<TABLE cellSpacing="1" cellPadding="0" width="567" border="0" align="left" bgcolor="#FFFFFF">
<TR>
<TD>
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<IMG id="ridImg" src="http://www.salfi.it/metaping/salfi-notizie/salfi-header1.jpg" border="0" align="center" width="650" >
<div style="position:absolute; top: 32px; right: 24px; color:#009900; font-family: Arial; font-weight: bold; font-size: 12px;">13 Marzo 2018</div>
</div>
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<div style="width:540px; margin-left: 30px; position: relative; margin-top: 40px; border-bottom:1px solid #343399;">
<SPAN style="color:#88888d; font-family: Times New Roman; font-weight: bold; font-size: 24px; line-height: 63px;">Notizie di Interesse</SPAN>
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</div>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Padoan prepara il Def 'tecnico'</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Ivo Caizzi
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Corriere della Sera</b>
pag:
7
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan non intende presentare a Bruxelles documenti programmatici con i previsti obiettivi di debito e deficit alla scadenza di metà aprile prossimo. Il responsabile di via XX Settembre ha annunciato di essere impegnato solo 'sul quadro tendenziale, che comprende aggiornamenti in base alle variazioni delle variabili esogene dell'economia mondiale e alle nuove proiezioni del Pil della finanza pubblica definite in base a questo quadro'. Il ministro ha specificato che le 'ipotesi programmatiche' sono 'compito del prossimo governo e che a Bruxelles sono disponibili ad attendere l'insediamento del nuovo esecutivo italiano. Non ha escluso, però, la possibilità che il M5S e la Lega possano far introdurre loro proposte nel Def perché 'le forze politiche sono sovrane, questo documento verrà presentato in Parlamento e ci sarà un dibattito, ma per quanto riguarda l'attuale governo il compito si ferma al quadro tendenziale'.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Il sentiero (molto) stretto delle regole europee sulla prossima manovra</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Federico Fubini
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Corriere della Sera</b>
pag:
7
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Come ogni anno, attorno al 10 aprile il governo dovrebbe varare il Documento di economia e finanza (Def) ed entro la fine del prossimo mese dovrà mandarne alla Commissione europea la parte principale, quella che indica le tendenze dei conti pubblici, gli obiettivi di bilancio dell'Italia e le misure previste per realizzarli. Questa sezione del Def, il cosiddetto Programma di stabilità e di convergenza, va spedito il mese prossimo anche se un Paese, come l'Italia, sta attraversando una transizione politica da una maggioranza all'altra. Il punto è capire se quella transizione inizi alternando i contenuti del documento da parte di un governo che cura gli affari correnti in attesa del prossimo: e la risposta prevista dalle procedure europee, in proposito, è negativa. In attesa di un nuovo governo, i documenti da mandare a Bruxelles prevedono semplicemente scenari a 'politiche invariate'. Spetta all'esecutivo che si insedierà, eventualmente, cambiarle. Nel M5S e nella Lega è partito il dibattito su come influenzare i contenuti del Def di aprile e del programma da inviare a Bruxelles.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>'Famiglie, più disuguaglianze' Uno su quattro sotto gli 830 euro</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Mario Sensini
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Corriere della Sera</b>
pag:
28
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Crescono poco i redditi, calano i debiti, ma aumentano le disuguaglianze tra le famiglie italiane, con un peggioramento delle condizioni di vita dei giovani, degli immigrati e anche nel Nord del Paese. Un italiano su quattro, dice il rapporto Bankitalia sulle famiglie, è a 'rischio povertà', cioè guadagna meno del 60% del reddito medio equivalente, salito nel 2016 a 18.600 euro. Mentre il 44% della popolazione è in condizione di 'povertà finanziaria', cioè non ha beni immediatamente liquidabili sufficienti in caso di necessità. Nel 2016 il reddito medio delle famiglie è cresciuto del 3,5% sul 2014 ma questo miglioramento ha riguardato le famiglie con un capofamiglia lavoratore dipendente o pensionato, che sono anche riuscite ad accrescere i risparmi. Per le famiglie più giovani e quelle degli immigrati, invece, le condizioni peggiorano. Le persone che vivono in famiglia senza percepire alcun reddito sono l'8,7% in Italia, ma raggiungono il 13,3% nel Sud del Paese. E i cittadini a rischio povertà, quelli con meno di 830 euro mensili, sono al 23%, un livello molto alto. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: 'Sud e stranieri a rischio povertà ma il calo dei redditi ora è fermo' - pag. 2 e Italia Oggi: 'Cresce il reddito delle famiglie ma anche il rischio di povertà' - pag. 37)
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>La check list per il saldo Iva 2017</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Luca De Stefani
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
25
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Entro venerdì 16 marzo andrà versato il saldo Iva 2017, ma a differenza dello scorso anno i contribuenti che liquidano l'Iva trimestralmente non possono considerare, nel calcolo, le fatture passive del 2017 che sono state ricevute dal 1° gennaio al 16 marzo 2018, non solo perché hanno dovuto inviare entro la fine di febbraio 2018 la liquidazione Iva dell'ultimo trimestre del 2017, ma soprattutto perché l'Iva addebitata in queste fatture può essere detratta solo nel 2018, nel modello annuale Iva 2019, relativo al 2018. Per la circolare 1/E/2018, infatti, la detrazione dell'Iva è subordinata all'esistenza di questo duplice requisito: l'Iva deve essere esigibile e la fattura deve essere ricevuta. Con le nuove regole il credito annuale Iva può essere compensato orizzontalmente in F24 per importi superiori a 5mila euro annui 'solo a partire dal decimo giorno successivo a quello di presentazione della dichiarazione' da cui il credito emerge. La dichiarazione Iva 2018, per il 2017, va presentata tra il 1°febbraio e il 30 aprile 2018.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Deducibilità ampia per le imprese minori</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Giorgio Gavelli e Gian Paolo Tosoni
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
25
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
L'intreccio tra Iva e imposte dirette è molto forte per le imprese minori in contabilità semplificata; infatti queste assumono ai fini della determinazione del reddito le operazioni registrate ai fini Iva sia applicando il regime naturale di cassa con la annotazione dei mancati incassi e pagamenti, sia nella ipotesi di opzione per il criterio delle registrazioni Iva in cui si assumono pari-pari le registrazioni Iva. Quindi per i contribuenti in contabilità semplificata le fatture 2017 registrate nel 2018 divengono un costo deducibile nel 2018 alleggerendo la perdita fiscale 2017 già pesante per il concorso delle rimanenze iniziati senza contropartita di quelle finali. Per la circolare 1/E/2018 la ricezione della fattura deve emergere da una corretta tenuta della contabilità e in particolare dal numero progressivo attribuito. Le fatture di acquisto ricevute nel 2018 e annotate in tale anno saranno un costo deducibile nel 2018 e l'Iva sarà detraibile nel periodo del 2018 in cui i predetti documenti sono stati registrati.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Omesse ritenute, condanne da revocare</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Antonio Iorio
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
26
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Le nuove soglie di punibilità per i mancati versamenti di ritenute e Iva impongono di rivedere le sentenze definitive. A confermare questo principio è la Corte di cassazione con la sentenza n. 10810/2018. Nel caso analizzato un contribuente era stato condannato in via definitiva per i reati di omesso versamento delle ritenute e omesso versamento Iva. Per entrambe le fattispecie gli illeciti si collocavano al di sotto delle nuove soglie di punibilità (150mila euro per le ritenute certificate e 250mila euro per l'Iva). Richiedeva così la revoca delle condanne divenute definitive. Il tribunale rigettava la richiesta e l'interessato ricorreva per cassazione. La Suprema corte ha accolto il ricorso rilevando che la citata soglia dei due reati, al di sotto della quale operano soltanto sanzioni amministrative, rientra nell'abrogazione parziale dei due delitti. Il giudice in presenza dell'abrogazione della norma incriminatrice deve dichiarare che il fatto non è previsto dalla legge come reato. (Ved. anche Italia Oggi: 'Omessi versamenti Iva, i decreti sono da revocare' - pag. 41)
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Tra studi di settore e verifiche il contraddittorio cambia</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Luigi Lovecchio
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
26
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Negli accertamenti standardizzati (studi di settore) la motivazione deve essere integrata dalle ragioni che hanno indotto l'ufficio a rigettare le osservazioni del contribuente. Negli accertamenti derivanti da accessi e verifiche, invece, l'ufficio è chiamato a valutare soltanto le osservazioni del contribuente senza esplicitare le ragioni del rigetto. E ancora. Il difetto di contraddittorio non è causa automatica di nullità dell'accertamento, poiché il contribuente deve dimostrare la rilevanza delle eccezioni che avrebbe dedotto. Invece, quando il contraddittorio è previsto dalla norma nazionale la sua mancanza determina sempre la nullità dell'atto. Le recenti pronunce della Cassazione dimostrano un approccio privo di visione sistematica. Secondo le Sezioni Unite negli accertamenti da studi di settore il contraddittorio preventivo è obbligatorio e la sua mancanza determina la nullità della rettifica.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Sismabonus anche con locazione</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Giuseppe Latour
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
26
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Con la risoluzione n. 22/E, pubblicata ieri, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che i soggetti Ires possono usufruire del sisma bonus anche quando gli immobili messi in sicurezza vengono destinati alla locazione. Dunque la detrazione fiscale spetta anche se gli immobili oggetto di ristrutturazione non sono utilizzati a fini produttivi da parte della società ma vengono dati in affitto. Il decreto legge 63/2013, modificato dalla legge di Bilancio 2017, prevede una detrazione base del 50% (che può salire anche all'80%) per le spese sostenute da persone fisiche e società dal 1°gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 per l'adozione di misure antisismiche su edifici situati nelle zone sismiche 1, 2 e 3. (Ved. anche Italia Oggi: 'Sismabonus anche per edifici in affitto' - pag. 41)
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Regime del margine, stretta sulla buona fede</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Laura Ambrosi
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
26
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Per l'applicazione del regime del margine spetta all'acquirente provare la buona fede e di aver adottato ogni ragionevole controllo, non potendo limitarsi a rilevare che l'acquisto sia avvenuto da un soggetto italiano e non direttamente da quello estero. Rientra così nella condotta diligente, in una compravendita di veicoli usati, l'individuazione dei precedenti intestatari risultanti dalla carta di circolazione, eventualmente integrati da altri elementi di agevole e rapida reperibilità, al fine di accertare se l'Iva sia già stata assolta a monte da altri, senza possibilità di detrazione. A confermare questo principio è la Corte di cassazione con l'ordinanza n. 5978 depositata ieri. In caso di veicoli la condotta diligente consiste nell'individuare i precedenti intestatari tramite la carta di circolazione.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Stop ai rimborsi del 730 da comunicare</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Mario Cerofolini e Lorenzo Pegorin
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
27
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Con la circolare n. 4/E di ieri l'Agenzia delle Entrate passa in rassegna tutti gli aspetti tecnico/burocratici relativi al flusso telematico dei risultati contabili dei 730 destinato ai sostituti d'imposta. L'Agenzia ricorda i cambiamenti che hanno interessato la fase finale dell'assistenza fiscale, principalmente per effetto dell'introduzione del 730 senza sostituto, della dichiarazione precompilata diretta e dei controlli preventivi sui rimborsi. Per agevolare Caf, intermediari e sostituti d'imposta, il documento contiene un crono programma per la gestione del flusso telematico del 730 che detta le scadenze per sostituti d'imposta nella gestione dell'adempimento. Il conguaglio viene eseguito dai sostituti d'imposta solo a seguito della ricezione dei risultati contabili da parte delle Entrate. Si tratta di comunicazioni che vanno gestite obbligatoriamente tramite i servizi telematici dell'Agenzia. Per consentire ai sostituti di trasmettere correttamente i dati sono stati predisposti il quadro CT e il modello Cso. La circolare indica anche le procedure con cui gestire il flusso telematico dei 730 sottoposti a controlli preventivi. (Ved. anche Italia Oggi: 'Controlli preventivi a tre vie' - pag. 37)
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Consulenti elusivi sanzionati</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Valerio Stroppa
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
39
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Nel documento 'Mandatory disclosure rules' l'Ocse fornisce le linee guida per l'invio obbligatorio alle autorità tributarie delle informazioni relative agli schemi volti a nascondere l'effettiva titolarità dei patrimoni allo scambio di informazioni globale. L'organizzazione parigina prevede sanzioni economiche per i professionisti che aiutano i propri clienti a nascondere i capitali offshore. I consulenti infedeli potranno essere colpiti anche con penalità aggiuntive, quali la sospensione dall'albo e la pubblicazione dei nomi. Avvocati, commercialisti, consulenti finanziari, banche e altri intermediari sono dunque avvisati. Devono rendere note al fisco del proprio paese le strutture contrattuali e societarie che architettano a favore dei propri clienti favorendo l'evasione. L'obiettivo è schivare il radar del Common reporting standard che da quest'anno coinvolge oltre 100 stati nello scambio automatico di informazioni finanziarie ai fini fiscali.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Aliquote fiscali giù del 9%</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Matteo Rizzi
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
40
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Dalla crisi economica del 2008 sono 78 le multinazionali che hanno diminuito il proprio carico fiscale di almeno il 9%. Secondo un'analisi del Financial Times, l'aliquota effettiva delle imposte sulle società è scesa mediamente del 9% in 10 anni, mentre la tendenza a lungo termine è ancora più pronunciata, con un'aliquota effettiva diminuita di quasi un terzo dal 2000, dal 34 al 24%. Secondo lo studio, i tagli dei governi alle aliquote delle società riguardano solo circa la metà della diminuzione delle imposte versate. Questo suggerisce che le multinazionali hanno messo in atto vari meccanismi al fine di diminuire il proprio carico fiscale. La tendenza al ribasso delle aliquote delle imposte sulle società promossa dai paesi Ocse, è continuata in un momento in cui al contrario le imposte sui consumatori e sui lavoratori sono aumentate. Dal 2008 i Paesi hanno ridotto le aliquote societarie del 5%, mentre i governi in media hanno aumentato le imposte sulle persone fisiche del 6%.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>L'Ue chiede all'Ocse: valutare riforma Trump</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Matteo Rizzi
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
40
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
L'Unione europea chiede all'Ocse di valutare se la riforma fiscale Trump rispetta gli standard della tassazione internazionale. Il consiglio europeo ha incaricato il forum dell'Ocse sulle pratiche fiscali dannose di procedere alla revisione della riforma fiscale degli Stati Uniti con lo scopo di condurre una revisione 'accelerata' dei cambiamenti fiscali contenuti nella riforma Trump che ha introdotto una riduzione delle imposte societarie dal 35 al 21,5%. L'Ue ha monitorato la situazione per mesi e ha messo in guardia le disposizioni contro l'erosione della base imponibile (Beat) e la tassa anti-abuso (Fdii), che secondo i funzionari Ue potrebbero infrangere le regole del commercio internazionale. Secondo esperti della Ue il Beat potrebbe essere incompatibile con l'art. 24 dell'Ocse Model Tax Convention che stabilisce il principio della non-discriminazione.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Accesso breve con tutele</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Stefano Loconte
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
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<b>Italia Oggi</b>
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41
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Il termine dilatorio di 60 giorni che garantisce il contraddittorio preventivo si applica anche alle ipotesi di 'accesso breve o istantaneo' finalizzato all'acquisizione della documentazione. Ad affermarlo la Corte di cassazione con la sentenza n. 5999/2018. Nel caso analizzato l'Agenzia delle Entrate faceva ricorso presso i giudici del Palazzaccio contro la sentenza della Ctr Toscana che aveva confermato l'annullamento dell'avviso di accertamento emesso a carico di una società in relazione alla ripresa a tassazione di Iva e Irap per mancato rispetto del termine dilatorio di cui all'articolo 12 comma 7 dello Statuto del contribuente.
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