendo anche i documenti riepilogativi. Il Dl 148/2017 ha semplificato i dati da trasmettere e ha unificato i termini e la misura delle sanzioni anche per i contribuenti che hanno optato per la trasmissione 'volontaria' dei dati delle fatture.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Soci di Srl, no al recesso per giusta causa</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Angelo Busani e Elisabetta Smaniotto
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
20
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Il Tribunale di Catanzaro, con la sentenza del 21 novembre 2017, ha deciso che il socio di una Srl non può esercitare il diritto di recesso per giusta causa, dal momento che non può essere estesa alla società a responsabilità limitata la regola in tema di recesso per giusta causa recata, in materia di società di persone, dall'articolo 2285, comma 2, del Codice civile. La decisione dei giudici calabresi si fonda sull'idea che la 'complessiva disciplina' dettata dal legislatore della riforma del diritto societario ha costruito con riferimento alla Srl 'un apparato normativo tendenzialmente chiuso ed autonomo' rispetto a quello delle società di persone e delle società per azioni. La disciplina specifica del recesso dalla Srl risulta infatti ben definita nell'art. 2473 c.c., 'sia per quanto riguarda le cause legittimanti che le modalità di liquidazione della quota del socio receduto', cosicché non è possibile applicare analogicamente la normativa dettata per altri tipi societari.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Sequestri limitati</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Debora Alberici
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
32
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Per procedere al sequestro dei beni è necessario provare il ruolo nella frode. La Corte di cassazione, con la sentenza n. 14046 del 27 marzo 2018, annulla il sequestro sui beni della moglie del presunto evasore fiscale in assenza della prova di un ruolo attivo nella frode. Prova che può arrivare anche dalle intercettazioni. E' irrilevante che la moglie sia la titolare della cartiera usata per non pagare le imposte. I giudici del Palazzaccio hanno rigettato il ricorso presentato dalla Procura di Udine. Il caso riguardava un uomo che avvalendosi di una ditta intestata alla partner, aveva esportato all'estero della merce evadendo le imposte con una complessa operazione di frode fiscale. Dalle intercettazioni era emerso che la compagna era del tutto estranea ai fatti e agli illeciti posti in essere dall'evasore.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Cartelle prescritte in 5 anni</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Federico Marrucci
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
32
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
In assenza di sentenza definitiva di condanna si prescrivono in 5 anni le cartelle esattoriali tributarie. Ad affermarlo la Ctr Toscana con la sentenza n. 2224/2017. Nel caso analizzato un contribuente presentava ricorso conto l'intimazione di pagamento dell'Agenzia della riscossione inviato nel 2015 con cui richiedeva ben 300mila euro a titolo di Iva e Irpef proveniente dalle cartelle esattoriali notificate nel biennio 2007-2008. La difesa faceva leva sul vizio di notifica delle cartelle e sull'intervenuta prescrizione quinquennale del credito. La Ctp respingeva il ricorso. I colleghi di appello accoglievano, invece, le argomentazioni dell'appellante, ritenendo giuridicamente inesistenti le notifiche per mancata prova di invio e ricezione della lettera informativa al contribuente.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Le scelte imprenditoriali sono insindacabili</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Debora Alberici
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
32
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Le scelte imprenditoriali sono insindacabili. Neppure se inopportune perché mancanti di un'adeguata programmazione economico-finanziaria. Dunque, l'amministratore di una società non può essere condannato a risarcire i danni per la gestione 'discutibile' di una impresa condotta in fallimento. L'insindacabilità viene tuttavia meno qualora emerga l'assenza totale di diligenza nell'apprezzare preventivamente i margini di rischio della condotta. A sancirlo la Cassazione con la sentenza n. 7545 del 27 marzo 2018. Accolto il ricorso presentato dall'imprenditore contro la decisione con la quale i giudici di merito lo avevano condannato a risarcire il fallimento per i pregiudizi arrecati ai creditori.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Detrazione Iva: vale l'arrivo</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Fabrizio G. Poggiani e Francesco Zuech
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
33
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Detrazione Iva. Per l'Associazione nazionale commercialisti e Confimi Industria esiste un dies a quo 'teorico' e un dies a quo 'effettivo'. Il c.d. 'criterio d'arrivo' doveva costituire una soluzione per la gestione delle fatture di fine anno, ma è stato interpretato come una complicazione per le fatture di tutto il resto dell'anno. L'Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 1/E/2018, ha dichiarato salvi i comportamenti di chi fino al 16 gennaio 2018 aveva retro-imputato le fatture 2017 ricevute nei primi giorni del 2018, lasciando intendere che il criterio della data di arrivo travolga anche le fatture che arrivano i primi giorni del mese successivo, con la conseguenza di aver fatto sorgere l'obbligo di documentare la data di arrivo e di determinare lo slittamento di un mese della possibilità di detrarre l'Iva. Il documento di prassi amministrativa più che innovare sul dies a quo, (ri)espande il termine ultimo della detrazione (dies ad quem) anche per le fatture arrivate nei primi giorni dell'anno successivo.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Con la sospensione l'attività è abusiva</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Gabriele Ventura
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
35
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Se il commercialista è sospeso non può esercitare l'attività altrimenti commette il reato di esercizio abusivo della professione e rischia la reclusione fino a sei mesi o una multa da 103 a 516 euro. A chiarirlo è il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili nel pronto ordini 24/2018 in risposta ad un quesito formulato dall'Ordine di La Spezia. In un altro pronto ordini, il 32/2018, il Cndcec conferma, invece, la sussistenza dell'incompatibilità del contratto a tempo determinato da dipendente pubblico con l'esercizio della professione, se il tempo parziale è superiore al 50% del rapporto di lavoro a tempo pieno. Dunque, il reato di esercizio abusivo della professione si configura anche quando il professionista, regolarmente iscritto all'albo, si trovi nell'impossibilità di esercitare la professione in quanto colpito da provvedimento disciplinare di sospensione.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<div style="position: relative; background-color: #343399; color:white; width: 96%; height: 93px; padding-left: 27px; padding-top: 28px; font-size:11px; font-family: Arial;">
<b>Confsal-Unsa Coordinamento Agenzie Fiscali Salfi</b> - Via Nazionale 243 00184 Roma <br />
Telefono 06 4819507 Fax 4874618 <br />
Email <a style="text-decoration:none; color: white;" href="mailto:salfi@confsal-unsa.it">salfi@confsal-unsa.it</a> Pec <a style="text-decoration:none; color: white;" href="mailto:unsasalfi@pec.it">unsasalfi@pec.it</a> <br />
Sito internet <a style="text-decoration:none; color: white;" href="http://coordinamento.salfi.it" target="_blank">coordinamento.salfi.it</a>
</div>
</TD>
</TR>
</TABLE>
</body>
</html>