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<TR>
<TD>
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<div style="position:absolute; top: 32px; right: 24px; color:#009900; font-family: Arial; font-weight: bold; font-size: 12px;">14 Febbraio 2018</div>
</div>
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<div style="width:540px; margin-left: 30px; position: relative; margin-top: 40px; border-bottom:1px solid #343399;">
<SPAN style="color:#88888d; font-family: Times New Roman; font-weight: bold; font-size: 24px; line-height: 63px;">Notizie di Interesse</SPAN>
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</div>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Il jolly europeo sui conti? Valeva 30 miliardi</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Mario Sensini
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Corriere della Sera</b>
pag:
27
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Oramai ci siamo giocati tutti i jolly della Ue che in flessibilità ci ha scontato 30 miliardi negli ultimi anni. Non resta, dice l'Ufficio parlamentare di bilancio, che la riduzione del debito pubblico. Un suo aumento, afferma la Corte dei conti, non è più praticabile. La ripresa c'è ma questo non deve indurre ad allentare la presa sui conti e la riduzione del debito pubblico concorda il premier Gentiloni. Già quest'anno rischiamo una manovra correttiva sui conti pubblici dello 0,3% del Pil. Per i prossimi anni la situazione è ancora più complessa. Ci sono le clausole di salvaguardia che evitano l'aumento dell'Iva. Per il 2019 servono 12,5 miliardi e dal 2020 altri 19,2 miliardi l'anno. Trovare coperture alternative è arduo, dopo i tagli alle spese degli ultimi anni. Il riordino degli sgravi fiscali, finora, si è rivelato impraticabile, difficile immaginare altri ritocchi sulle pensioni. Non resta che la riduzione concreta del debito pubblico. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: 'Corte conti e Upb, altolà ai 'voli' elettorali' - pag. 7 e Italia Oggi: 'Rischio di manovra correttiva' - pag. 32)
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Regole e cavilli costano 60 miliardi I commercialisti: basta con la babele</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Isidoro Trovato
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Corriere della Sera</b>
pag:
28
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Ieri si sono tenuti, a Roma, gli 'Stati generali' dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. La fotografia che ne è uscita dell'Italia fiscale dice che c'è molto da fare. Per ogni singola partita Iva gli adempimenti fiscali costano in media 10 mila euro l'anno. Moltiplicato per i sei milioni di soggetti si traduce in un totale da 60 miliardi che erano 58 nel 2014. Significa che in tre anni la spesa annuale per gli adempimenti è salita di 514 euro per ogni partita Iva. Per il presidente della categoria, Massimo Miani, le strategie di contrasto all'evasione fiscale porteranno a grandi risultati entro il 2020, ma i costi della lotta all'evasione ricadono direttamente su imprese e professionisti. Sta diventando sempre più difficile gestire la mole degli invii telematici che nel 2017 sono stati quasi 200 milioni. Occorre interrogarsi sull'effettiva utilità di accumulare nell'Anagrafe Tributaria dati sempre più analitici e costosi. Anziché chiederne sempre di nuovi sarebbe opportuno concentrarsi su quelli già presenti. Miani propone di istituire un'autorità di garanzia indipendente del contribuente. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: 'Il costo-adempimenti continua a crescere: superati i 60 miliardi' - pag. 2 e Italia Oggi: 'Basta oneri per i professionisti' e 'Sono 60 i miliardi a carico di studi professionali e imprese nel 2017' - pag. 37)
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>E-fattura verso un debutto graduale</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Andrea Marini e Giovanni Parente
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
2
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Sull'obbligo di fattura elettronica tra privati la politica raccoglie l'assist dei commercialisti e apre alla possibilità di un debutto graduale e all'introduzione di incentivi. Il viceministro all'Economia, Luigi Casero ha annunciato che nel giro di un mese verranno approvati interventi in questa direzione. Favorevole a un meccanismo meno rigido di entrata in vigore anche Forza Italia che chiede un cambiamento strutturale del regime fiscale e l'introduzione di una flat tax, un'aliquota unica per famiglie e imprese, no tax area a 12mila euro, revisione degli sconti fiscali e lotta, seria, all'evasione. Fratelli d'Italia chiede che l'introduzione della fattura elettronica preveda premialità e sia senza costi per chi deve adeguarsi. Il M5S punta sulla necessità di diminuire la pressione fiscale, con la riduzione a tre scaglioni e l'ampliamento della no tax area. La Lega rivendica la proposta della flat tax.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Il Fisco rilancia gli investimenti ma credito ancora sotto media Ue</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Gianni Trovati
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
13
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Ripartono gli investimenti in Italia. Ma per tornare ai livelli pre-crisi c'è ancora molto da fare. La ritrovata fiducia è alimentata anche dagli aiuti fiscali del pacchetto Impresa 4.0 e dalle misure della finanza per la crescita, mentre il credito è ancora un problema soprattutto per i settori innovativi. Sul quadro Italia presentato ieri dalla Bei al ministero dell'Economia pesa una doppia incognita: l'incertezza sull'evoluzione del quadro normativo, che in Italia preoccupa l'89% delle imprese mentre in Europa agita in media il 72% delle aziende, e un settore pubblico che fatica a cambiare ritmo. Se su impianti e macchinari qualcosa si è recuperato, c'è ancora molto da fare sul fronte degli investimenti pubblici ha riconosciuto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Per Panucci (Confindustria) sono buoni i risultati provenienti da incentivi fiscali e finanza per la crescita ma serve continuità per avere effetti strutturali. (Ved. anche Il Corriere della Sera: 'Bei, più investimenti per 8 imprese su 10' - pag. 28)
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Registro, la Ctp dribbla la Cassazione</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Veronica Busetta e Luca Miele
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
19
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Secondo la Commissione tributaria provinciale di Milano (sentenza n. 571 del 12 febbraio 2018) le recenti modifiche all'articolo 20 del Testo unico del registro non hanno efficacia retroattiva, tuttavia la norma previgente non è per forza in contrasto con le nuove regole. Si aggiunge così un nuovo capitolo alla querelle sulla natura interpretativa o innovativa dell'art. 20 Tur, così come modificato dalla manovra 2018. La pronuncia riguarda un accertamento relativo a un conferimento di azienda e successiva cessione totalitaria della partecipazione nella conferitaria; operazione riqualificata dall'ufficio come cessione di azienda ai fini dell'imposta di registro, in quanto l'effetto finale degli atti va identificato, appunto, quale cessione di azienda. Il contrasto che ancora si registra nella giurisprudenza di legittimità autorizza a tener conto della novità legislativa sulla base di una lettura della norma costituzionalmente orientata in direzione della preminenza del principio di ragionevolezza.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Conguaglio ereditario con aliquota dell'1%</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Massimo Romeo
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
19
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Con la sentenza n. 572 la Ctp di Milano ha affermato che il conguaglio in denaro disposto dalla sentenza sulla divisione della comunione ereditaria non costituisce ricchezza aggiuntiva tassabile come trasferimento immobiliare, ma una diversa assegnazione della quota ereditaria. Pertanto, la tassazione, ai fini dell'imposta di registro, deve limitarsi all'1% dell'intero valore netto della massa comune. Il caso, analizzato dai giudici tributari di primo grado, riguardava l'impugnazione da parte di alcuni coeredi di avvisi tramite i quali l'Amministrazione finanziaria liquidava l'imposta di registro in relazione ad una sentenza della Corte di appello sulla divisione della comunione ereditaria del de cuius. Il testamento pubblico disponeva a favore del coniuge l'usufrutto generale della casa di abitazione e istituiva eredi universali tre dei figli. Inoltre, la loro quota spettante doveva essere soddisfatta in denaro. Agli altri tre figli, oltre alla legittima, andava anche l'intera quota disponibile.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Niente sconti al 'terzo assuntore'</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Angelo Busani
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
19
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Il decreto che omologa il concordato fallimentare con intervento di un terzo assuntore è soggetto a imposta di registro in misura proporzionale. Non è possibile applicare l'imposta di registro in misura fissa. Ad affermarlo la Corte di cassazione nella sentenza n. 3286/2018. Per la Corte, il concordato con assuntore e il concordato con cessione di beni non sono equiparabili poiché, a fronte della vicenda traslativa che si ha nel primo caso, nel concordato con cessione non si assiste a un trasferimento di beni ma al semplice conferimento di un mandato. Il decreto che omologa il concordato con cessione di beni, infatti, non comporta il trasferimento di proprietà dei beni ceduti, ma l'attribuzione a disporre di tali beni. Il trasferimento dei beni dall'impresa in concordato al soggetto acquirente si ha solo in esito all'esecuzione di questo mandato ad alienare e non nel momento di conferimento del mandato stesso.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Rottamazione, stop alle esecuzioni</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Rosanna Acierno
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
20
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
La presentazione dell'istanza di rottamazione delle cartelle blocca le misure cautelari non avviate ma non tutte le misure attivate per la riscossione coattiva dei debiti iscritti a ruolo. Trascorsi 60 giorni dalla notifica della cartella o 90 giorni dalla notifica dell'atto esecutivo, l'Agenzia delle Entrate-Riscossione può avviare le seguenti misure cautelari: l'iscrizione di ipoteca sugli immobili del contribuente, ma solo se il credito per cui si procede non è inferiore a 20mila euro; il fermo di auto e moto per debiti di qualsiasi importo. Trascorsi 60 giorni dalla notifica della cartella o, nel caso di accertamenti esecutivi, 210 giorni dalla notifica dell'avviso esecutivo, è possibile avviare le seguenti misure esecutive: il pignoramento di crediti vantati verso terzi (salari e stipendi); il pignoramento di somme dovute dalla Pa; il pignoramento di beni mobili del debitore; il pignoramento di seconde case per debiti superiori a 120mila euro. La presentazione dell'istanza di rottamazione blocca l'invio di tutte le misure cautelari ed esecutive non ancora eseguite.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Operazioni inesistenti, prova all'acquirente</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Antonio Iorio
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
20
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Spetta al contribuente/acquirente l'onere di dimostrare di aver agito in buona fede e cioè che utilizzando l'ordinaria diligenza, non poteva accorgersi della frode. Dunque, nelle operazioni soggettivamente inesistenti l'Amministrazione può limitarsi a provare anche in via presuntiva la fittizietà dell'operazione. Ad affermarlo la Corte di cassazione con due ordinanze, n. 3473 e 3474, depositate ieri. In entrambe l'Ufficio recuperava l'Iva sugli acquisti in quanto ritenuti connessi a fatture soggettivamente inesistenti. Un terzo, infatti, si era interposto fittiziamente nelle operazioni al solo scopo di evadere le imposte.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Per il Terzo settore trasparenza soft</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Giuseppe Latour
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
21
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Gli obblighi di trasparenza previsti dalla legge sulla concorrenza a carico degli enti non commerciali dovranno essere interpretati, almeno all'inizio, in versione leggera. E' l'orientamento espresso dall'Autorità anticorruzione, il soggetto che vigila sugli adempimenti del Dlgs 33/2013. L'Autorità non emanerà linee guide sul tema in quanto l'Anac non è stata indicata dalla legge come soggetto vigilante. Non comminerà neanche le relative sanzioni. La conseguenza è che viene meno il pericolo di un'attuazione retroattiva sul 2017, i dati relativi al 2018 andranno pubblicati a febbraio 2019. La norma interessa associazioni, Onlus e fondazioni che intrattengono rapporti con la Pa e le società pubbliche. Questi soggetti, entro il 28 febbraio di ogni anno, devono pubblicare sui propri siti le informazioni relativa a sovvenzioni e contributi percepiti. La comunicazione sugli stanziamenti ricevuti quest'anno va effettuata nel 2019.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Rimborsi a contestazione illimitata</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Alessandro Galimberti
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore</b>
pag:
21
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Accertamento. L'Amministrazione finanziaria può contestare il credito esposto in dichiarazione anche dopo la decadenza dei termini di accertamento. Ad affermarlo la Cassazione civile con l'ordinanza n. 3472/2018, deposita ieri. I giudici di legittimità hanno rovesciato due decisioni conformi delle Ctp Roma e Ctr Lazio che avevano avallato il credito d'imposta di un contribuente per decadenza dei termini di accertamento. Gli 'ermellini' hanno censurato le due pronunce in quanto non avevano tenuto conto degli ultimi riferimenti giurisprudenziali e, in particolare, delle conclusioni delle Sezioni Unite n. 5069/2016.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Rimborsi Iva in tempi stretti</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Cristina Bartelli e Valerio Stroppa
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
31
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
L'Agenzia delle Entrate detta le istruzioni agli uffici in merito ai rimborsi Iva. I tempi di erogazione dovranno avvenire in base alla classe di rischio (alta, medio o bassa). Nella guida si ricorda che a partire dal 1°gennaio 2018 i rimborsi da conto fiscale, richiesti sia in procedura semplificata che in procedura ordinaria, non sono più erogati dai competenti agenti della riscossione, ma pagati direttamente dalla struttura di gestione. Nel 2017 i beneficiari dei rimborsi Iva sono stati 68mila. L'importo restituito è ammontato a 12 miliardi di euro. E i tempi medi di lavorazione e erogazione si sono attestati intorno a 90 giorni. Per il 2018 gli obiettivi vedono tempi medi di lavorazione e liquidazione in 70 giorni, per le procedure semplificate i giorni scendono a 40.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Società di comodo, fisco soft</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Duilio Liburdi e Massimiliano Sironi
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
33
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
L'assegnazione di immobili ultra-quinquennali a società semplice non genera imposte. Ad affermarlo la Dre Piemonte in risposta ad un'istanza di interpello presentata dal contribuente. La vicenda riguarda una società semplice intenzionata ad assegnare i suoi beni immobili ai soci. La società manifestava incertezze in merito all'inquadramento tributario di tale operazione, alla luce di quanto previsto dall'art. 47 comma 7 del Tuir. In caso di assegnazione di beni immobili ai soci di società semplice, in capo alla società si verifica l'assenza di presupposto impositivo. Non è possibile, infatti, invocare il meccanismo di determinazione della plusvalenza di cui all'art. 86, comma 1, del Tuir, in quanto applicabile ai soli beni in regime d'impresa commerciale. La società semplice, come noto, non può svolgere in alcun modo attività commerciale.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Commercialisti, vietate le società-schermo</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Debora Alberici
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
33
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Per sfuggire alla responsabilità professionale nei confronti del cliente il commercialista non può far uso delle società-schermo. L'impresa, con il professionista a capo, è tenuta a risarcire il cliente in caso di consulenza fiscale errata. Consulenza errata che ricomprende anche la redazione della dichiarazione dei redditi. Ad affermarlo la Corte di cassazione con l'ordinanza n. 3429 di ieri che ha respinto il ricorso di una Srl colpevole per l'errata compilazione del modello 770 di un cliente a seguito della quale era scattata la cartella esattoriale. Per la difesa un ente non poteva rispondere per una responsabilità squisitamente professionale. Gli Ermellini hanno risposto che tale responsabilità s'incardina nel modello di natura contrattuale; pertanto l'accordo fra commercialista e cliente, in caso di inadempimento, fa scattare il risarcimento del danno.
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<b>Intrastat senza valore fiscale</b>
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<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Roberto Rosati
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<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
34
</font>
</td>
</tr>
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<font face="verdana" size="2">
L'Agenzia delle Dogane ha pubblicato le istruzioni per l'uso e la compilazione dei modelli Intrastat. A partire da quest'anno gli elenchi riepilogativi dei beni e servizi acquistati in altri paesi Ue hanno soltanto funzione statistica. Significa che non devono essere più presentati se le merci non entrano in Italia. La conseguenza è che la presentazione degli elenchi Intra-2 è obbligatoria solo per i soggetti tenuti, in ragione dell'entità degli acquisti effettuati in ciascuno dei 4 trimestri precedenti, alla periodicità mensile. Per gli altri soggetti la presentazione degli elenchi, con cadenza trimestrale, è facoltativa.
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<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
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<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Fornitore inattivo, detrazione Iva è valida</b>
</font>
</td>
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<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Valerio Stroppa
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</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
34
</font>
</td>
</tr>
<tr>
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<font face="verdana" size="2">
Il contribuente che riceve una fattura da un fornitore inattivo non perde il diritto alla detrazione dell'Iva. Ciò a patto che l'operazione sia stata regolarmente effettuata, documentata e registrata. La legge non può imporre agli operatori economici l'obbligo di accertare la 'vitalità' delle proprie controparti. E anche laddove la norma lo prevedesse, un simile inadempimento va considerato 'di carattere formale, che non può quindi, avere l'effetto di inibire il diritto alla detrazione del tributo qualora sussistano i requisiti sostanziali posti alla base del medesimo diritto'. Ad affermarlo è Assonime in un approfondimento di ieri.
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<div style="position: relative; background-color: #343399; color:white; width: 96%; height: 93px; padding-left: 27px; padding-top: 28px; font-size:11px; font-family: Arial;">
<b>Confsal-Unsa Coordinamento Agenzie Fiscali Salfi</b> - Via Nazionale 243 00184 Roma <br />
Telefono 06 4819507 Fax 4874618 <br />
Email <a style="text-decoration:none; color: white;" href="mailto:salfi@confsal-unsa.it">salfi@confsal-unsa.it</a> Pec <a style="text-decoration:none; color: white;" href="mailto:unsasalfi@pec.it">unsasalfi@pec.it</a> <br />
Sito internet <a style="text-decoration:none; color: white;" href="http://coordinamento.salfi.it" target="_blank">coordinamento.salfi.it</a>
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