<TABLE cellSpacing="1" cellPadding="0" width="567" border="0" align="left" bgcolor="#FFFFFF">
<TR>
<TD>
<div style="position: relative;">
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<div style="position:absolute; top: 32px; right: 24px; color:#009900; font-family: Arial; font-weight: bold; font-size: 12px;">29 Gennaio 2018</div>
</div>
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</div>
<div style="width:540px; margin-left: 30px; position: relative; margin-top: 40px; border-bottom:1px solid #343399;">
<SPAN style="color:#88888d; font-family: Times New Roman; font-weight: bold; font-size: 24px; line-height: 63px;">Notizie di Interesse</SPAN>
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</div>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Detrazione Iva, i nodi delle fatture tardive</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Matteo Balzanelli e Massimo Sirri
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.</b>
pag:
19
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Con la circolare n. 1/E/2018 l'Agenzia delle Entrate corregge, a favore del contribuente, un'interpretazione contenuta nel dl 50/2017 che concede più tempo per detrarre l'Iva. La detrazione può essere esercitata, quindi, al più tardi con la dichiarazione (anche integrativa) relativa all'anno nel quale è stata ricevuta la fattura. I contribuenti dovranno prestare attenzione alla 'gestione' della data di ricezione dei documenti e, soprattutto, a come eventualmente provarla. Sul punto la circolare pare assumere una posizione 'blanda', affermando che la ricezione deve emergere da una corretta tenuta della contabilità rinviando alla norma che obbliga il contribuente a numerare in ordine progressivo le fatture e le bollette doganali ricevute. Da chiarire i tempi di 'recupero' del tributo se il documento è ricevuto entro il 16 del mese seguente. (Ved. anche Italia Oggi: 'Iva, detrazione non fruibile se manca la fattura d'acquisto' - pag. 8)
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Attenzione ai termini per regolarizzare</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Matteo Balzanelli e Massimo Sirri
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.</b>
pag:
19
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Data l'importanza attribuita alla ricezione della fattura, la circolare 1/E/2018 dell'Agenzia delle Entrate rammenta che, se non si riceve il documento entro 4 mesi dalla data di effettuazione dell'operazione, occorre procedere alla regolarizzazione. In difetto, si applica la sanzione del 100% dell'imposta non regolarizzata, con il minimo di 250 euro. Il cessionario deve effettuare il versamento dell'imposta entro 30 giorni dalla scadenza per evitare la sanzione. L'autofattura, una volta restituita dalle Entrate è annotata, al più tardi entro il termine per la presentazione della dichiarazione relativa all'anno della regolarizzazione, nel registro degli acquisti per l'esercizio della detrazione. Se, mentre è in corso il termine per la regolarizzazione si riceve la fattura del fornitore, la regolarizzazione viene meno e l'Iva addebitata in fattura è detraibile secondo le regole ordinarie.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>L'Oic 11 aspetta la pubblicazione</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Giorgio Gavelli
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.</b>
pag:
22
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
La validazione definitiva degli emendamenti ai vari principi datati 2016 non è stata accompagnata dalla pubblicazione della versione finale del documento Oic 11, alla cui bozza resa in pubblica consultazione i soggetti interessati potevano inviare osservazioni entro lo scorso 13 novembre. Si tratta di un documento fondamentale, perché individua e specifica le finalità e i postulati del bilancio di esercizio, indicando anche come comportarsi nelle ipotesi in cui la fattispecie oggetto di rilevazione contabile non trova una previsione dell'ambito degli Oic. Circa quest'ultima problematica la bozza prevede che le società facciano riferimento ai principi contabili che trattano casi simili o ai postulati di bilancio. In merito a questi ultimi la bozza segnala che il documento definitivo chiarirà il rapporto tra i postulati di bilancio e i framework internazionali di generale applicazione.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Dai debiti alle svalutazioni il minirestyling in bilancio</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Giorgio Gavelli
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.</b>
pag:
22
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Prime modifiche ufficiali al set di principi contabili definiti dall'Oic a fine 2016. Lo scorso 29 dicembre l'Organismo italiano di contabilità ha pubblicato la versione definitiva degli emendamenti ad alcuni dei principi contabili che le società italiane non Ias-adopter hanno applicato, per la prima volta, nel bilancio approvato nel corso del 2017. Le novità costituiscono un intervento di manutenzione teso a chiarire alcuni contenuti che in sede di prima applicazione avevano originato qualche perplessità. Le modifiche ora approvate in via definitiva si applicano ai bilanci con esercizio avente inizio dal 1°gennaio 2017; questo significa che le società devono velocemente interiorizzarne i contenuti. Le modifiche sono riportate in un grafico a lato dell'articolo. Alcune vanno applicate retroattivamente. L'intervento più rilevante riguarda il principio contabile Oic 19 dove sono stati inseriti nuovi paragrafi riguardanti la ristrutturazione del debito. La modifica più consistente riguarda la contabilizzazione degli utili derivanti dall'operazione e dei relativi oneri di transazione.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Soci non liquidati esclusi dai ricorsi</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Laura Ambrosi
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.</b>
pag:
33
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
E' inammissibile il ricorso del socio per il debito della società estinta se non ha percepito alcuna somma dal riparto della liquidazione e l'ufficio non gli ha notificato alcun provvedimento direttamente. In assenza di una responsabilità nel pagamento del debito sociale, manca qualunque interesse ad agire in giudizio. A chiarire questo principio è la Commissione tributaria regionale della Lombardia con la sentenza 2842/1/2017. L'Agenzia delle Entrate notificava un accertamento a una società che veniva impugnato dinanzi al giudice tributario. La Ctp annullava la pretesa in accoglimento del ricorso della contribuente e l'Agenzia presentava appello. Il Collegio chiarisce che né i soci né il liquidatore subentrano in maniera automatica nei rapporti tra l'impresa cessata e l'amministrazione.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Cocopro stabilizzati tra i beneficiari del bonus assunzioni</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
La. A.
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.</b>
pag:
33
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
E' illegittimo il disconoscimento del credito d'imposta per le nuove assunzioni se fondato esclusivamente sulla riqualificazione del contratto a progetto in contratto di lavoro subordinato a tempo determinato: occorrono infatti ulteriori indagini sulle mansioni effettivamente svolte dai lavoratori, sulla genuinità del progetto e sulla sussistenza del vincolo di subordinazione. A chiarirlo è la Ctp di Roma con la sentenza 80/38/2018 depositata lo scorso 2 gennaio. Tutto ha inizio con alcuni provvedimenti attraverso i quali le Entrate recuperavano il credito di imposta fruito da una società, attraverso la compensazione in più esercizi. In particolare si trattava del credito riconosciuto per le nuove assunzioni nel Mezzogiorno usufruito dalla contribuente per aver assunto quasi 1500 dipendenti, inizialmente operativi con un cocopro.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Contratto a favore di terzo, sì alla prima casa</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Angelo Busani e Giorgio Gavelli
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Il Sole 24 Ore - Norme e Trib.</b>
pag:
33
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
L'agevolazione 'prima casa' è applicabile al contratto recante un acquisto immobiliare 'a favore di terzo' se il terzo acquirente ha i requisiti di legge per fruire del beneficio fiscale. Ad affermarlo la Ctp di Forlì con la sentenza 12/01/2018. Sul punto la giurisprudenza è divisa. In passato, infatti, l'operazione è stata promossa dalla Ctp di Perugia e bocciata dalla Ctr Umbria. Il caso è quello di una permuta con cui si è convenuto che l'acquisto di uno dei soggetti permutanti fosse 'deviato' a favore di un soggetto diverso (nel caso, il figlio del permutante); in tale contesto è stata domandata l'applicazione dell'agevolazione 'prima casa'.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>L'euroritenuta è rimborsabile</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Stefano Loconte e Claudia Pavanello
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
6
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Dopo il via libera della Ctp di Varese arrivano due pronunce gemelle della Ctp di Milano, depositate lo scorso 9 gennaio, che riconoscono il rimborso dell'euroritenuta operata in Svizzera in favore del soggetto che ha aderito alla voluntary disclosure. Nei casi oggetto delle pronunce in commento, il ricorrente, titolare di redditi finanziari precedentemente detenuti in Svizzera in violazione degli obblighi dichiarativi, aveva regolarizzato la propria posizione aderendo alla voluntary disclosure.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Bitcoin, l'esenzione è parziale</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Stefano Loconte e Jennifer Fuccella
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
7
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Arrivano i primi chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate sulle criptovalute. Il profitto generato dai bitcoin è esente da tassazione solo se manca la finalità speculativa. Le criptovalute hanno acquistato sempre più credito nei mercati finanziari sollevando però alcuni dubbi. Ci si chiede se questa nuova fonte di investimento sia al riparo dall'occhio del Fisco. L'Italia, con le recenti norme antiriciclaggio, ha anticipato gli altri Stati europei legalizzando e responsabilizzando gli attori della rivoluzione 'criptovalutaria' fornendo le prime definizioni sia di 'valute virtuali' che di 'cambiavalute virtuale'. Nonostante ciò manca ancora una normativa ad hoc che fornisca una chiara disciplina fiscale del fenomeno.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Bonus mobili 2018 con il resto</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Fabrizio G. Poggiani
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
10
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Per il bonus mobili 2018 il tetto di spesa ammonta a 10mila euro, ma occorre tenere conto di quanto si è speso nel 2017. Un altro chiarimento importante recentemente fornito dall'Agenzia delle Entrate è che l'intervento di recupero del patrimonio edilizio, correlato all'investimento in questi beni, sia iniziato prima e, almeno, dal 1°gennaio 2017. Sono agevolabili gli acquisti di arredo e grandi elettrodomestici di classe A+ (per i forni classe A) documentati con fattura o scontrino fiscale 'parlante' riportante il codice fiscale dell'acquirente. Per il pagamento via libera a bonifici e alla moneta elettronica. Esclusi i contanti, gli assegni bancari o altri mezzi di pagamento. L'acquisto va eseguito entro il 31 dicembre 2018. Non è possibile trasferire agli eredi la dichiarazione non fruita.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Riserve, via allo smaltimento</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Sandro Cerato
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
11
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Le distribuzioni dei dividendi ai soci qualificati deliberate dal 1°gennaio 2018 al 31 dicembre 2022 mantengono il regime fiscale previgente, con tassazione in capo ai percipienti in funzione dell'anno di maturazione degli utili. E' quanto prevede il regime transitorio per i dividendi previsto dalla manovra 2018. Il regime transitorio è finalizzato all'applicazione delle regole precedenti in relazione alla distribuzione delle riserve presenti nei patrimoni netti delle società di capitali e sulle quali è stata corrisposta l'Ires in misura differenziata in funzione dell'anno di maturazione. Per gli utili maturati fino al 2017 si applica una tassazione in capo al socio nella misura del 40%; per quelli maturati dal 2008 al 2016 una tassazione in capo al socio sul 49,72%; per gli utili maturati nel 2017 la tassazione in capo al socio è del 58,14%.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Aggiustamenti, iter semplificato</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Fabio Massimo
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
12
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Le aziende che abbiano già un accordo preventivo con le Dogane, potranno avviare le procedure doganali descritte per avviare la dichiarazione incompleta/semplificata o il metodo a forfait, con la piena collaborazione degli uffici doganali localmente competenti. Diversamente, per gli operatori che vorranno regolarizzare gli aggiustamenti indotti dalla policy di TP (Transfer princing) solo a posteriori, potranno valere le limitazioni in coerenza a quanto aveva già stabilito la Cassazione nel 2013. Questi gli effetti della sentenza della Corte di giustizia europea del 20 dicembre 2017 nella causa Hamamatsu Photonics Deutschland (C-529/16), con la quale si danno nuove indicazioni sull'impatto degli adeguamenti retroattivi dei prezzi di trasferimento sul valore in merci importate nell'Unione europea.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Iperammortamento cumulabile</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Roberto Lenzi
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
13
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Iperammortamento. Nel corso di videoforum 2018 l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che la supervalutazione del 250% degli investimenti in beni strumentali nuovi è cumulabile con qualsiasi altra agevolazione e non solo con quelle indicate sul sito del ministero dello Sviluppo economico. Il cumulo vale anche per i beni di Industria 4.0; l'analisi tecnica che accompagna la perizia deve essere preesistente, ma non occorre che sia giurata; i macchinari costruiti in economia, per essere ammissibili, devono avere la certificazione Ce e non conta l'ultimazione dell'investimento.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<table style="border-bottom: dotted 1px black;" width="92%" border="0" cellspacing="3" cellpadding="3" bgcolor="#FFFFFF" align="center">
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#303498">
<b>Regime semplificato per cassa alla verifica di convenienza</b>
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Autore: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
Giovanni Valcarenghi e Raffaele Pellino
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="Arial" size="2" color="#666666">
<b>Fonte: </b>
</font>
<font face="Arial" size="2">
<b>Italia Oggi</b>
pag:
20
</font>
</td>
</tr>
<tr>
<td>
<font face="verdana" size="2">
Imprese e consulenti sono chiamati a decidere se optare o meno per la contabilità ordinaria dopo la prima esperienza di applicazione del regime semplificato per cassa. Per i soggetti con elevati valori di magazzino potrebbero presentarsi problemi. L'ago della bilancia è rappresentato dalla gestione delle 'rimanenze finali', portate interamente in deduzione del reddito del primo periodo di applicazione del nuovo regime. Elevate rimanenze potrebbero generare perdite tali, scomputabili con i redditi dichiarati nello stesso anno ma non riportabili alle annualità successive, da far rimpiangere il fatto di non aver già optato per l'ordinaria già dal 2017. A decorrere dal 1°gennaio 2017, infatti, il regime semplificato per cassa è il regime 'naturale' delle persone fisiche esercenti attività d'impresa ex art. 55 del Tuir ma a patto che nell'anno precedente a quello in corso non vengano superati precisi limiti di ricavi. Sul piano temporale, il regime semplificato si estende di anno in anno.
</font>
</td></tr>
<tr style="border-bottom: dotted 1px black;">
<td>
</td>
</tr>
</table>
<br><br>
</TD>
</TR>
<TR>
<TD>
<div style="position: relative; background-color: #343399; color:white; width: 96%; height: 93px; padding-left: 27px; padding-top: 28px; font-size:11px; font-family: Arial;">
<b>Confsal-Unsa Coordinamento Agenzie Fiscali Salfi</b> - Via Nazionale 243 00184 Roma <br />
Telefono 06 4819507 Fax 4874618 <br />
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</div>
</TD>
</TR>
</TABLE>
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</html>